Fognini, da Ginevra solo 90 punti. Rivincita e finale per Gojowczyk

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Fognini, da Ginevra solo 90 punti. Rivincita e finale per Gojowczyk

Problemi alla caviglia sinistra e forse qualche vescica al piede impediscono a Fabio Fognini di raggiungere la seconda finale in stagione. Gojowicz trova Fucsovics che elimina Johnson in rimonta

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P. Gojowczyk b. [2/WC] F. Fognini 6-4 6-4

Fabio Fognini (19 ATP, tds 2) non è Paganini e non ripete al Parc Des Eaux Vives il successo di due settimane fa contro il tedesco Peter Gojowczyk (49 ATP). Ma oggi non poteva essere al massimo per problemi al piede sinistro. Dopo il successo di San Paolo quindi niente seconda finale in questo 2018. Peccato perché Fabio sta disputando una stagione solida sotto la mano tranquilla ma ferma di Franco Davin. Il coach argentino, capace di portare al traguardo Slam i connazionali Gaudio e del Potro, sembra avere lucidità e carisma necessari per ridare slancio a un talento che non è mai stato in discussione. Durante il palleggio di riscaldamento Franco è tranquillissimo a bordocampo, dev’essere un grande giocatore di Poker viste le condizioni del pupillo.

Gojowczyk vince il sorteggio, sceglie di rispondere e per poco la scelta non paga. Fognini deve giocare sedici punti prima di tenere il suo turno e in generale appare distratto. Gioca così lontano che viene coperto dall’ombra dei teloni e forse è una tattica per confondere l’avversario, il quale per contro è subito dentro al match. Qualche magia delle sue, fra cui una stupenda smorzata di rovescio giocata da lontanissimo, non salvano Fabio che perde due volte consecutive la battuta nel cuore del primo set, la prima con un folle drop shot che quasi non arriva a rete. Il tedesco non crede a tanta manna e restituisce un favore. L’altro no ed è 6-4.

Chi si aspetta che, come due giorni fa contro Rubin, la secchiata d’acqua lo svegli rimane subito deluso perché Fabio perde il servizio in avvio di da 40-0, forse innervosito dal giudice arbitro egiziano Abdel-Azim che giudica buono un vincente del tedesco. E grazie al cielo quest’ultimo è quel che è e spedendo ben lunghi una manciata di dritti si fa subito riprendere. Nulla però cambia, Gojowczyk continua a fare il suo gioco ma è Fognini che pare aver fretta e cerca vincenti invece di tessere la sua consueta e micidiale trama di traiettorie. Dopo il secondo break subito – il quarto consecutivo contando anche il primo set – l’apatia dell’italiano trova spiegazione. Fabio chiama un MTO per farsi medicare delle vesciche e fasciare la caviglia sinistra ma al rientro in campo Gojowczyk conferma d’autorità il break e scappa sul 3-1. Il tedesco adesso ottiene molto dal servizio e si concentra su quello, Fognini evita d’orgoglio il secondo break del tracollo settimo gioco ma è evidente che in risposta non può essere quello di sempre. Giusto merito a Gojowczyk comunque, che domani disputerà la sua terza finale in carriera (qui qui le altre), tutte negli ultimi nove mesi; del resto scrivemmo tempo fa che il tennis non è più uno sport per giovani.

M. Fucsovics b. [6] S. Johnson 2-6 6-4 6-1

Quante volte l’abbiamo visto succedere? Tante, ma quando capita a te devi andare dallo psicanalista. Steve Johnson (47 ATP, tds 6) getta alle ortiche un match già vinto e perde l’occasione di conquistare il suo quarto titolo in carriera. “Ne rimarrà soltanto uno” era una delle battute famose di “Higlander”, e quell’uno non sarà lui. A batterlo è il magiaro Marton Fucsovics (60 ATP), campione juniores a Wimbledon 2010 e giunto solo quest’anno al suo best rank. Riuscirà a rinverdire le glorie del famoso connazionale Balasz Taroczy? Chissà…

Marton è un buon giocatore ma forse all’inizio ha pagato la desuetudine nel competere a questi livelli per più giorni consecutivi. Johnson ha iniziato da subito a rendergli la vita difficile alternando al pesantissimo dritto lunghi e affilati fendenti con il back di rovescio e così facendo ha tolto all’avversario l’arma del ritmo. Primo set dominato anche al di là del punteggio da Steve, che avrebbe potuto staccarsi subito sul 2-0 e lo fa invece sul 3-1. Da quel momento il set è suo perché con servizio e dritto è ingiocabile, Fucsovics deve ricorrere a tre aces per tenere la battuta nel sesto gioco. Questo “stile Roddick” stritola le velleità di Marton, il quale avrebbe bisogno di scambi più lunghi per incidere mentre l’altro si guarda bene dal concedergli questa possibilità. Il 6-2 che chiude il primo parziale è anche troppo generoso.

Il tennista ungherese apre il secondo parziale in risposta con un chip and charge dall’esito disastroso ma almeno è un tentativo di cambiare le carte in tavola. È curiosa la posizione di Fucsovics, che quando serve sui punti dispari lo fa dai pressi del corridoio. Steve lo punisce un paio di volte spostandosi sul dritto per sparare ma sono soprattutto i numerosi errori a condannare Marton al break immediato. Nel terzo gioco Fucsovics ha la sua occasione di rientrare quando per la prima volta si arrampica a 15-40 sul servizio avversario ma un attacco e un servizio vincente, insieme all’urlaccio di Johnson sullo splendido controbalzo del 3-0, lo ricacciano indietro. Ed ecco che d’improvviso ma non inaspettatamente, per chi sa di racchette, la ruota gira. L’ungherese prende a sbagliare meno, Johnson forse pensa già alla doccia e combina la frittata. Il risultato sono cinque games consecutivi per Fucsovics, che chiude l’incredibile rimonta al decimo gioco.

Si va al decider e Steve è in tilt come i flipper degli anni ’70. Un paio di palline scagliate rabbiosamente in tribuna sono specchio fedele del suo incontro, che ha cambiato definitivamente padrone. Adesso è Fucsovics a comandare col suo dritto arrotato, più adatto alla superficie di quello piatto di Johnson, che peraltro ha cessato di funzionare da tempo. Anche i nastri parlano magiaro, Marton sfrutta ogni occasione fino al 4-0 e non molla nulla fino al gong.

Finale inedita ma comunque interessante perché entrambi i protagonisti sono giunti quest’anno alla loro miglior classifica di sempre.

Risultati:

P. Gojowczyk b. [2/WC] F. Fognini 6-4 6-4
M. Fucsovics b. [6] S. Johnson 2-6 6-4 6-1

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