Caruso avanti a Pune, fuori Fabbiano. A Cordoba, Mager vince, Sonego no

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Caruso avanti a Pune, fuori Fabbiano. A Cordoba, Mager vince, Sonego no

Pochi incontri nella prima giornata post Australian Open. Il torneo indiano spostato a febbraio vede la vittoria di Salvatore su Ramanathan e la sconfitta di Thomas contro Sugita. Decima sconfitta consecutiva per Lorenzo

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Salvatore Caruso - Australian Open 2020
 

Terminati i fasti dell’Australian Open, ci si risveglia con la grigia routine del lunedì – il lunedì degli ATP 250. Pochi incontri, quindi, ma con quattro azzurri in campo tra Pune e Cordoba e un bonus match a Montpellier. In attesa che la rotazione terrestre consenta alla tarde argentina di arrivare, cominciamo con quello che è successo in India nel torneo in cui la seconda testa di serie è Ricardas Berankis, n. 69 del ranking al momento del sorteggio: gli organizzatori non devono essere particolarmente contenti dello spostamento di un mese nel calendario per far posto all’ATP Cup. E il pubblico meno che sparuto è lì (per modo di dire) a confermarlo.

PUNE – Lo aveva già sconfitto nei due precedenti confronti a livello Challenger e, seppure in rimonta dopo due ore e ventitré minuti, Salvatore Caruso fa valere la sua miglior classifica contro Ramkumar Ramanathan, 182° del ranking e sempre pronto a prendere la rete. Dopo un paio di game di sofferenza per chi batte (Caruso annulla cinque palle break), è il venticinquenne di Chennay a effettuare lo strappo, con il siciliano che paga un terrificante 34% di prime in campo. Un passantone in allungo su una buona volée con taglio a uscire e una risposta lasciata che cade un metro dentro offrono a Sabbo due opportunità di recuperare lo svantaggio in extremis, ma il servizio preciso di “Ram” gli dà il set. Il colpo preferito dell’indiano è il servizio e continua a seguire a rete la “prima”, ma al sesto gioco Caruso riesce finalmente a disinnescarlo.

Consolidato il vantaggio con autorità, stavolta tocca a lui complicarsi la vita al turno di battuta successivo, con un dritto comodo che vola fuori e un doppio fallo che danno il la al recupero da parte di Ramanathan. La wild card fallisce però l’aggancio con il servizio a disposizione per merito di un Caruso ben determinato e che gli fa anche sentire il peso della palla centrandolo con un passante ravvicinato, nella vana speranza che ne resti un po’ più distante. Il parziale decisivo fila via liscio per chi batte fino all’undicesimo gioco, quando Ram aumenta l’intensità dei colpi insieme ai decibel delle urla belluine che li accompagnano, in una gara (stravinta) con i gemiti made in Italy. L’azzurro risale da 15-40 e va prendersi il match al game successivo. Al secondo turno cercherà di avvicinarsi al 50% di prime in campo affrontando il vincente fra Jiri Vesely e Arjun Kadhe – un’altra wild card locale, n. 612 ATP.

È invece una giornataccia per Thomas Fabbiano che cede nettamente a Yuichi Sugita. Thomas tende a perdere da subito la misura del dritto, Yuichi è invece attento e solido con entrambi i colpi al rimbalzo. I game sono tirati, ma i primi quattro prendono la direzione del Giappone. Fabbiano sembra finalmente trovare precisione dal lato destro, recupera un break e ha l’occasione di rientrare quando risponde sul 3-5. Tradito ancora dal dritto, l’azzurro perde fiducia nel colpo e, con essa, nelle proprie possibilità di girare il match di fronte a un avversario che non concede sbavature. Sugita mette a referto sette giochi consecutivi per un secondo turno contro Viktor Troicki che, come un suo più illustre collega, ha ceduto un set a Sumit Nagal, un ragazzo che probabilmente incassa battute sulla “somiglianza” del suo cognome da quando ha preso in mano la racchetta (l’anno del primo Roland Garros di Rafa Nadal).

È entrato come protected ranking, Cedrik-Marcel Stebe, condizione per lui tristemente normale dopo che negli anni ha suo malgrado messo la spunta su chirurgia artroscopica all’anca, guai alla parte bassa della schiena, problemi all’osso pubico (infiammazione e frattura da stress), intervento al bacino e tre operazioni al polso destro. Non è quindi una sorpresa apprendere dal sito ATP che il ventinovenne “Cedi” abbia sviluppato hobby che non comprendono altri sport (suona il piano e la batteria, legge, gioca a golf…). Finalista lo scorso anno a Gstaad, fa piacere che il mancino di Mühlacker abbia superato il primo turno, anche se a spese di Ivo Karlovic che, prossimo al 41° compleanno, cerca di non perdere contatto con i primi cento della classifica (attualmente è n. 121).

MONTPELLIER – In Francia, l’incontro del giorno non appartiene al tabellone principale, ma alle qualificazioni, quindi senza copertura televisiva: dopo due ore, Emil Ruusuvuori ha la meglio su Nicolas Mahut al tie-break del terzo. A un solo passo dal varcare il muro non solo simbolico della top 100, il ventenne di Helsinki si è guadagnato il suo primo main draw ATP dove affronterà Dennis Novak, concittadino e coetaneo di Dominic Thiem allenato proprio dal padre del numero 4 del mondo. Emil ha battuto nettamente Thiem quattro mesi fa in Coppa Davis e guadagnato 300 posizioni in classifica nella scorsa stagione, ma nessun torneo del circuito maggiore lo ha finora omaggiato di una wild card, se non s-Hertogenbosch per il tabellone cadetto. Tre soli incontri del main draw in programma lunedì pomeriggio, con il povero Joao Sousa che torna in campo, perdendo, dopo essere stato da molti confuso con il brasiliano Joao Souzasqualificato a vita dalla TIU per match fixing e violazioni accessorie.

CORDOBA – Lorenzo Sonego comincia questo mese con il peso di tre uscite al primo turno rimediate a gennaio e non viene del tutto a capo del rebus propostogli dall’ungherese Attila Balazs che, trentunenne, tenta l’assalto alla top 100. Diventano così dieci le sconfitte consecutive per Lorenzo, tenuto lontano dalla partita per tutto il primo parziale e che può recriminare per qualche occasione sfumata nel secondo set. Con quell’uso dello slice anche dalla parte del dritto, Balazs pare una sorta di Damir Dzumhur terraiolo che la scorsa estate faceva incomprensibilmente troppa paura a Dusan Lajovic, tanto da fargli giocare l’intera finale di Umago senza prendere un rischio. Palle arrotolate, tagliate, smorzate, in pratica tutto quello che un giocatore in cerca di ritmo partita e di fiducia come Sonego non vorrebbe vedersi recapitare dalla propria parte della rete. Copre bene il campo, sbaglia poco e passa con efficacia anche di rovescio, Attila, che però fa tutto questo a un livello che è proprio del n. 108 ATP, suo best ranking.

Sulla terra argentina, tuttavia, è sufficiente per contenere i tentativi di sfondare con il dritto del ventiquattrenne di Torino e incamerare il primo set per 6-2. Rientrato dal toilet break, Sonego rischia ripetutamente di andare sotto 0-2, prendendosi anche un warning per abuso di palla che (non) si aggiunge a quello per violazione di tempo del primo set; una risposta sbagliata su una seconda è ossigeno per il nostro, mentre l’altro inizia a mostrare qualche crepa, ma esce indenne da un lunghissimo quinto gioco, con sei palle break e l’evidente tensione di entrambi i contendenti. Sul 5-6, Lorenzo si affida al serve (seconda in kick) senza bisogno della volley per annullare il match point dopo un doppio fallo: un lampo di lucida follia che gli consente di arrivare al tie-break. Un altro doppio errore apre però la strada a Balazs che tira dritto verso il secondo turno contro Cristian Garin, il tennista che la scorsa stagione si è liberato dell’acca (sì, fino al 14 aprile, per l’ATP era Christian).

Il n. 244 Juan Pablo Ficovich, qualificato, non ha neanche la fotina sul sito dell’ATP e Gianluca Mager sembra poterne disporre a proprio piacimento. Dopo il 6-2 grazie a maggiori pesantezza di palla e solidità, un game di errori sanremesi dà il vantaggio al ventitreenne di casa a Berazategui (la città nei pressi di Buenos Aires, non il giocatore basco dall’improbabile presa di dritto). Forse un innamoramento del(la) regista, più probabilmente un problema con la telecamera, ma l’inquadratura resta su Juan Pablo per diversi punti: non è il massimo sotto il profilo tecnico/estetico (parliamo dei colpi), mentre lui, incurante, ne approfitta per pareggiare il conto dei set. Tornata l’inquadratura classica, torna anche Mager che chiude 6-2 il parziale decisivo.

MARTEDÌ IN CAMPO – Alle 14, sotto il tetto francese, tocca a Jannik Sinner che ritrova Mikael Ymer, battuto alle Finali Next Gen (diretta su Supertennis). Dopo lo spazio inevitabilmente concesso a due incontri con altrettanti bleus, Felix Auger-Aliassime chiuderà la giornata contro Damir Dzumhur. Paolo Lorenzi entrerà sul campo 1 di Pune alle 10 italiane per il confronto inedito con il bielorusso Egor Gerasimov. Alla stessa ora, esordio per Roberto Marcora che trova Lukas Rosol in una sfida tra qualificati. A Cordoba, non prima delle 15, Marco Cecchinato sfida il campione uscente Juan Ignacio Londero, sempre battuto nelle loro tre sfide Challenger.

Risultati:

Pune

[PR] C-M. Stebe b. I Karlovic 6-3 6-4
[5] Y. Sugita b. T. Fabbiano 6-3 6-0
[Q] V. Troicki b. S. Nagal 6-2 6-7(4) 6-1
[7] S. Caruso b. [WC] R. Ramanathan 3-6 6-4 7-5

Montpellier

G. Barrere b. J. Sousa 6-2 7-6(6)
N. Gombos b. [6] P. Carreño Busta 3-6 6-4 6-3
[PR] V. Pospisil b. Aljaz Bedene 6-3 6-4

Cordoba

A. Balazs b. L. Sonego 6-2 7-6(3)
[6] P. Cuevas b. F. Delbonis 7-5 6-2
[Q] C. Taberner b. [7] F. Verdasco 4-6 6-1 6-4
G. Mager b. [Q] J.P. Ficovich 6-2 3-6 6-2

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