Pagelle: Laver sì, Laver no e Daniil se la ride

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Pagelle: Laver sì, Laver no e Daniil se la ride

Mentre il mondo guarda all’esibizione di Ginevra, Medvedev vince un altro torneo e continua l’ascesa. Il successo della Laver Cup e i suoi detrattori

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Team Europa si aggiudica la Laver Cup 2019 (foto via Twitter, @ATP_Tour)
 

“Sì sì voi giocate, divertitevi, sorridete, disperatevi e fate il tifo! Abbracciatevi, esultate e fate spettacolo… intanto io centro la quinta finale di fila e mi porto a casa un altro trofeo. La prossima volta magari invitatemi eh. Cosa? Non si sa se la Russia sia in Europa o nel Resto del Mondo? Fa niente, tanto tra un po’ dovrete fare Russia contro il resto del mondo”.

Mentre frizzi e lazzi si concentravano in quel di Ginevra, il dimenticato Daniil Medvedev (8) faceva il profeta in patria (mai quanto Osaka 7,5 che ha vinto proprio ad Osaka) badando alla sostanza ed alla concretezza. Insomma la sbornia post-US Open è stata subito smaltita, a differenza di Matteo Berrettini (5) che potrà consolarsi con l’ottavo posto nella Race e la notizia che Nishikori è praticamente fuori gioco per un “imprevedibile” infortunio.

In ogni caso la Laver Cup (9) è un successo, i giocatori sono entusiasti, si divertono come bambini e ci tengono da matti a vincere. L’unica fesseria che si sente in giro è quella del “finalmente una competizione in cui si rivede l’essenza del tennis”. Amici cari, prendete Roger, Rafa o un altro a caso (tranne Kyrgios per il quale il torneo del condominio o Wimbledon è la stessa cosa, ovvero circo) e chiedetegli se vogliono vincere uno Slam o un 1000 o la Laver Cup.

Laver Cup che vede finalmente schierati dalla stessa parte gli ultras federeriani e nadaliani, abituati ad insultarsi per anni ed ora ritrovatisi abbracciati a piangere emozionati sul divano come un Di Maio e uno Zingaretti di turno. Ma la spaccatura nonsense tra gli appassionati è comunque cosa fatta: da una parte quelli che “la Laver Cup è solo circo con abbracci finti e poca sostanza… e poi si lamentano che si gioca troppo… eh ma per soldi questo e altro”, e dall’altra quelli che “la miglior invenzione della storia del tennis”. E vabbè, una via di mezzo no?

È stato comunque bello trovare un azzurro come Fabio Fognini in tale contesto, con due coach come Roger e Rafa a fargli da sostegno, anche se il Corriere della Sera ci ha informato che il nostro li avrebbe “snobbati”. Vabbè, non ve la prendete, magari non conoscono il significato del verbo.

Archiviata la prima tazza della stagione del Tè, in attesa delle altre due Cup, Davis Cup e ATP Cup, entra nel vivo la fase del circuito del cosiddetto swing asiatico. Camila Giorgi (7) ha dato buoni segnali di sé con i quarti a Osaka, ma a Wuhan si è ritirata dopo un set per problemi al polso. Muchova (8) ha finalmente concretizzato il suo tennis originale, mente addirittura è risorto Tsonga (7,5) nel giardino di Metz. Alleluja.

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