Alla scoperta di Ruusuvuori

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Alla scoperta di Ruusuvuori

Il numero uno di Finlandia è a un passo dalla top 100. Ha battuto Thiem in Davis e Sinner in Australia, ma il primo successo nel circuito maggiore è di questi giorni a Montpellier

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Emil Ruusuvuori - Montpellier 2020 (via Twitter, @atptour)
 

Il pubblico italiano ha preso dimestichezza con il suo ostico cognome a inizio 2020. Era il 7 gennaio quando, al Challenger di Bendigo, Emil Ruusuvuori ci ha fatto subito intendere come la prima campagna d’Australia di Jannik Sinner non sarebbe stata una passeggiata. Al primo turno, il ventenne finlandese (ko poi solo in finale) rifilò un convincente 6-3 6-4 a chi tra i Next Gen era stato incoronato campione, appena qualche mese prima a Milano. Lì dove il biondo di Helsinki non era riuscito ad arrivare. Il suo 2019 è stato infatti assai prolifico sul fronte Challenger (ne ha vinti quattro, compreso quello di Manacor a casa Nadal), senza però mai mettere piede in un main draw del circuito maggiore.

In realtà, un lampo di grandezza il biondo di Helsinki l’aveva regalato anche nella passata stagione. A settembre, quando era 163 del mondo, si tolse la soddisfazione di battere in due set Dominic Thiem nel playoff di Coppa Davis tra Finlandia e Austria. L’ATP 250 di Montpellier – dove è comunque risalito dalle qualificazioni – rappresenta per lui il coronamento di un percorso di crescita che l’ha portato alle soglie della top 100 (oggi è 101) anche grazie al supporto tecnico di Federico Ricci, coach italiano da anni di stanza in Finlandia nell’academy di Jarkko Nieminen. Ruusuvuori ha battuto Dennis Novak al primo turno, scoprendo così l’ebbrezza della vittoria in un tabellone principale. Agli ottavi sulla sua strada troverà Norbert Gombos, da cui lo separano dieci anni e appena tre posizioni nel ranking (lo slovacco è 104). Teoricamente, c’è partita.

Il suo obiettivo per il 2020 diventa a questo punto conquistarselo di diritto un posto alle Next Gen Finals, necessario rito di passaggio dopo quanto di buono fatto vedere da giovanissimo. A livello Junior è stato infatti quattro del mondo ITF nel 2017 (anno in cui ha raggiunto le semifinali allo US Open e vinto il Masters di categoria). L’attuale numero uno di Finlandia suona la batteria, ama l’hockey su ghiaccio e la musica di Eminem e ha indicato l’autobiografia di Zlatan Ibrahimovic come suo libro preferito. Nadal, dopo avergli visto sollevare il trofeo del suo Challenger maiorchino, gli ha concesso di condividere qualche allenamento in off season. Chissà che presto non possa ritrovarselo dall’altra parte della rete, in una partita vera.

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