#ChangeItBack: alla Francia non piace la nuova Davis

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#ChangeItBack: alla Francia non piace la nuova Davis

I tifosi francesi lanciano l’hashtag ChangeItBack per protestare contro la nuova riforma della Davis che entrerà in vigore nel 2019. D’accordo anche i tifosi belgi, e diversi giocatori impegnati nel fine settimana di Davis

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Ai tifosi francesi la nuova riforma della Davis non è proprio andata giù. E lo hanno fatto presente su Twitter e sul campo, con la protesta inscenata da qualche centinaio di loro, presentatisi alla tre giorni delle semifinali con indosso una maglia nera e l’hashtag #changeitback. La riforma contestata, di cui parliamo ampiamente qui e qui, istituisce una fase finale a novembre, ospitata in una città europea, con 18 squadre e dalla durata di una settimana. Le uniche sfide in casa e in trasferta si giocheranno a febbraio, per determinare 12 delle 18 finaliste: le altre sei verranno dalle quattro semifinaliste dell’anno precedente, e da due wild card. Le partite, inoltre, non saranno più di cinque set, come negli Slam, ma al meglio dei tre, come nel resto del circuito.

L’ASEFT, l’associazione ufficiale dei tifosi delle squadre di tennis francesi, ha festeggiato la vittoria in semifinale con questo tweet, prontamente ritwittato anche dall’associazione dei tifosi del Belgio:

La Francia, già campione in carica, ha raggiunto domenica la diciannovesima finale della storia: dieci vittorie e otto sconfitte, l’ultima contro la Svizzera di Federer e Wawrinka nel 2014. La federazione francese, ad agosto ha votato a favore della rivoluzione Piquèiana della Davis, scatenando malumori anche negli stessi giocatori, come riportato dall’Equipè. La riforma è passata con il 71% di voti favorevoli, appena cinque punti sopra il quorum, fissato al 66%. Le principali federazioni contrarie alla riforma sono state quella tedesca, quella australiana e quella inglese, che ha ritwittato la posizione di Cameron Norrie, protagonista del punto decisivo nella vittoria della Gran Bretagna contro l’Uzbekistan, che ha assicurato al Regno Unito una testa di serie per il prossimo anno.

Le possibilità che la riforma venga annullata sono nulle, a meno di un clamoroso sciopero dei giocatori, che pare però difficile immaginare. All’ultracentenaria Davis attuale, da tempo moribonda, restano oramai solo tre giorni. Alla nuova Davis targata Piqué toccherà l’arduo compito di riuscire a procurare a giocatori e tifosi le stesse emozioni provate domenica da Borna Coric, vincitore al quinto set nella sfida decisiva contro gli Stati Uniti.

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