Alla prova dei fatti: previsioni giuste o sbagliate?

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Alla prova dei fatti: previsioni giuste o sbagliate?

All’inizio della stagione ho ipotizzato un 2018 di crescita per alcune giocatrici. È il momento di verificare come è andata

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Il 2 gennaio di quest’anno ho pubblicato un articolo dal titolo inequivocabile: “WTA, chi migliorerà nel 2018?”. Erano indicate quindici giocatrici che pensavo avrebbero fatto progressi nella stagione appena iniziata. Ora che l’attività WTA è conclusa, è arrivato il momento di controllare quelle previsioni.
Devo dire la verità. Mi sono cacciato in questa situazione in modo inconsapevole. Non avevo in mente di dedicarmi a profezie, come quelle di Ubaldo Scanagatta nelle vesti del “Mago Ubaldo”. No, sono stato molto più ingenuo. Semplicemente è accaduto questo: scorrendo il ranking di fine 2017 ho avuto la sensazione che diverse tenniste fossero fuori posto, con una classifica non corrispondente al loro valore; partendo da quella sensazione ho deciso di scrivere l’articolo.

Solo dopo qualche giorno mi sono reso conto che quel primo pezzo avrebbe richiesto, per correttezza, un sequel di verifica. E insieme a questa consapevolezza è arrivato anche un periodo di disagio: seguivo i risultati delle giocatrici indicate come se facessero parte di una squadra a cui mi ero affidato, e desideravo facessero bene. Mi ero ritrovato nella situazione che avevo sempre voluto evitare: ho più volte detto che non amo fare pronostici sui match (o sui tornei) perché mi piace seguire le partite aperto a qualsiasi risultato; tutto il contrario del sentimento di chi a priori ha “investito”, più o meno concretamente, su un esito presunto.

Il periodo di disagio per fortuna è stato breve, perché non c’è voluto molto per capire che un anno di Tour è lungo, e preoccuparsi del risultato del singolo match per tutti quei mesi sarebbe stato eccessivo. Allora ho ricominciato a vedere le partite serenamente, al punto che mi sono dimenticato della lista di giocatrici che avevo scelto. Ma, come si dice, prima o poi “tutti i nodi vengono al pettine”: è l’ora della verifica.

Accordiamoci su come fare la verifica. I nomi del primo articolo erano accompagnati da un breve commento. A meno che il commento non contenga obiettivi differenti, vale l’indicazione del sottotitolo, che parlava esplicitamente di posizione in classifica.
La classifica che ho usato per il confronto è quella del 5 novembre 2018, definita dopo il torneo di Zhuhai, che chiude ufficialmente l’attività di vertice WTA. Purtroppo non avevo usato lo stesso riferimento per il primo articolo perché, come detto, al momento di scrivere il pezzo non avevo chiaro che avrei dovuto fare un confronto a distanza, e ho semplicemente ragionato sul ranking che avevo sotto mano in quel momento (dell’1 gennaio 2018). Ultima nota: al dato numerico oggettivo ho aggiunto una breve valutazione, naturalmente del tutto personale e opinabile.

a pagina 2: Le previsioni sulle giocatrici fra 100 e 70 del ranking

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