ATP Ginevra: Seppi e Fognini più forti del maltempo, Stan c'è

ATP

ATP Ginevra: Seppi e Fognini più forti del maltempo, Stan c’è

Andreas completa in fretta il suo match mentre Fabio si sveglia solo dopo aver perso il primo set. Sfiderà Sandgren. Wawrinka supera Donaldson

Pubblicato

il

 

DOPO LA PIOGGIA – Sembrava che in questa primavera tardiva la pioggia fosse alleata delle racchette spagnole, non bastasse la forza degli esponenti di una scuola tennistica eccellente. Dopo la siesta rigeneratrice concessa domenica a Nadal, Giove Pluvio ci ha riprovato ieri a Ginevra ma Andreas Seppi (51 ATP) bazzica sabbie rosse da troppo tempo e non ha fatto la fine del giovin signore Zverev. Dopo quanto successo ieri i giocatori sono entrati sul Court 1 a mezzogiorno spaccato – siamo o non siamo in Svizzera? – per riprendere le ostilità. Situazione 7-5, 3-2 Seppi, al servizio sul 40-15 per confermare il break. Fortunatamente il ventunenne Zapata-Miralles (281 ATP) ha solo la bandiera in comune con super-Rafa e alla ripresa – si è dovuta attendere la metà del pomeriggio – non trova modi per girare il match. Andreas ha così gioco facile nel salire 4-2 e chiudere con un secondo break che vale il 6-3. Ora per lui l’ostico tedesco Gojowczyk. Ha battuto David Ferrer, quindi occhio.

FOGNINI A MEZZO SERVIZIO – In chiusura di una giornata che di fatto non c’è stata, quando sono passate le sette di sera, Fabio Fognini (19 ATP, WC e tds 2) entra in campo contro il ventunenne statunitense Noah Rubin (204 ATP, Q), un tipetto simile a lui, veloce sul campo, rovescio meglio del dritto ma meno anni e più pazienza. La virtù dei forti aiuta il più giovane a tenere in piedi il primo set fino al tie break. Si gioca in condizioni difficili, freddo, umidità, campo pesante e Fabio è forse un poco pigro in alcune fasi. Manca subito una palla per il 2-0 e perde il servizio da 40-0 con tre dritti sbagliati di fila, reagisce subito ma gioca troppo in attesa e consente a Rubin di prendere fiducia. Rod Laver sosteneva che bisogna sempre vincere 6-0 ma la morale sottesa a quell’insegnamento evidentemente sfugge a Fabio. Man mano che il punteggio scorre Fognini si fa sempre più nervoso fra errori, risposte sbagliate e qualche perla che ricorda a tutti il talento del suo braccio destro. Non basta. Lo statunitense si limita a non commettere errori, nel tie break anche il colpo migliore abbandona Fognini e Noah va a prendersi a rete il doppio set point sul 6-4. Qui il nostro si abbandona a uno sproloquio ben udibile in tv che lasciamo giudicare a voi e poco dopo perde meritatamente il set con l’ennesimo rovescio lungo.

È Rubin a rimettere in carreggiata l’avversario perdendo subito il servizio in avvio di secondo ma tutto il resto lo fa Fabio. Abbandona l’eremo dei teloni, guadagna un paio di metri buoni e d’incanto ritrova almeno in parte il comando del gioco. Evita il break due volte nel quarto gioco e se ne prende un altro in quello successivo, il vantaggio gli libera la mente e il 6-2 del pareggio è la logica conseguenza. Alla pausa Rubin chiede l’intervento del fisioterapista per problemi alla gamba destra ma quando si ricomincia il guaio non sembra pienamente risolto. Fognini ormai si è riappropriato dei suoi ritmi, affonda i colpi ma soprattutto ha smesso di regalare punti. Lo statunitense mostra ottimo carattere nel non mollare del tutto nonostante le condizioni ma ormai è tardi. Fognini ai quarti contro Tennys Sandgren, battuto poco tempo fa a Rio con quella splendida smorzata finale. Ma il Fabio di stasera non basterà…

AGAIN THE MAN? – L’ultimo incontro di questa giornata tormentata porta forse una buona nuova. Il modo col quale Stan Wawrinka batte in due set Jared Donaldson fa ben sperare sulla competitività futura di uno dei pochi tennisti capaci in questi anni di competere sul serio con i big four. The Man domina fin dall’avvio, sprazzi di passato recente per come governa il palleggio con potenza e profondità senza soffrire nulla, Donaldson fa quel che può ma scricchiola spesso al servizio perché se lo scambio parte non è in grado di reggere quei ritmi. Lo statunitense potrebbe subire una punizione più netta nel primo set ma salva il suo ultimo turno e con quello un dignitoso 6-3. In avvio di secondo Donaldson manca la sua unica micro-occasione quando impegna l’avversario in una lunga lotta ai vantaggi senza riuscire a prendergli la battuta. Wawrinka da lì in poi perderà solo due punti sui propri turni e con questa certezza un break gli basta. Quarti di finale contro il vincente fra Rosol e Johnson, la prima di una serie di prove del nove per lo svizzero.

GLI ALTRI – Nel pomeriggio flagellato dalla pioggia gli unici incontri conclusi hanno visto la vittoria facile e preventivabile di Tennys Sandgren su Basic e quella molto meno attesa dell’ungherese Fucsovics contro Frances Tiafoe. Ancora troppo acerbo il Next Gen statunitense per imporre la sua potenza su questa superficie.

Risultati:

[7] A. Seppi b. [Q] B. Zapata Miralles 7-5 6-3
M. Fucsovics b. F. Tiafoe 7-6(5) 6-4
[3/WC] S. Wawrinka b. J. Donaldson 6-3 6-4
T. Sandgren b. M. Basic 6-3 6-2
[2/WC] F. Fognini b. [Q] N. Rubin 6-7(5) 6-2

Il tabellone completo

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement