6. Carla Suarez Navarro
(Madrid R64, Suarez Navarro def. Strycova 6-3, 6-3)
Ormai siamo abituati al rovescio a una mano di Suarez Navarro; ma è sempre un piacere vederla in azione. Qui Carla dimostra di essere in grado di eseguire un vincente anche a ridosso del giudice di linea, che per un momento ha perfino la sensazione di essere di impaccio:
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5. Daria Kasatkina
(Indian Wells QF, Kasatkina def. Kerber 6-0, 6-2)
Forse a Indian Wells si è vista la migliore versione dell’anno di Kasatkina, che in questa partita lascia appena due game ad Angelique Kerber. Daria non solo gioca senza passaggi a vuoto, ma si permette anche esecuzioni come questa: rovescio in scivolata (sul cemento) con un recupero che la porta a colpire spalle alla rete. Kerber ha il torto di fargliene giocare due di fila: sul primo Kasatkina è prudente e difensiva, ma sul secondo aggiusta la mira e ne esce una palla “cattivissima” e imprendibile.
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4. Petra Kvitova
(Birmingham Fin., Kvitova def. Rybarikova 4-6, 6-1, 6-2)
SI dice sempre che Kvitova non possiede una mobilità eccelsa; e probabilmente è vero. Però se volete spiegarlo a qualcuno, nascondete questo punto. Qui Petra mette in sequenza una risposta eseguita oltre i limiti del corridoio destro con un dritto in corsa effettuato ben al di là del corridoio sinistro. In pratica attraversa l’intera larghezza del campo (corridoi inclusi) per arrivare a esplodere un dritto di precisione impressionante.
3. Simona Halep
(Shenzhen R32, Halep def. Gibbs 6-4, 6-1)
Primo impegno della stagione 2018 per Halep: a Shenzhen si presenta da numero 1 del mondo e conferma le indicazioni del ranking, vincendo il torneo. Qui dimostra di cosa è capace. In uno scambio tutto sommato di routine, quando Gibbs cambia con un dritto lungolinea Simona si trova leggermente in ritardo sull’allungo verso sinistra. Ma invece che rimediare con una soluzione difensiva, estrae dal cilindro un colpo straordinario: un rovescio incontrato con timing perfetto, e con la palla che esce dalla racchetta a una velocità quasi incredibile se si pensa alla situazione che l’ha prodotta.
2. Caroline Garcia
(Montreal QF, Halep def Garcia 7-5, 6-1)
Qualche volta le grandi prodezze sono figlie dell’emergenza: quando in una frazione di secondo si deve rimediare a situazioni difficili grazie a qualcosa di speciale. È quello che accade in questa occasione a Garcia. Con un ottimo dritto a uscire prende il controllo dello scambio, ma invece che attaccare la rete con decisione rimane a mezza strada, nella terra di nessuno. E si sa che nella terra di nessuno si è alla mercé dell’avversaria. E allora mentre sta correndo all’indietro Caroline si inventa un dropshot di dritto, di una precisione millimetrica. Prodezza assoluta perché, come mostra il replay frontale (e come sottolinea giustamente il commentatore), non è affatto un colpo fortunato o accidentale, ma invece una scelta del tutto consapevole e perfettamente realizzata.
1. Ons Jabeur
(Mosca Fin., Kasatkina def. Jabeur 2-6, 7-6(3), 6-4)
Non si scopre certo oggi la grande sensibilità di palla e la superiore manualità di Jabeur; anche quando era fuori dalle prime cento tutti si erano accorti del suo braccio, degno di una “Harlem Globetrotters” del tennis. Qui siamo nella finale di Mosca. Anche lei, come Garcia (vedi sopra) a un certo punto dello scambio si trova nella terra di nessuno e allora… Non dico altro per non togliere la sorpresa. Godetevi questa invenzione di Ons.
a pagina 4: Gli scambi dal numero 12 al numero 7
