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ATP Acapulco: chi ferma del Potro? Thiem si arrende, tocca a Zverev
Juan Martin del Potro batte in due set Dominic Thiem, che commette doppio fallo sul match point. Affronterà Sascha Zverev. Seconda semifinale fra Anderson e Donaldson

Dai campi in cemento dell’hotel Princess Mundo Imperial quasi si intravvede La Quebrada, il profondo e celebre crepaccio dal quale gli uomini più coraggiosi del mondo si tuffano nelle acque del Pacifico dai primi anni ’30. Quasi lo stesso coraggio che serve a noi per tuffarci in nottata sul cemento blu dei campi di gioco e raccontare i quarti di finale all’Abierto Mexicano Telcel.
FELICIANO TRISTE – Alle ore 16 del luogo, sole caldo e trenta gradi, se la vedono Feliciano Lopez (38 ATP) e lo statunitense Jared Donaldson (59 ATP). Hanno scelto un luogo certamente cool per il loro primo incontro in carriera ma lo spagnolo, che di tutti è il più cool, lo ha perso in maniera netta. Nel primo set sono due break subiti e il controllo totale dei propri turni di battuta a determinare il 6-3 per lo statunitense ma nel secondo Feliciano praticamente esce dal campo. Dopo aver laboriosamente tenuto il suo primo servizio infatti, Lopez realizza la miseria di due punti nei cinque games successivi. Prova da dimenticare ma Donaldson è stato solidissimo da fondo e ha chiuso senza perdere mai un punto con la prima palla.
SASCHA LISCIO – È stata poi la volta di colui che, causa forfait di Nadal, porta sulle spalle il peso del pronostico. E non si trattava di uno zaino pesante, a giudicare dalla naturalezza con la quale Alexander Zverev (5 ATP, tds 2) sconfigge l’altro gringo di giornata Harrison (60 ATP). Ryan è uno che ama le zuffe (vedi qui e qui) ma in campo non si è mai acceso. Troppa la differenza in risposta fra i due con il principino tedesco che impiega un paio di games a settare il mirino e poi scappa all’orizzonte raggiungendo la semifinale in poco più di un’ora. In conferenza stampa Sascha è tornato sulla separazione con Juan Carlos Ferrero. Tra i due non era finita bene e ora le generiche “insormontabili divergenze professionali” sembrano un po’ più chiare: “A Melbourne è stato molto irrispettoso nei confronti del mio team. Ecco perché ho dovuto interrompere la nostra collaborazione”.
— ?Yul (@PrinceSascha123) March 2, 2018
ANDERSON SOLIDO – C’erano buone possibilità che classifica e seeding non valessero granché fra Kevin Anderson (8 ATP, tds 5) e Hyeon Chung (29 ATP). Così non è stato perché Kevin, che si era aggiudicato il solo precedente (ante Australian Open però, il vero punto di svolta del suo avversario), ha vinto ancora. Si è giocato quasi due ore e il sudafricano ha vinto di esperienza. Più in difficoltà del suo avversario in battuta nel set d’apertura, riesce ad approdare al tie-break vincendolo grazie ad uno strappo iniziale di quattro punti filati. Nel secondo parziale è ancora lotta, Chung non si arrende a un break immediato e recupera per il pareggio a quattro. Poi cede. Merito ad Anderson, che non si perde d’animo e dal 30 pari arma il dritto e si prende battuta avversaria e match.
DOPPIO FALLO FATALE – A las diez del la noche il clou di giornata quando scendono in campo Dominic Thiem (6 ATP, tds 3) e Juan Martin del Potro. Palito conduce 3-0 negli incroci, l’ultimo dei quali strappato con le unghie da due set sotto allo US Open 2017. La sicumera con la quale l’austriaco ha sculacciato ieri Shapo unita alla fatica di Delpo per battere Ferrer, potevano giocare a favore del primo ma l’argentino ha riserve di energia e coraggio da vendere. Juan fulmina Dominic nel primo set incamerando un facile 6-2, conseguenza di due break senza concedere nulla in battuta. Del Potro subito al comando anche nel secondo ma stavolta concede pericolose aperture in battuta. Thiem sfrutta l’ultima disponibile nel decimo gioco. Risponde come un ossesso – meraviglioso il primo rovescio – gioca profondissimo e pareggia. È un tie break battaglia a decidere. Punteggio in equilibrio, poi Dominic si issa a 6-4 grazie a un doppio fallo. Il primo set point se ne va in risposta, il secondo lo porta via il nastro. Ce ne sarà un terzo grazie ad un ace ma del Potro annulla allo stesso modo e cala un altro asso per il match point. Ed è l’austriaco a regalare l’incontro con un doppio fallo sanguinoso. Inutile il falco. Queste le semifinali quindi: Donaldson-Anderson (sabato all’una, precedenti 0-1) e del Potro-Zverev (sabato alle 05, precedenti 1-0). Preparate gli elmetti.
Risultati:
J. Donaldson B. F. Lopez 6-3 6-1
[2] A. Zverev b. R. Harrison 6-4 6-1
[5] K. Anderson b. H. Chung 7-6(5) 6-4
[6] J.M. del Potro b. [3] D. Thiem 6-2 7-6(7)
ATP
Tsitsipas ne ha per tutti: “A Indian Wells non volevo giocare”. Le palle utilizzate quest’anno? “Hanno causato il mio infortunio”
“Certe regole ATP ti obbligano a giocare anche col dolore, e a me non piace ritirarmi” così Stefanos Tsitsipas in vista del torneo di Miami. “Qui i campi sono più veloci”

Ne ha per tutti Stefanos Tsitsipas nel primo incontro con la stampa a Miami durante il media day. Il greco infatti, ancora debilitato dall’infortunio alla spalla patito all’Australian Open, si augura di poter finalmente giocare in Florida al 100%. Tsitsipas ha affermato di esser stato spinto a disputare Indian Wells per le regole dell’ATP sui Masters 1000. Ma il tema caldo in conferenza stampa ha riguardato il tipo di palle usate in quest’inizio di stagione 2023, definite pesanti, e che a suo dire hanno causato diversi infortuni – come il suo – in questo inizio di stagione .
“Qual è il mio obiettivo qui a Miami? Giocare senza dolore ed essere in grado di mostrare qualcosa di diverso da quello che ho fatto a Indian Wells. È stato un torneo in cui ho sofferto, non era facile stare in campo, ho sentito come se “dovessi farcela”, ma in realtà non volevo giocare. Ci sono alcune regole dell’ATP che ti obbligano a giocare questi grandi eventi, e io non sono un tipo a cui piace ritirarsi dopo un paio di partite. Spero di poter scendere in campo qua in buone condizioni e divertirmi un po’ di più, senza pensare troppo al mio braccio.
A Indian Wells ero infortunato, per fortuna ora mi sento meglio. Quando giochi con il dolore al braccio non ti diverti affatto, cerchi solo di sopravvivere e andare avanti, niente di più. Ti concentri troppo sulle cose interne e non su quelle esterne. La salute è la cosa più importante e quando mi sento bene tutto è al suo posto e tutto funziona. Sono creativo in campo, il mio gioco è vario e sento che nulla può andare storto. Questo è il mio obiettivo per questo torneo, giocare senza dolore e vedere come risponde il mio braccio”.
Tsitsipas ha poi spostato l’attenzione sul tema dei campi di Miami, facendo notare come siano più rapidi e di come il rimbalzo sia diverso rispetto a Indian Wells, soprattutto per le differenti condizioni climatiche: “Questi campi sono un po’ più veloci di quelli di Indian Wells. La scorsa settimana la palla rimbalzava un po’ più in alto ed era più viva. Questi sono fattori che dobbiamo considerare. Qui c’è più umidità e la palla rimbalza un po’ più in basso. Mi piacciono entrambi, devi solo acclimatarti alle diverse condizioni”.
Tsitsipas prosegue la sua arringa lamentandosi del tipo di palle utilizzate quest’anno, a suo dire tema che ha tenuto banco anche tra i giocatori del circuito: “Penso che il problema più grande quest’anno sia stato il cambio delle palle. È stato un argomento che abbiamo discusso tra noi giocatori. Le palle dovrebbero rimanere coerenti nella maggior parte dei tornei, e penso che nei tornei sul cemento questo sia ancora più necessario. Quando così è, ne beneficiano tutti e impedisce ai giocatori di infortunarsi. Ho ricevuto molti commenti negativi da parte di altri giocatori sulle palle di questa prima parte di stagione, tutti pensano che abbiano avuto un impatto significativo sulle spalle, sui polsi… sul braccio, in generale. Credo proprio che anche il mio infortunio derivi da lì“.
A 24 anni, n.3 del ranking ATP, Tsitsipas è nel pieno della propria carriera tennistica. Pur essendo ancora giovane, le nuove leve come Alcaraz e Sinner stanno spingendo per prendersi la scena. Il greco sente questa competizione, ma la vive come un fattore positivo: “La crescita dei ragazzi più giovani? Sono felice per loro. Credo e mi fido della filosofia e del messaggio di Ubuntu: ‘se il resto migliora e tu sei testimone della grandezza intorno a te, io stesso avrò l’opportunità di essere altrettanto grande’. Credo in quel messaggio. Il fatto che stiano facendo grandi cose mi avvantaggia, mi dà una visione più chiara e migliore di come dovrei affrontare il mio tennis”.
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Il ritorno di Nadal sulla terra rossa: dopo Montecarlo giocherà anche a Barcellona. David Ferrer: “Si sta allenando cinque volte a settimana”
Presentata la 70esima edizione del Trofeo Conde de Godò a Barcellona; Ferrer svela due nuovi partecipanti: Medvedev e Nadal

A pochi giorni dalla notizia che rivelava il ritorno in campo di Rafael Nadal all’ATP Master 1000 di Montecarlo, ne arriva un’altra. Il 22 volte vincitore di Grandi Slam ha deciso di confermare la sua presenza anche al torneo Barcelona Open Banc Sabadell, in programma dal 15 al 23 aprile. Lo ha annunciato il direttore del Real Club de Tenis, David Ferrer, durante la presentazione della 70esima edizione del Trofeo Conde de Godò. Un tabellone davvero d’eccezione quello di quest’anno che oltre ad avere il nome del maiorchino più forte della storia, vanta altri nomi importanti: Carlos Alcaraz, campione uscente di Indian Wells, Casper Ruud, Stefanos Tsitsipas, il nostro Jannik Sinner e tanti altri.
Tra loro anche il russo finalista di Indian wells, Daniil Medvedev, sul quale il direttore Ferrer ha voluto spendere qualche parola in più: “Non è stato facile inserirlo perché avevamo la lista ormai praticamente chiusa. Però apprezziamo molto che abbia deciso di venire in un momento dove sta già vincendo tanto”. Entusiasta David Ferrer di poter comunicare al pubblico, dopo aver parlato con Carlos Costa (rappresentante delle baleari) che Nadal sembra essere in ottima forma e pronto per il rientro: “Si sta allenando cinque volte a settimane, ricomincerà da Montecarlo e poi verrà qui. Gli auguro personalmente che sia la miglior stagione possibile sulla terra”.
E proprio dall’Academy di Rafa Nadal, arrivano dei video del campione maiorchino in campo. La grinta sembra quella di sempre.
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Credit Suisse, la grande crisi della banca elvetica minaccia la partnership con Federer
A rischio l’accordo di 10 milioni l’anno tra Federer e Credit Suisse: Roger continuerà a “salutare” i viaggiatori dell’aeroporto di Kloten?

Da Federer al calcio, la crisi di Credit Suisse investe il mondo dello sport svizzero. Il crollo del colosso bancario svizzero crea scompiglio tra i milioni di risparmiatori e le principali discipline sportive a cominciare dal calcio. Credit Suisse è diventato title sponsor tra gli altri anche della Super League svizzera, la massima divisione del paese.
Ma non c’è solo il calcio, anzi. Il quotidiano tedesco “Blick” si chiede se Federer continuerà a essere testimonial di Credit Suisse. Uno degli sportivi più importanti della storia dello sport vantava un accordo di circa 10 milioni di euro all’anno prima di appendere la racchetta al chiodo. La cifra sarebbe rimasta la stessa con l’immagine di Federer appare all’aeroporto di Kloten, e non solo, per salutare i passeggeri in arrivo con al fianco il logo dell’istituto di credito a un passo dal fallimento. Inoltre, il legame con Federer ha portato la banca a sponsorizzare anche la Laver Cup, ideata dallo stesso ex tennista. E adesso che succede? Il quotidiano tedesco ironizza chiedendosi se Federer continuerà a salutare tutti dall’aeroporto o se il “ciao” sarà al “Credit Suisse” e basta.
La Svizzera rischia di ritirare persino la propria candidatura ad ospitare i campionati europei di calcio femminile del 2025. E la lega elvetica sembra essere tra le favorite per l’appalto. La decisione arriverà il prossimo 4 aprile, ma ora il governo e i vertici della lega stessa temono che il fallimento della Credit Suisse, partner principale, possa far perdere punti alla candidatura.