Shanghai, Berrettini domina ancora e va agli ottavi: rivincita su Garin

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Shanghai, Berrettini domina ancora e va agli ottavi: rivincita su Garin

In poco più di un’ora Matteo si libera del cileno, che l’aveva battuto in finale a Monaco. Altra prova di grande solidità. Agli ottavi, scontro diretto per le Finals contro Bautista Agut

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Matteo Berrettini - US Open 2019 (foto via Twitter, @usopen)
 

Il Matteo Berrettini di questi giorni a Shanghai demolisce gli avversari, non si limita a batterli. Era accaduto nel (troppo morbido) primo turno contro Struff, è successo anche oggi contro Garin. Uno che, normalmente, resta attaccato a ogni punto. Soprattutto uno che l’aveva spuntata nell’unico precedente, la finale di Monaco in primavera, quando però l’azzurro era arrivato scarico per aver dovuto smaltire anche la semifinale nella stessa giornata. Dal cileno ci attendeva qualche rogna in più, in sostanza, rispetto all’ostacolo superato al primo turno. Invece è finita più o meno nello stesso modo: un’ora e cinque minuti per liberarsi di Struff, appena sei giri di lancette in più per fermare la corsa dell’allievo di Andres Schneiter, sostenuto in tribuna anche da Nicolas Massu. Percorso netto verso il primo ottavo di finale in un Masters 1000 su veloce, dopo quello raggiunto (e perso contro Schwartzman) a Roma sulla terra, e 42esima vittoria stagionale.

La verità è che Garin, comunque, ce l’ha messa tutta. Finendo però spazzato via dal campo ogni qual volta dava l’idea di poter entrare in partita. All’inizio, solo all’inizio, Berrettini sembra contratto, con il cileno attaccato a ogni punto. Il numero 13 del mondo salva però una palla break al quarto game e inizia da qui a tirarsi l’inerzia dalla sua parte. La svolta matura già sul 3-3: appena Garin comincia a concedere qualcosa, Matteo ne approfitta con una buona solidità in risposta e si costruisce il break. Da quel momento, ne guadagnano in convinzione ed efficacia servizio e dritto che lo accompagnano (quattro giochi consecutivi) alla conquista del primo set in poco più di mezzora.

La trama del secondo parziale non è poi così differente: palla break salvata in avvio, per poi chiudere sostanzialmente i conti strappando il servizio del 4-2. Il cileno, 32 ATP, crolla sotto i colpi di 11 ace e di una prima che si trasforma in punto in più dell’80% dei casi, risolvendo ogni situazione (teoricamente) in bilico. Il fatturato complessivo rende l’idea delle forze in campo: a suon di vincenti, Berrettini ha conquistato nel match 19 punti in più del suo avversario. Quanto basta per scavare un solco e piazzare un altro acuto nelle due grandi corse, parallele fino a un certo punto, che vedono impegnato l’azzurro: quella per un posto alle Finals e per il numero uno d’Italia nel ranking (Fognini il pass per gli ottavi l’ha conquistato con un giorno d’anticipo, superando Murray nel match fin qui più spettacolare).

Berrettini troverà adesso Bautista Agut (battuto Opelka in due set), in un incrocio che sarà uno scontro diretto per la Race. La concorrenza, in prospettiva Londra, è ancora tutta su piazza a eccezione di Monfils: Goffin ha approfittato del ritiro di Kukushkin nel secondo set e Zverev ha avuto bisogno di due tie-break per battere Chardy. Belga e tedesco lo precedono rispettivamente di 70 e 90 punti nella Race to London.

Il tabellone completo (con tutti i risultati)

La Race to London aggiornata

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