Focus
Kermode ammette: “Le critiche dei giocatori mi hanno fatto male”
Il chairman uscente della ATP non nasconde l’amarezza per essere stato sfiduciato dal consiglio dei giocatori. E mette in guardia il suo successore Gaudenzi

Difficile dire che sotto la gestione di Chris Kermode, negli ultimi cinque anni, l’Association of Tennis Professionals, meglio nota con la sua sigla di ATP, non sia cresciuta. Sono aumentati i montepremi, per tutti, anche i giocatori con un ranking non di eccellenza, nonostante permanga una notevole disuguaglianza. È incrementato l’interesse nei confronti del circuito maschile, in tutto il mondo. Contro chi dice che è solo merito di Federer e Nadal, è stato fatto tantissimo per promuovere i volti nuovo del circuito, compreso creare un torneo ad hoc, le Next Gen Finals, svoltesi a Milano nelle prime tre edizioni. Per fare concorrenza alla nuova Davis – la cui prima edizione non ha pienamente convinto sotto il profilo logistico – alla nascente Laver Cup, è stata piazzata ad inizio stagione una nuova competizione a squadre, la ATP Cup, che vedrà il suo battesimo all’inizio della prossima stagione in Australia.
Nonostante ciò, Kermode non è stato confermato per quello che sarebbe stato il suo terzo mandato come Chairman dal board della ATP. Che il suo destino fosse segnato lo si era capito fin dal marzo di quest’anno. In un meeting occorso durante il torneo di Indian Wells, i membri del consiglio dei giocatori, capeggiati da Novak Djokovic, avevano esplicitamente espresso la loro preferenza per una destituzione di Kermode e la nomina di un nuovo presidente. “È stato un momento difficile, senza dubbio”, ammette senza remore il 54enne britannico da Londra, dove si stanno giocando le ATP World Tour Finals. “Mentirei se dicessi che non mi ha fatto male. Ma queste cose possono succedere. La vita va avanti”. Insomma, Kermode non ha preso affatto bene la sfiducia da parte del player council. E forse c’è anche da capirlo, visti i buoni risultati ottenuti.
Fin dall’inizio il suo compito non è stato facile. Kermode sostiene di aver dovuto combattere contro molte ostilità durante i suoi due mandati. “È un miracolo che abbia ottenuto il secondo!”, scherza. E pensa che per il suo successore, l’ex tennista azzurro Andrea Guadenzi, le cose non saranno più semplici. Anche perché, al contrario di lui, Gaudenzi dovrà condividere la leadership della ATP con un’altra figura, che coprirà il ruolo di Chief Executive Officer.“L’idea di spacchettare il ruolo è venuta dal board, non da me”, rivela l’ex direttore del torneo del Queen’s parlando della divisione delle mansioni durante i suoi due mandati. “In teoria è logico avere un Chairman che non è coinvolto nella gestione quotidiana dell’azienda e ha una visione più generale e distaccata. E d’altra parte, un CEO che manda avanti tutto. Tuttavia, alla fine questo Chairman dovrà votare. E significa che finirà inevitabilmente coinvolto in tutte le dispute”.
Le stesse dispute che hanno portato alla sua rinuncia ad andare avanti, ovvero quelle tra giocatori e gli organizzatori dei tornei, con i primi che chiedono più soldi e un calendario meno pesante e i secondi che si devono barcamenare per coprire i costi. Kermode è stato accusato dal player council di essere troppo dalla parte di chi gestisce i tornei. E alla fine si è dovuto defilare. Vedremo come si comporteranno Gaudenzi e il nuovo CEO, che deve essere ancora nominato. Le ultime indiscrezioni dicono che l’intera gestione dell’ATP potrebbe diventare di un affare tutto italiano, poiché Massimo Calvelli – che ha lavorato per Wilson e Nike – sembra il favorito per affiancare Gaudenzi.
