US Open: Serena facile, ora Venus. Stephens resiste, Muguruza no

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US Open: Serena facile, ora Venus. Stephens resiste, Muguruza no

Sarà la 30esima sfida tra le sorelle Williams. La detentrice del titolo rimonta Kalinina e avrà Azarenka. Garbine battuta dalla qualificata Muchova (202 del mondo)

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SERENA IN CONTROLLO – Sotto i riflettori dell’Arthur Ashe Stadium torna in campo Serena Williams, ancora protagonista nella sessione serale. La sei volte campionessa dello US Open è scesa in campo con un outfit dello stesso stile di quello sfoggiato due giorni fa, ma il nero stavolta ha lasciato spazio al color lavanda. L’esito del match è stato lo stesso. Serena ha gestito con autorità il suo match di secondo turno e ha superato in due set la tedesca Carina Witthoeft. La campionessa statunitense, alla 18esima partecipazione nella Grande Mela, ha raggiunto così il terzo turno spendendo pochissime energie e cedendo lo stesso numero di game nei due incontri disputati. Come nel match d’esordio contro Magda Linette, Serena ha chiuso in crescendo dopo un primo set non semplice.

Dopo aver subito il break nel quarto gioco, Witthoeft ha reagito subito, trovando il controbreak nel game successivo, ma Williams ha spinto di nuovo sull’acceleratore e ha chiuso il primo set nonostante qualche sbavatura. La svolta è arrivata all’inizio del secondo, quando Serena ha iniziato a scagliare aces (13 a fine match) e a piazzare vincenti. Il break stavolta è arrivato nel sesto gioco: dal 40-0 in suo favore Witthoeft ha commesso tre doppi falli, regalando il vantaggio a Serena. Sul 4-2 la giovane tedesca ha tentato la reazione, come nel primo parziale, ma il servizio stavolta ha fatto la differenza per la 23 volte campionessa Slam. 67 minuti, doppio 6-2 e mamma Serena può tornare col sorriso dalla piccola Olympia. Al prossimo turno ci sarà il trentesimo atto della sfida in famiglia con la sorella Venus, che ha eliminato Camila Giorgi. Serena conduce 17-12 nei precedenti, 3-2 a New York, dove non si sfidano dal 2015.

Antonio Ortu

CROLLA GARBINE – Il botto fa rumore: fuori Garbine Muguruza. Che negli ultimi tempi non ci ha abituati così bene, certo, ma non al punto da ipotizzare un’eliminazione così precoce. La partita della vita la gioca Karolina Muchova, numero 202 del mondo a 22 anni, risalita dalle qualificazioni fino alla gloria di un terzo turno Slam (se la vedrà con Ashleigh Barty). Un successo costruito in due ore e mezza a suon di vincenti – saranno 41 – accorciando gli scambi a partire da un servizio che ha generato otto ace. Eppure la numero 12 del mondo era partita bene, portando a casa il primo set a velocità di crociera. La partita inizia a girare però nel secondo parziale: Muguruza subito sotto di un break, riesce a recuperarlo portandosi sul 4-4 ma poi si scioglie nel turno di battuta decisivo, subendo il break al decimo game da un vantaggio di 30-0. Iniziano le ombre per Garbine, a cui sembra di rivivere l’incubo di Wimbledon con Van Uyvanck. L’orgoglio da bicampionessa Slam le consente di portarsi avanti di 2-0 nel set decisivo, ma gli alti e bassi predono il sopravvento: la ceca recupera subito il break e si va avanti spalla a spalla, ancora una volta fino al decisivo decimo game quando Muguruza crolla con il servizio tra le mani. Al netto del momento di forma non entusiasmante, l’ultimo Slam stagionale resta per lei una montagna ardua da scalare: il miglior risultato resta il ko agli ottavi di un anno fa, nel 2015 e nel 2016 la corsa si era invece fermata sempre al secondo turno.

LA CAMPIONESSA AVANZA – Sloane Stephens soffre. Lotta. Vince la sua battaglia contro la tensione e l’umidità e dopo due ore e 46 minuti riesce ad accedere al terzo turno degli Us Open 2018. Non è stato un match facile quello che ha aperto il programma di giornata sull’Arthur Ashe e che ha visto protagonista la campionessa uscente di Flushing Meadows e l’ucraina Anhelina Kalinina, numero 134 del mondo e proveniente dalle qualificazioni. Nel primo set Sloane Stephens non ha colpito alla sua maniera: ha commesso qualche gratuito di troppo e non è stata capace di esaltarsi in difesa mandando fuori quei recuperi che nelle giornate normali trovano sempre il campo avversario. Dall’altra parte della rete la ventunenne ucraina ha iniziato a ‘sentire’ bene la palla e con i colpi di inizio gioco ha sorpreso la statunitense. Saranno stati il caldo e l’umidità, che anche in questa terza giornata hanno creato disagi ai giocatori impegnati a Flushing Meadows, accompagnati dalla pressione di dover difendere il titolo, ma la numero tre al mondo è stata meno brillante del solito: gli errori sono aumentati così come le incertezze al servizio e nonostante i tentativi di riaprire il parziale, Stephens ha ceduto il set per 6 giochi a 4.

