Alla prova dei fatti: previsioni giuste o sbagliate? - Pagina 4 di 4

Al femminile

Alla prova dei fatti: previsioni giuste o sbagliate?

All’inizio della stagione ho ipotizzato un 2018 di crescita per alcune giocatrici. È il momento di verificare come è andata

Pubblicato

il

 

Lucie Safarova
ranking 1 gennaio 2018: n°30
ranking 5 novembre 2018: n°106

Differenza: -76
Qualità previsione: sbagliata con attenuanti. Safarova era l’ultima del terzetto di ex Top 10 (insieme a Suarez Navarro e Bacsinszky) su cui avevo puntato nella speranza di un loro ritorno al tennis a tempo pieno, da sane. Cosa che purtroppo non è accaduta: Lucie ha provato comunque a giocare, anche se con diverse pause, a volte di mesi, fino a rinunciare alla trasferta asiatica di fine stagione proprio per il timore di prendere qualche ulteriore virus.
In realtà in questo momento mi importa zero delle previsione, visto che Safarova ha annunciato che si ritirerà dopo i prossimi Australian Open. Ora c’è solo il dispiacere che si sia dovuta arrendere ai postumi della grave infezione batterica che l’ha colpita tra agosto e settembre 2015, e da cui non si è più ripresa del tutto. Da allora la condizione fisica è sempre stata approssimativa; il corpo si è trovato esposto a malanni di ogni genere e non è più riuscita a esprimersi come sapeva. Ricordo che la malattia l’ha colpita quando era nelle prime 10 del mondo, ed era reduce da una semifinale a Wimbledon (2014) e una finale al Roland Garros (2015).

I casi di cui ho parlato (Bellis, Bacsinszky, Safarova) confermano questa dura realtà: la prima causa di arretramento delle giocatrici di valore è quasi sempre fisica. Tra i commenti al primo articolo, c’è uno scambio di vedute con Fede, che chiedeva: “Chi scenderà in classifica nel 2018?”. E questa era la mia replica: “Per la gran parte delle giocatrici c’è una risposta semplice. E’ una risposta crudele, a cui nessuno vuole pensare. Ma sicuramente giusta: scenderà chi si infortunerà. O anche solo chi non sarà a posto fisicamente. Problemi fisici di varia natura, che impediscono di affrontare al meglio allenamenti e partite”.

Ashleigh Barty
ranking 1 gennaio 2018: n°17
ranking 5 novembre 2018: n°15

Differenza: +2
Qualità previsione: apparentemente esatta. Per capire la valutazione occorre ragionare un po’ più in profondità. Barty ha chiuso quindicesima con 2985 punti WTA. Ne avesse totalizzati dieci in meno, una inezia, cioè 2975, sarebbe finita diciottesima. E sarebbe risultato un errore di previsione. Non possono essere la miseria di dieci punti WTA a indicare un reale progresso.
Insomma: mi è andata bene, ma nella sostanza non siamo tanto lontani dal risultato a crescita zero di Vondrousova. Barty a mio avviso ha compiuto dei progressi tecnici, ma è forse leggermente regredita sul piano mentale: in diverse occasioni l’ho vista giocare timorosa e trattenuta. Intendiamoci, la sua non è stata affatto una stagione negativa, anzi; e rimanere sempre in Top 20 alla sua età è notevolissimo: tanto di cappello. Ma in questo caso il metro di giudizio va regolato rispetto al tema dell’articolo.

Anastasia Pavlyuchenkova
ranking 1 gennaio 2018: n°15
ranking 5 novembre 2018: n°42

Differenza: -27
Qualità previsione: pessima. Nel caso di Pavlyuchenkova non ci sono elementi esterni, non ci sono infortuni o altri fattori di sorta che possano cavarmi di impaccio. Questa è la peggiore previsione di tutte. Per dare una idea del disastro, mi rifaccio all’articolo sul ranking di fine stagione di Claudio Gilardelli. Fra le Top 20 del 2017, escludendo le infortunate (Kuznetsova), peggio di Pavlyuchenkova (-27) hanno fatto solo Rybarikova (-29 posti), Konta (-30 posti), Mladenovic (-33), Venus (-35) e Vandeweghe (-97).
Insomma: sono stato punito senza attenuanti per la mia arroganza predittiva. Se posso aggiungere una dichiarazione prima di venire condotto al patibolo, dico questo: che mi dispiace di aver sbagliato non solo per l’errore in sé, ma anche perché umanamente mi avrebbe fatto piacere una stagione positiva di Anastasia, giocatrice che trovo spesso un po’ trascurata da media e appassionati.

Elina Svitolina
ranking 1 gennaio 2018: n°6
ranking 5 novembre 2018: n°4

Differenza: +2
Qualità previsione: medio-alta. Se si parte dal numero 6 del mondo non è che ci siano poi grandi margini di miglioramento, e questo rende oggettivamente tutto più difficile. Svitolina ancora nell’ottobre 2018 era numero 7 del ranking, e senza nemmeno grandi risultati negli Slam. In pratica nessuna delle due possibilità che avevo indicato come un possibile progresso erano state centrate. Poi è arrivata la vittoria di Singapore a raddrizzare la sua stagione, e la mia previsione. E pensare che quando ho scritto l’articolo di critica alle condizioni di gioco del Masters qualcuno ha lasciato intendere che l’avessi fatto perché non avevo digerito il successo di Elina…

Riepilogo sintetico
Kanepi: +41
Sasnovich: +58
Giorgi: +54
Bencic: +37
Sabalenka: +62
Osaka: +63
Vondrousova: 0
Pliskova Kr.: -36
Bellis: -70
Suarez Navarro: +17
Bacsinszky: -202
Safarova: -76
Barty: +2
Pavlyuchenkova: -27
Svitolina: +2

Considerazione finale. Se per caso siete incerti su come valutare la mia capacità di leggere il futuro, e siete in bilico tra promozione o bocciatura, posso aiutarvi con un commento che ho riletto, per caso, qualche giorno fa. Si tratta di una valutazione espressa fra i commenti di un articolo dell’aprile 2017. Eccola: “Ostapenko mi sembra che possieda un repertorio ancora troppo scarno. Certo è una colpitrice fenomenale, ma ho la sensazione che potrebbe non bastare per vincere un Major”. Meno di due mesi dopo, Ostapenko avrebbe conquistato il Roland Garros.

Pagine: 1 2 3 4

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement