Quadrumani & Co, le irregolari del circuito (seconda parte) - Pagina 2 di 4

Al femminile

Quadrumani & Co, le irregolari del circuito (seconda parte)

Seconda parte dell’articolo dedicato alle giocatrici oggi in attività che colpiscono a “quattro mani”

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Luksika Kumkhum
Luksika Kumkhum è nata nel luglio 1993 in Thailandia. La sua storia è sintomatica delle difficoltà che incontra un giocatrice cresciuta fuori dalle nazioni-guida del tennis attuale. La Thailandia ha avuto nel recente passato due tennisti significativi come Paradorn Srichaphan (numero 9 ATP nel 2004) e Tamarine Tanasugarn (numero 19 WTA nel 2002). Si poteva ipotizzare che costituissero l’avanguardia di un movimento in crescita; al momento però non ci sono segnali certi di un consolidamento.

Se limitiamo l’analisi alle donne, per avere un quadro più completo va citata anche Noppawan Lertcheewakarn. Lertcheewakarn, nata nel 1991, in questo momento fatica ad affermarsi tra le professioniste (best ranking numero 149 a 20 anni, nel 2011), ma ha avuto un passato da junior molto importante: numero 1 mondiale nel 2008 e vincitrice a Wimbledon 2009 (in finale contro Kiki Mladenovic). Ricordo che anche Tanasugarn aveva raggiunto la finale a Wimbledon junior (persa) nel 1995.

Dunque sembra che il movimento tailandese riesca a formare promettenti junior, che però poi faticano sfondare nel professionismo. Non è semplice per una giocatrice con base in Thailandia misurarsi regolarmente con le migliori del mondo, visto che il tennis WTA si sviluppa seguendo rotte differenti: Europa, Nord America, innanzitutto; poi Australia e (solo di recente) Cina. Per una giovane tennista con un budget limitato significa affrontare oggettive difficoltà, logistiche ed economiche.

E infatti nelle stagioni passate Kumlkhum ha incentrato la sua attività sugli ITF asiatici, misurandosi a livello maggiore solo negli Slam (qualificazioni) e nei tornei WTA che si disputano non troppo lontano da Bangkok, dove Luksika si allena durante l’anno. Non sorprende quindi che i migliori risultati nei grandi tornei li abbia raccolti nello Slam per lei più abbordabile, cioè quello australiano (il Major che ufficialmente è denominato come “The Grand Slam of Asia-Pacific”). Sono due i successi importanti ottenuti a Melbourne: quello contro Kvitova al primo turno del 2014 e quello contro Bencic al secondo turno del 2018.

C’è un altro aspetto interessante delle vicende tailandesi che penso vada sottolineato, perché strettamente collegato al nostro tema: oltre a Kumkhum, anche Lertcheewakarn colpisce con il dritto a due mani, (QUI nella già citata finale di Wimbledon junior 2009). Dunque le due migliori giocatrici tailandesi nate negli anni ’90 sono quadrumani. Kumkhum è stata avviata al tennis (e allenata per molti anni) dal padre che, senza arrivare ad essere professionista, ha rappresentato la Thailandia in competizioni internazionali. Segno che l’impostazione quadrumane è considerata produttiva da parte dei tecnici locali.

A quasi 25 anni e con un best ranking da n° 85 raggiunto nel 2014, è difficile capire se sarà in grado di crescere in modo significativo. Sul piano tecnico Kumkhum rappresenta una tipica quadrumane, con tutte le classiche specificità di questo tipo di tennis. In Luksika sono presenti in modo particolarmente accentuato: mi riferisco a doti quale l’anticipo, la capacità di trovare angoli molto stretti, l’atteggiamento sempre aggressivo che toglie tempo e spazio alle avversarie. Il movimento del suo swing estremamente compatto e veloce produce traiettorie rapide e tese, quasi senza spin. Risultato: un tennis ad altissimo rischio, tanto che il suo maggiore problema è contenere l’eccessivo numero di errori non forzati. Ma se capita la giornata in cui riesce a limitarli, allora diventa una avversaria pericolosissima. Kumkhum ama anche provare a verticalizzare lo scambio, ma tende ad avere problemi di controllo delle volèe in avanzamento.

a pagina 3: Monica Niculescu

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