Nel secondo set la reazione della finalista del Roland Garros 2018 non si è fatta attendere: Sloane ha iniziato ad essere più aggressiva, sia con il dritto che con il rovescio, facendo muovere l’avversaria e ritrovando la sua proverbiale solidità. Anche la lotta in campo si è fatta più intensa: la statunitense ha iniziato a trovare accelerazioni interessanti di dritto e Kalinina ha risposto con dei buoni rovesci lungolinea. Stephens si è portata a condurre, ma, quando ha servito per chiudere il parziale e rimandare la contesa al set decisivo, ha subìto la rimonta dell’ucraina. Sloane è stata brava a mantenere i nervi saldi e grazie al dritto ha strappato il servizio e chiuso con autorità il secondo parziale.

Anche il pubblico dell’Arthur Ashe ha continuato a supportare la beniamina di casa, non lesinando i “Let’s go Sloane, Let’s go Sloane”. Dopo i dieci minuti di break dovuti al caldo Sloane è tornata in campo più determinata e concentrata: gli errori si sono ridotti, soluzioni vincenti a rete sono aumentate e soprattutto il dritto è tornato a fare la differenza. Quando ha servito per chiudere l’incontro ha piazzato un ace accompagnato da un urlo liberatorio con il quale ha scaricato la tensione accumulata nel corso del match. Stephens accede al terzo turno dove troverà la bielorussa Victoria Azarenka (n. 79 WTA). I precedenti recitano 3-2 in favore della bielorussa ma gli ultimi due incontri sono stati vinti proprio da Stephens, quest’anno a Indian Wells e Miami.

da New York, Bruno Apicella

SVITOLINA E AZARENKA VANNO SPEDITE – Accade di rado ma ogni tanto anche Elina Svitolina riesce a passare un turno Slam agevolmente e a farne le spese oggi è stata Tatjana Maria, che ha perso per 6-2 6-3. Con il suo rovescio a una mano e il suo dritto tagliato la tedesca ha sicuramente regalato qualche bella giocata al pubblico del Louis Armstrong Stadium – peraltro quasi vuoto – ma non è riuscita a impensierire la sua avversaria, sempre precisa nei recuperi e nei passanti. Molto più gremiti invece erano gli spalti del Campo 17 per assistere al match di Vika Azarenka che non si faceva vedere a New York dal 2015. La bielorussa ha battuto nettamente l’australiana Daria Gavrilova – mai pienamente in partita – lasciandole appena tre game: adesso il suo torneo si fa più complicato perché le si para davanti Sloane Stephens. Per quanto fatto vedere finora tuttavia (accelerazioni sempre a segno e rovescio pericolosissimo) nessun risultato le è precluso, anche contro la campionessa in carica. Per una bielorussa che impressione ce n’è una che lascia il torneo ed è Vera Lapko, brutalizzata in una partita rapidissima da Elise Mertens: occhio alla belga, è in grande forma.

Risultati:

B. Strycova b. L. Arruabarrena 6-0 6-1
[7] E. Svitolina b. T. Maria 6-2 6-3
[15] E. Mertens b. V. Lapko 6-2 6-0
[WC] V. Azarenka b. D. Gavrilova 6-1 6-2
[3] S. Stephens b. [Q] A. Kalinina 4-6 7-5 6-2
A. Sevastova b. [WC] C. Liu 6-3 6-1
[16] V. Williams b. C. Giorgi 6-4 7-5
[17] S. Williams b. C. Witthoeft 6-2 6-2
E. Makarova b. [9] J. Goerges 7-6(10) 6-3
Q. Wang b. I.C. Begu 6-3 6-1
[8] Ka. Pliskova b. A. Bogdan 6-2 6-3
K. Kanepi b. [Q] J. Teichmann 6-4 6-3
[18] A. Barty b. L. Safarova 7-5 6-3
S. Kenin b. [32] M. Sakkari 4-6 6-1 6-4
R. Peterson b. [PR] V. King 7-5 6-1
[Q] K. Muchova b. [12] G. Muguruza 3-6 6-4 6-4

Il tabellone femminile

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