Zverev sceglie le esibizioni con Federer al posto della Coppa Davis

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Zverev sceglie le esibizioni con Federer al posto della Coppa Davis

Polemiche in Germania per la scelta di Sascha che rinuncia a vacanze e nazionale in favore dei soldi

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Alexander Zverev e Roger Federer - Laver Cup 2019 (via Twitter, @LaverCup)
 

Poco più di un mese fa, Alexander Zverev ha deciso di affidarsi all’agenzia di management Team8. Sì, quella di Tony Godsick e Roger Federer. Attualmente numero n. 6 del mondo e decimo della Race, Sascha sta vivendo una stagione ben al di sotto delle aspettative, con problemi personali che hanno certamente influito sulle sue prestazioni, erodendo concentrazione e fiducia. Oltre al “problema Slam” che rischia di diventare cronico (mai oltre i quarti e solo due volte a Parigi), il sintomo più eclatante di questa crisi è il numero dei doppi falli commessi che, nella poco invidiabile classifica di quelli che vi incorrono con maggiore frequenza, lo ha portato dal 47° posto dello scorso anno al 2° delle ultime 52 settimane (il primo è Benoit Paire).

Liberarsi almeno dei pensieri derivanti dalla causa promossa dall’ex manager delegandoli all’agenzia di Godsick e Federer è stata senza dubbio una mossa azzeccata, anche in vista dell’obiettivo a più breve termine: la qualificazione tutt’altro che scontata alle ATP Finals, sebbene i problemi fisici di Nishikori e Bautista Agut, oltre alla convincente vittoria all’esordio di Pechino contro Frances Tiafoe (tre doppi falli a fronte di dieci ace), sembrino timidamente promettergli un biglietto per Londra. Capita però che gli stessi impegni derivanti dal contratto con la Team8 possano far nascere qualche polemica e, conseguentemente, nuovi grattacapi al giovane tedesco.

IMPEGNI O DIVERTIMENTO? – Dopo aver preso parte alla Laver Cup (sempre una creatura del fenomeno di Basilea), Sascha giocherà infatti contro Roger Federer quattro incontri di esibizione in America Latina la settimana successiva alle Finals. L’occasione è la tournée diretta e interpretata dal Maestro svizzero, che affronterà il tedesco a Santiago del Cile, Bogotà, Città del Messico e Quito. Già che si trova nei paraggi, Roger ci infila anche una sfida a Buenos Aires contro Juan Martin del Potro. Tra parentesi, ai più non sarà sfuggita la concomitanza con un’altra creatura di ben diversa paternità. Il tour sudamericano coincide appunto con la fase finale della Coppa Davis e tentare di stritolare la (ex?) storica competizione sembra ormai diventato un passatempo tra amici.

Tornando a Sascha, aver deciso per le esibizioni piuttosto che rappresentare il proprio Paese non poteva passare sotto silenzio in Germania. Certo, il ventiduenne di Amburgo aveva annunciato in tempi assolutamente non sospetti che non sarebbe stato presente alla Caja Magica, non tanto per una presa di posizione nei confronti del nuovo formato, bensì per la sua collocazione nel calendario: “È una follia fare un torneo alla fine di novembre” aveva dichiarato. “Alla fine dell’anno siamo tutti stanchi. Noi, in qualità di top player, abbiamo parlato con l’ATP per rendere la stagione più corta, non più lunga”.

Se da una parte è vero che un’esibizione non comporta la stessa pressione di un incontro giocato con la maglia della nazionale, dall’altra sappiamo che, quando si va in campo contando i punti – dai match della Laver Cup a scendere fino alla sfida della domenica dei giocatori di club – si gioca per vincere e ci si mette tutto l’impegno possibile. La differenza è “a monte”, nel senso che la programmazione è studiata per arrivare al picco della forma nei tornei che contano. Precisato questo, volare in un altro continente per quelle esibizioni è poi così più riposante rispetto ai match di Madrid?

OPINIONI – Secondo qualcuno, allora, oltre ad avere pieno diritto di scelta, Sascha ha l’opportunità di andarsene in giro con Roger a giochicchiare, certamente beneficiando di preziosi consigli. Per qualcun altro, Zverev si presta a far promuovere la propria immagine a sud degli Usa da parte della Team8, il soggetto che trarrà i maggiori benefici da questa operazione; insomma, “soldi facili” che hanno superato il motivo per cui si è chiamato fuori dalla squadra di Coppa Davis. Considerando anche che, come sottolinea Tennis Magazin, se il tuo manager (Godsick in persona) ti chiede di giocare con Federer, gli puoi davvero rispondere “no, è una follia”?

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