Ad ogni modo, Kermode verrà anche ricordato per essere l’uomo che ha messo l’angolo la ITF, organizzando una competizione alternativa alla Coppa Davis ma con una collocazione in calendario migliore e punti per il ranking. Una mossa assolutamente vincente ma che non vuole di certo pubblicizzare in questa maniera. “Si calmerà tutto. Ho avuto degli incontri con la WTA e la ITF e ho detto: ‘abbiamo tutti lo stesso obbiettivo. Vogliamo che il tennis cresca. Voglio che la Davis sia un successo. Voglio che la WTA sia un successo. Allo stesso tempo voi dovete lasciare che l’ATP abbia più successo”, afferma Kermode in maniera diplomatica. La diplomazia e il savoir-faire sono sempre stati i suoi punti di forza, ma non è bastato a garantirgli nuovamente la sopravvivenza. Se non altro, dal prossimo anno, Chris Kermode avrà una libertà in più: come ha raccontato in esclusiva a Ubitennis, potrà finalmente lasciarsi cadere in poltrona e ‘urlare e a gridare per alcuni giocatori’, i suoi preferiti. Quelli che per ovvie ragioni, sinora, non ha potuto rivelare.
Flash
WTA Miami: continua la maledizione del primo turno per Elisabetta Cocciaretto. Si arrende in due set a Kostyuk
L’azzurra non sfrutta nemmeno una palla break e si arrende ad una solida Marta Kostyuk. L’ucraina troverà la russa Potapova al secondo turno

M. Kostyuk b. E. Cocciaretto 6-3 6-2
Come a Indian Wells, il torneo Miami Open di Elisabetta Cocciaretto si ferma subito al primo turno dopo aver perso contro Marta Kostyuk 6-3 6-2. Speravamo di vederla tornare nella usa forma migliore, quella che all’inizio del 2023 ci ha fatto credere che questo sarebbe stato il suo anno. Invece, l’italiana numero 49 del mondo ha fatto di nuovo troppa fatica in quello che è stato il primo confronto con la 20enne ucraina Kostyuk al Masters 1000 di Mami.
Un’avversaria molto ostica, numero 38 del ranking WTA, che oggi ha saputo gestire perfettamente i momenti difficili. Nonostante un primo set con qualche difficoltà a tenere i suoi turni di servizio, Kostyuk è riuscita a chiuderlo con l’84% dei punti con la prima di servizio, contro poco più del 30% di Cocciaretto. Nel secondo set invece l’ucraina è stata decisamente più incisiva e senza concedere neanche una palla break alla marchigiana, ha chiuso con estrema solidità in un’ora e 17 minuti un match meritatissimo ed in gran parte dominato. Al secondo turno l’aspetterà Anastasia Potapova.
Primo set
Apre Cocciaretto con un rovescio lungolinea splendido. Primi due game ai vantaggi ma alla fine entrambe portano a casa i rispettivi turni di servizio senza concedere palle break: 1 pari. Nel quarto gioco arrivano le due prime palle break del match a favore di Kostyuk guadagnate con personalità a rete. Il brutto errore dell’italiana in uscita dal servizio le costa caro: 3 giochi a 1 Kostyuk. Nonostante un game successivo complicato per l’ucraina, Cocciaretto non recupera lo svantaggio: 4-1. Dopo aver accorciato le distanze 4 giochi a 2, Cocciaretto va a prendersi le prime 3 palle break consecutive a suo favore. Ma senza tremare, Kostyuk le annulla tutte e tre in maniera quasi perfetta: vince a rete il terzo degli ultimi quattro punti consecutivi e va a sedersi avanti 5-2. L’ucraina serve per il primo set avanti 5 giochi a 3 e si guadagna subito 3 set point. Sbaglia il primo, ma il secondo è suo: 6-3 Kostyuk.
Secondo set
Chiude sul 40-30 la marchigiana un primo game importante per ritrovare fiducia: 1-0. Nel secondo game Cocciaretto sembra aver preso il comando degli scambi ma l’ucraina lotta e alla fine tiene il suo turno di servizio: 1 pari. Gli errori con la smash di Cocciaretto le stanno costando cari oggi, e Kostyuk si guadagna di nuovo due palle break. Ne basta una all’ucraina: 2-1. Tutto facile per la numero 38 del mondo nel game successivo: consolida il vantaggio avanti 3 a 1. Limita i danni Cocciaretto e accorcia le distanze portandosi sotto 3-2. Nel settimo gioco del set, l’italiana al servizio sotto 4 a 2 salva una palla break a favore di Kostyuk che aveva tutta l’aria di essere un match-point. Arriva un altro errore di Cocciaretto, e questa volta l’ucraina non sbaglia e si porta avanti 5 giochi a 2 per andare a servire per il match. Al primo match point chiude Marta Kostyuk 6-2 in un’ora e 17 minuti.
ATP
Il ritorno di Nadal sulla terra rossa: dopo Montecarlo giocherà anche a Barcellona. David Ferrer: “Si sta allenando cinque volte a settimana”
Presentata la 70esima edizione del Trofeo Conde de Godò a Barcellona; Ferrer svela due nuovi partecipanti: Medvedev e Nadal

A pochi giorni dalla notizia che rivelava il ritorno in campo di Rafael Nadal all’ATP Master 1000 di Montecarlo, ne arriva un’altra. Il 22 volte vincitore di Grandi Slam ha deciso di confermare la sua presenza anche al torneo Barcelona Open Banc Sabadell, in programma dal 15 al 23 aprile. Lo ha annunciato il direttore del Real Club de Tenis, David Ferrer, durante la presentazione della 70esima edizione del Trofeo Conde de Godò. Un tabellone davvero d’eccezione quello di quest’anno che oltre ad avere il nome del maiorchino più forte della storia, vanta altri nomi importanti: Carlos Alcaraz, campione uscente di Indian Wells, Casper Ruud, Stefanos Tsitsipas, il nostro Jannik Sinner e tanti altri.
Tra loro anche il russo finalista di Indian wells, Daniil Medvedev, sul quale il direttore Ferrer ha voluto spendere qualche parola in più: “Non è stato facile inserirlo perché avevamo la lista ormai praticamente chiusa. Però apprezziamo molto che abbia deciso di venire in un momento dove sta già vincendo tanto”. Entusiasta David Ferrer di poter comunicare al pubblico, dopo aver parlato con Carlos Costa (rappresentante delle baleari) che Nadal sembra essere in ottima forma e pronto per il rientro: “Si sta allenando cinque volte a settimane, ricomincerà da Montecarlo e poi verrà qui. Gli auguro personalmente che sia la miglior stagione possibile sulla terra”.
E proprio dall’Academy di Rafa Nadal, arrivano dei video del campione maiorchino in campo. La grinta sembra quella di sempre.
ATP
Credit Suisse, la grande crisi della banca elvetica minaccia la partnership con Federer
A rischio l’accordo di 10 milioni l’anno tra Federer e Credit Suisse: Roger continuerà a “salutare” i viaggiatori dell’aeroporto di Kloten?

Da Federer al calcio, la crisi di Credit Suisse investe il mondo dello sport svizzero. Il crollo del colosso bancario svizzero crea scompiglio tra i milioni di risparmiatori e le principali discipline sportive a cominciare dal calcio. Credit Suisse è diventato title sponsor tra gli altri anche della Super League svizzera, la massima divisione del paese.
Ma non c’è solo il calcio, anzi. Il quotidiano tedesco “Blick” si chiede se Federer continuerà a essere testimonial di Credit Suisse. Uno degli sportivi più importanti della storia dello sport vantava un accordo di circa 10 milioni di euro all’anno prima di appendere la racchetta al chiodo. La cifra sarebbe rimasta la stessa con l’immagine di Federer appare all’aeroporto di Kloten, e non solo, per salutare i passeggeri in arrivo con al fianco il logo dell’istituto di credito a un passo dal fallimento. Inoltre, il legame con Federer ha portato la banca a sponsorizzare anche la Laver Cup, ideata dallo stesso ex tennista. E adesso che succede? Il quotidiano tedesco ironizza chiedendosi se Federer continuerà a salutare tutti dall’aeroporto o se il “ciao” sarà al “Credit Suisse” e basta.
La Svizzera rischia di ritirare persino la propria candidatura ad ospitare i campionati europei di calcio femminile del 2025. E la lega elvetica sembra essere tra le favorite per l’appalto. La decisione arriverà il prossimo 4 aprile, ma ora il governo e i vertici della lega stessa temono che il fallimento della Credit Suisse, partner principale, possa far perdere punti alla candidatura.