Questa pagina è dedicata all’interpretazione dello scambio in senso opposto: non chi ha ottenuto più vincenti, ma chi ha sbagliato di meno. Siamo sempre nella sezione “Strokes” di Wimbledon, ma questa volta relativa agli errori non forzati totali. La classifica è orientata naturalmente in senso opposto: sta ai vertici chi ha le percentuali più basse. Se depuriamo la classifica da chi ha giocato appena uno-due match, troviamo al comando Evgeniya Rodina (7%) e questo valore spiega più di tutti il suo exploit (quarto turno partendo dalle qualificazioni). Ma poi tra chi è arrivata almeno ai quarti di finale comanda proprio Angelique Kerber (11%). Degno di nota anche il 13% di Goerges e Bertens, che mai erano andate così bene a Wimbledon: una spiegazione del loro successo sta anche in questo dato, in parte inatteso.
Concludono la sezione i valori scorporati. Incominciamo dagli errori non forzati di dritto. Tra chi è approdata ai turni decisivi spicca il 4% di Kasatkina, che riesce a fare meglio anche di Cibulkova, Kerber e Bertens (5%). In realtà tutte le tenniste arrivate nei turni finali non superano il 6% di errore, con l’eccezione di Ostapenko e Giorgi, che si attestano sul 9% (percentuale che vale l’87mo posto).
Infine gli errori non forzati di rovescio. Di tutte le statistiche è quella per me più inattesa. Tra chi è arrivata come minimo al quarto turno comanda ancora Rodina, ma poi è addirittura seguita da Goerges e Bertens (4%, come Giorgi) che in questo torneo non hanno regalato nulla di rovescio, il loro colpo storicamente più debole. Un elemento in più per capire come abbiano potuto raggiungere il miglior risultato di carriera in questi Championships.
a pagina 8: Punti giocati e vinti a rete. Volèe vincenti. Serve&volley giocati
