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Settimana degli italiani: un lampo nel buio

La vittoria di Fognini contro Murray non rende meno amaro il bilancio degli azzurri agli Internazionali BNL d’Italia

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Passando al settore femminile, il racconto della nostra settimana assume tinte sportive funeree: del resto la nostra numero 1, Roberta Vinci, a Madrid, nella nostra intervista esclusiva, aveva detto che i suoi progressi mostrati nella capitale spagnola (nella quale al secondo turno era stata a due punti dall’eliminare la Halep, poi vincitrice del titolo) molto probabilmente sarebbero stati smentiti dalla terra rossa del Foro Italico, sulla quale lei, storicamente, si esprime molto male. Un torneo al quale partecipa ininterrottamente dal 1999, quando si iscrisse alle quali, ma dove non riesce mai ad esprimersi proporzionalmente al suo talento: escludendo il 2013, suo miglior anno “romano”, nel quale arrivò agli ottavi, dal 2010 non vince una partita a Roma. Quest’anno è andata particolarmente male: contro la 28enne mancina russa Ekaterina Makarova, 43 WTA, aveva perso 4 delle 7 volte in cui si erano affrontate, ma mai così nettamente come accaduto lo scorso martedì nella nostra capitale, quando la pugliese ha portato a casa appena 3 game nei 79 minuti di gara occorsi alla sua avversaria per vincere l’incontro. Non è andata meglio a Sara Errani, alla quale era andata una delle tre wild card concesse dalla federazione e contestate dalla maggioranza del tennis italiano per la mancata concessione di una di esse a Francesca Schiavone nel suo ultimo anno di carriera. La bolognese, autrice nel 2014 di una meravigliosa cavalcata al Foro Italico, che la portò sino alla finale, dopo aver sconfitto due top 10 come Na Li e Jelena Jankovic, quest’anno ha deluso, non confermando i timidi segnali di ripresa mostrati negli ultimi mesi. Contro Alize Cornet, 27ennne francese al 42° posto del ranking WTA, aveva vinto in 4 delle 6 occasioni nelle quali l’aveva affrontata: pur lottando come al suo solito, la finalista del Roland Garros 2012 dopo 1 ora e 53 minuti di partita ha ceduto il passo alla sua avversaria, vincitrice col punteggio di 6-3 6-4.

Infine, bellissima esperienza e bilancio comunque positivo per Deborah Chiesa, vincitrice delle pre quali e quindi destinataria di una wild card per il tabellone principale: la tennista di Trento, classe 96 e n°470 WTA, si era anche illusa di fare il colpaccio contro Lesia Tsurenko, 41 WTA, partendo alla grande e portandosi sino al 5-1 nel primo set: da quel momento, per lei si è spenta la luce, contestualmente alla crescita del rendimento della più forte ucraina, vincitrice in 90 minuti di partita col punteggio di 7-5 6-2. Nel tabellone delle qualificazioni, solo sconfitte per le nostre tenniste, uscite quantomeno a testa alta dal campo, portando (ad eccezione di Martina Trevisan, sconfitta 6-3 6-2 da Catherine Bellis, 53 WTA) tutte al terzo set avversarie dai ranking decisamente migliori: è il caso della 37enne Alberta Brianti, sconfitta dalla 19enne Jelena Ostapenko, 50 WTA, vincitrice col punteggio di 6-2 6-7(5) 6-2 in 114 minuti; della 21 enne Cristiana Ferrando, fermata dopo 2 ore e 9 minuti col punteggio di 3-6 6-1 6-3 da Oceane Dodin, 55 WTA e della 27enne Federica Di Sarra, arresasi con lo score di 4-6 6-3 6-3 a Risa Ozaki, 72 WTA, a seguito di 2 ore e 23 minuti di battaglia tennistica.

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