Uno contro tutti: Bjorn Borg - Pagina 2 di 2

Racconti

Uno contro tutti: Bjorn Borg

Ventisei uomini diversi hanno occupato il trono di numero uno del mondo. Ripercorriamo le loro storie: oggi parliamo del regno dell’Orso svedese

Pubblicato

il

 

Da quel momento, per venticinque mesi e 102 settimane complessive, lo svedese regnerà pressoché indisturbato con tre momentanee incursioni di colui che gli succederà: John McEnroe. Il resto del 1979 (compresa la solita appendice del Masters, in programma a gennaio) sarà praticamente perfetto per Borg ma l’unico neo è purtroppo assai vistoso; le vittorie di Bastad, Open del Canada, Palermo, Tokyo, WCT Challenge Cup e appunto il torneo dei maestri a New York non compensano – o lo fanno solo in parte – la sconfitta che subisce nei quarti a Flushing Meadows a causa dello stesso giocatore che ha battuto nella finale di Wimbledon: Roscoe Tanner.

Prima ancora di dare i natali al mancino che impedirà a Borg per la seconda volta consecutiva di volare a Melbourne con tre Slam in tasca, Chattanooga – quarta città del Tennessee – è celebre per la famosa battaglia vinta nel 1863 dagli unionisti del generale Grant sui confederati nella Guerra di Secessione e, molto tempo dopo, per aver ispirato Glenn Miller nella composizione della famosa Chattanooga Choo Choo che vendette, nel 1941, un milione di dischi in tre mesi. Se il motivo in oggetto ha fatto la storia (in quanto genesi di quel disco d’oro che diventerà ben presto l’unità di misura del successo di una canzone), nel suo piccolo Tanner si è ritagliato una porzione di celebrità estromettendo Borg dagli US Open.

In palese difficoltà a leggere i servizi del mancino americano sotto le luci artificiali del Louis Armstrong (si parlerà a lungo della scelta degli organizzatori di mettere lo svedese di sera, pur sapendo quanto Borg detestasse giocare con i riflettori), Borg non è mai veramente in partita e cede in quattro set senza aver mai dato la sensazione di poter ribaltare l’esito della sfida. Ma Tanner, campione agli Australian Open nell’edizione di gennaio del 1977, non è nuovo all’impresa contro il n.1 del mondo; in passato ha già battuto Newcombe e tre volte Connors e in futuro, dopo Borg, farà lo stesso anche con… Beh, questo ve lo diremo a tempo debito. Purtroppo, il post-carriera del bombardiere di Chattanooga sarà caratterizzato da vicende che non hanno nulla a che fare con il tennis e lo vedrà più volte entrare e uscire di prigione per reati di vario tipo.

Il reato ascritto a Bjorn Borg, invece, è quello di assassinare il tennis. Nei primi sei mesi del 1980, lo svedese perde un solo incontro: succede, piuttosto a sorpresa, alla Coppa delle Nazioni di Dusseldorf, dove a fermare una striscia giunta a 48 vittorie consecutive è Guillermo Vilas. L’argentino non lo batteva da oltre quattro anni e aveva perso undici partite di fila, l’ultima delle quali poche settimane prima nella finale di Monte Carlo con un eloquente 6-1 6-0 6-2. Ma in Germania, all’interno della competizione a squadre voluta dall’ATP che costituisce un lontano parente della Davis, Vilas prevale 6-3 1-6 6-1 e trascina la sua nazionale verso il titolo che conquisterà battendo in finale l’Italia per 3-0; sarà l’ultimo di ventitre head-to-head ufficiali tra Borg e Vilas, con un bilancio definitivo di 18-5 per lo scandinavo. La sconfitta non scalfisce Borg che domina al Roland Garros (quinta coppa, terza consecutiva, perdendo in tutto 38 giochi e nemmeno un set) e scolpisce sulla pietra la pagina più leggendaria della sua carriera trionfando a Wimbledon per la quinta volta di fila battendo nella finale più bella del Novecento (parere personale, ovviamente) John McEnroe.

Nonostante questo, il 3 marzo (all’indomani della vittoria nel torneo di Memphis) John McEnroe diventa il quinto numero 1 nella storia dell’ATP. La situazione, paradossalmente – ma non troppo – verrà a ripetersi il 10 agosto, alla vigilia degli Open del Canada, torneo che riunisce i due contendenti e che li vedrà, curiosamente, entrambi costretti al ritiro. Infatti, nelle prime tre settimane di regno McEnroe non ha giocato alcun match mentre a Toronto, dopo un debutto particolarmente soft contro Wostenholme, si ritira a metà del primo set contro il connazionale Erik Van Dillen a causa di una caviglia malmessa. Borg fa meglio di lui, ma in finale il ginocchio lo tradisce e deve abbandonare il campo nel secondo set contro Ivan Lendl, anche perché di lì a una settimana inizieranno gli US Open e per il terzo anno consecutivo lo svedese ci arriva con due major nel carniere e il Grand Slam nel mirino.

Dal canto suo, Mac testa la sua condizione ad Atlanta ma non c’è quasi niente che funziona e John Austin, il fratello della ben più celebre Tracy con cui ha vinto il misto a Wimbledon qualche settimana prima, lo elimina al primo turno ottenendo di gran lunga la vittoria più importante in carriera, nonché l’unica contro un top-10. “Non credo di avere molte possibilità di difendere il mio titolo qui a New York”; sono queste le parole di John McEnroe alla vigilia degli US Open. Invece, come vedremo nella prossima puntata, le cose andranno diversamente.

TABELLA SCONFITTE N°1 ATP – QUARTA PARTE

ANNONUMERO 1AVVERSARIOSCORETORNEOSUP.
1979CONNORS, J.McENROE, J.57 03 RIT.MASTERS S
1979CONNORS, J.TANNER, R.64 36 67RANCHO MIRAGEH
1979CONNORS, J.BORG, B.26 36PEPSI GRAND SLAMC
1979CONNORS, J.GULLIKSON, T.63 46 26NEW ORLEANS WCTC
1979BORG, B.McENROE, J.57 64 26 67DALLAS WCTS
1979BORG, B.TELTSCHER, E.41 RIT.AMBURGOC
1979CONNORS, J.PECCI, V.57 46 75 36ROLAND GARROSC
1979CONNORS, J.BORG, B.26 36 26WIMBLEDONG
1979BORG, B.TANNER, R.26 64 26 67US OPENH
1980BORG, B.VILAS, G.36 61 16WORLD TEAM CUPC
1980McENROE, J.VAN DILLEN, E.43 RIT.CANADA OPENH


Uno contro tutti: Nastase e Newcombe
Uno contro tutti: Connors
Uno contro tutti: Borg e ancora Connors

Pagine: 1 2

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement