Angelique Kerber: maturità e sicurezza per tornare in alto

Rubriche

Angelique Kerber: maturità e sicurezza per tornare in alto

Dopo un 2017 difficile, Angie ha riportato il titolo più prestigioso in Germania dopo 22 anni. Saprà contendere il trono a Simona Halep nel 2019?

Pubblicato

il

 

La merita vittoria di Elina Svitolina al Masters di Singapore ha concluso la stagione 2018 del circuito WTA, dimostratasi ancora una volta ricca di grandi cambiamenti al vertice del ranking mondiale, spesso completamente impronosticabili. Ad esempio, è stata un’annata da dimenticare per la spagnola Garbiñe Muguruza. La bi-campionessa Slam, detentrice del titolo del Wimbledon 2017, ha mostrato un’involuzione preoccupante nel suo gioco, afflitto da una mancanza di continuità sia nell’arco della stagione che, ancor di più, all’interno delle singole partite.

Come contraltare a situazioni simili a quella di Garbiñe, alla quale auguriamo di dedicare questo articolo nel 2019, questa stagione ci ha regalato tante storie di rientri ad alti livelli da parte di tenniste dotate di grande talento ma che, per un motivo o per un altro, hanno vissuto un anno di transizione. Le tre che più hanno colpito sono state Serena Williams, rientrata alla posizione numero 16 dopo la maternità e un ranking minimo pari al 491esimo posto, Petra Kvitova, tornata alla posizione numero 4 (7 a fine anno) dopo essere scesa fino alla 29 in seguito al terribile infortunio alla mano sinistra, e Angelique Kerber, ex numero 1 smarritasi nel gioco e nella mente che ha scalato ben 20 posizioni in stagione fino a tornare al numero 2.

COMEBACK INASPETTATO – Tutte sarebbero meritevoli di vincere questo titolo, con Serena che in realtà si è già aggiudicata quello ufficiale della WTA. In questo caso però ci sentiamo di premiare la nuova scalata al vertice della tedesca Angie Kerber, tanto inaspettata quanto meritata. Angelique ha infatti stupito tutti questa stagione, soprattutto coloro che vedevano il 2016 COME una stagione irripetibile e straordinaria se paragonata al resto della sua carriera. In quell’anno infatti, la tedesca di Brema riuscì ad aggiudicarsi due titoli dello slam (AO e US Open), consacrandosi a fine stagione con il numero 1 nel ranking. Questi risultati risaltano ancora di più se si pensa che, dopo essere stata un paio di stagioni attorno alla posizione 40, era riuscita ad entrare in top ten per la prima volta a 24 anni (come numero 5, nel 2012), riuscendo però a confermarsi faticosamente nei 3 anni successivi, tutti chiusi attorno alla nona/decima piazza. Il disastroso 2017, che l’aveva fatta nuovamente sprofondare alla posizione numero 22 dopo l’inattesa uscita al primo turno degli US Open, sembrava porre le basi per l’inizio del declino della giocatrice tedesca: a 29 anni e con un gioco molto regolare basato su corsa e solidi colpi da fondo, era difficile pensare che avremmo potuto rivederla al top e che, probabilmente, il meglio era passato. Nessuno aveva fatto i conti con lei e con le sue capacità.

NUOVO COACH, NUOVA VITA  Ad inizio 2018 Kerber è decisa a dare una svolta importante per tornare al top, e si affida a Wim Fissette come nuovo coach. I risultati non tardano ad arrivare: dopo aver chiuso il 2017 con quattro sconfitte consecutive, Angelique infila quattordici successi di fila, vincendo il torneo di Sydney (il primo dopo gli US Open del 2016) e disputando una incredibile semifinale agli Australian Open contro la numero uno del mondo Simona Halep (match che AGF ha inserito nella classifica delle partite più belle dell’anno). Kerber cede solo al terzo set 9-7, vittima oltre che del gioco dell’avversaria anche della stanchezza accumulata nel trionfale inizio di stagione. La tedesca prosegue il resto della primavera con risultati non eclatanti, limitati anche dagli incroci di racchetta con la futura Maestra Elina Svitolina: l’ucraina blocca la corsa della tedesca sia a Dubai (semifinale) che a Roma (quarti). In entrambi i casi poi, Elina vincerà il torneo. La nota positiva per Kerber è che pian piano sta ritrovando sia fiducia nei suoi colpi, sia la brillante condizione atletica che le avevano permesso di issarsi sul tetto del mondo. Una dimostrazione evidente della ritrovata competitività della tedesca arriva al Roland Garros, dove per la prima volta dal 2012 riesce a riportarsi ai quarti di finale, suo miglior risultato. Ancora una volta però è la sfortuna negli accoppiamenti a giocarle un brutto scherzo: perderà nuovamente contro Halep, lanciata verso la conquista del suo primo slam.

APOGEO VERDE E RIENTRO AL VERTICE – È la sua miglior stagione sul verde che ne consacra il ritorno al vertice e certifica definitivamente la ritrovata competitività. La sconfitta in semifinale ad Eastbourne per mano dI Wozniacki (curiosamente di nuovo futura vincitrice del torneo… consigliamo un viaggio a Lourdes per il 2019), è solo il preludio al grandissimo trionfo sui campi dell’All England TenniS Club. 22 anni dopo Steffi Graf infatti è infatti lei, Angelique Kerber, a riportare il trofeo di Wimbledon in Germania, perdendo un solo set durante il torneo e riconquistando il numero 4 in classifica mondiale. Nota di curiosità: Kerber è riuscita a battere quattro giocatrici del 1997 nel suo percorso (Bencic, Kasatkina, Ostapenko e la futura vincitrice degli US Open Osaka), prima di prendersi la rivincita dell’edizione 2016 travolgendo Serena Williams in finale grazie ad un perentorio 6-3 6-3 in appena 65 minuti.

“I miei 30 anni” sono il segreto del suo rientro secondo la tedesca. L’esperienza, chiave di molti suoi colleghi in questo periodo storico del tennis, le ha consentito di ritrovare la lucidità e la sicurezza durante i momenti chiave delle partite, permettendole di ritornare dove si merita di stare. La parte finale di stagione si rivelerà avaro di soddisfazioni per lei: verrà sconfitta al terzo turno degli US Open dalla bestia nera Cibulkova, già sua giustiziera al Masters del 2016, ma riconquisterà il numero 2 del ranking mondiale. Alle Finals di Singapore, dove invece torna da numero 1 del seeding dopo il 2016 a casua del ritiro di Halep, gioca male e viene eliminata nel round robin. Infine, si separa dal coach della resurrezione Fissette, tornato da Azarenka, per iniziare un nuovo percorso con Rainer Schuettler, ex numero 5 ATP. Se riuscirà a mantenere il livello atletico e la tenuta mentale mostrate nel 2018, Angelique potrà seriamente candidarsi a futura numero 1 mondiale, insidiando il trono di Halep ancora alle prese con i postumi dell’infortunio alla schiena.

Lorenzo Fattorini

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement