Quadrumani & Co, le irregolari del circuito (seconda parte)

Al femminile

Quadrumani & Co, le irregolari del circuito (seconda parte)

Seconda parte dell’articolo dedicato alle giocatrici oggi in attività che colpiscono a “quattro mani”

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QUI la Prima Parte:
– Eredi di Monica Seles?
– Kucova e Hradecka
– Hsieh Su-Wei
– L’impugnatura alla Pancho Segura

Seconda Parte:
– Peng Shuai
– Luksika Kumkhum
– Monica Niculescu
– La percezione delle tenniste quadrumani oggi

Peng Shuai
Nata l’8 gennaio 1986, Peng Shuai dopo il ritiro di Marion Bartoli è stata la più forte tennista a “quattro mani” delle ultime stagioni. Best ranking n° 14 (agosto 2011), è stata capace di arrivare in semifinale agli US Open 2014 quando perse contro Caroline Wozniacki senza potersi giocare fino in fondo le proprie carte: il gran caldo e la tensione le procurarono crampi così intensi da impedirle di reggersi in piedi, obbligandola a uscire dal campo in sedia a rotelle. Ma nei turni precedenti aveva stupito per la capacità di proporre un tennis di notevole aggressività mantenendo comunque basso il numero degli errori non forzati. Questa la serie di avversarie battute: Zheng Jie, Radwanska, Vinci, Safarova, Bencic. Al momento del ritiro in semifinale il punteggio era 7-6, 4-3 per Wozniacki.

Sul piano della personalità tennistica Shuai ha espresso atteggiamenti differenti, quasi opposti: coraggiosi fuori dal campo; estremamente misurati, per non dire timidi, in campo. Fuori dal campo ha contribuito a trasformare radicalmente il tennis del suo paese: insieme a Li Na e Zheng Jie ha avuto la forza di imporsi sulla federazione cinese, riuscendo a ottenere per le giocatrici di vertice uno status autonomo, libero dai vincoli delle autorità sportive. La federazione infatti prima governava e decideva su tutto: il calendario, la gestione tecnica e quella finanziaria delle tenniste, anche le più forti. Certo, pagava allenatore e spostamenti, però tratteneva la gran parte dei montepremi guadagnati nei tornei. Sulla scia di Li Na, Peng ha quindi svolto un ruolo decisivo di trasformazione; in più le giocatrici “apripista” scegliendo di collaborare con tecnici stranieri hanno avviato una fondamentale internazionalizzazione delle conoscenze tennistiche in Cina.

Questo fuori dal campo. Nello stesso tempo però, si può dire che in campo Shuai sia una giocatrice d’altri tempi, visto che nel modo di porsi non stonerebbe nel periodo dei gesti bianchi: straordinariamente corretta, non protesta mai (unica eccezione QUI), e non solo si scusa con l’avversaria per i net, ma lo fa anche quando la palla rimbalza male per un difetto del campo o perché, sulla terra battuta, colpisce le righe in plastica. È difficile trovare una protagonista attuale con più attenzione agli aspetti del galateo sportivo.

C’è anche da dire che forse un po’ di sfrontatezza e di aggressività in più le sarebbero state utili. Malgrado sia una tennista che dà sempre l’impressione di dare tutto e non risparmiarsi, in passato ha sofferto nel momento in cui doveva far valere la presenza agonistica. A volte è stata penalizzata da attacchi di “braccino”, tanto che ha dovuto aspettare i 30 anni compiuti per vincere finalmente un torneo a livello WTA (International di Tjianjin 2016).  E i suoi due successi in singolare sono stati ottenuti in Cina, con l’appoggio del pubblico di casa.

L’impostazione quadrumane le consente di produrre un tennis discretamente potente, anche se inevitabilmente la penalizza negli allunghi e nei recuperi. E visto che non è la giocatrice più rapida del circuito, fatica contro le avversarie che riescono a prendere l’iniziativa e a farla muovere durante lo scambio.
Top 50 nel 2005 a diciannove anni, si è mantenuta su solidi livelli per oltre dieci anni di carriera. Questo il suo ranking di fine stagione dal 2004 al 2014: 73, 37, 56, 46, 40, 47, 72, 17, 40, 45, 22. Purtroppo dal 2015 è stata condizionata da guai fisici: è stata più volte operata alla schiena, dovendo rimanere inattiva per undici mesi fra il 2015 e il 2016, tanto da precipitare oltre il seicentesimo posto in classifica. È poi risalita nel ranking, ma di recente ha avuto problemi al ginocchio (con un intervento nel novembre scorso) con conseguenze sulla sua mobilità durante i match.

Come ho già indicato nel capitolo dedicato a Hsieh Su-Wei, Peng Shuai ha ottenuto, proprio in coppia con la giocatrice di Taiwan, importanti traguardi in doppio. Insieme si sono aggiudicate due Slam (Wimbledon 2013, Roland Garros 2014), l’edizione del Masters 2013, più altri 9 tornei WTA. Risultati che sono valsi alla coppia Hsieh/Peng il numero 1 nel ranking nel 2014. Sommando i successi raggiunti insieme ad altre compagne, in totale le vittorie in doppio di Peng sono 21.

a pagina 2: Luksika Kumkhum

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