Il Challenger di Parma fa il salto di qualità: sarà il secondo torneo d'Italia. Il pubblico? Forse

Flash

Il Challenger di Parma fa il salto di qualità: sarà il secondo torneo d’Italia. Il pubblico? Forse

Gli Internazionali di Tennis dell’Emilia-Romagna si spostano a settembre. Più punti e montepremi. L’orgoglio di Bonaccini: “Per noi è una grande opportunità”. Si punta a giocare a porte aperte

Pubblicato

il

Tommy Robredo e Federico Gaio - ATP Challenger Parma 2019 (foto Marta Magni)
 

Parma non lascia. Anzi raddoppia. Nonostante la pandemia di COVID-19, che tiene ancora in sospeso il circuito ATP, gli Internazionali di tennis dell’Emilia-Romagna, torneo di categoria Challenger che si tiene nel capoluogo emiliano, non sono stati annullati ma semplicemente rimandati. Il torneo andrà in scena dal 7 al 13 settembre invece che a giugno, come era previsto. Non solo l’evento è riuscito a salvarsi ma anche ad aumentare il proprio prestigio. Infatti, in questa edizione il torneo salirà di categoria diventando un 125. Ciò significa che il vincitore otterrà 125 punti nella classifica mondiale. Anche il montepremi è di conseguenza aumentato a 151mila euro complessivi. In assenza di altri eventi maschili nel circuito maggiore, il torneo parmigiano diventerà dunque il secondo più importante del paese dopo gli Internazionali d’Italia.

“Il grande tennis riparte. Ringrazio le istituzioni, sempre al nostro fianco e gli organizzatori di MEF Tennis Events che a Todi e Perugia hanno dimostrato come gli eventi di livello possano essere disputati nel massimo della sicurezza. Il Tennis Club President è pronto e sono molto contento per il territorio di Parma. Spero che assisteremo ad un evento che porterà sorrisi e soddisfazione a tutti”, ha dichiarato alla presentazione del torneo Romano Botti, presidente del Tennis Club President che ospita l’evento.

Grande soddisfazione anche da parte di Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia-Romagna. “Sarà un ATP Challenger 125, un salto molto importante dell’evento a livello internazionale. Il fatto che questo upgrade avvenga dopo la pandemia conferisce un valore ancora maggiore. L’Emilia-Romagna diventa protagonista del tennis ai massimi livelli. Spero che la manifestazione si consoliderà come una delle più prestigiose nel mondo del professionismo. Per noi è una grande opportunità”, ha dichiarato Bonaccini. 

Il vicesindaco di Parma Marco Bosi ha poi ricordato con piacere la finale dello scorso anno tra Federico Gaio e Tommy Robredo, vinta dall’ex n.5 al mondo sul filo di lana, al tie-break del terzo set dopo oltre tre ore di gioco. “Fu un evento straordinario, che quest’anno cresce diventando la più grande manifestazione tennistica della nostra città”, ha aggiunto Bosi.

Il principale artefice dell’organizzazione del torneo e del suo salto di qualità è Marcello Marchesini, presidente di MEF Tennis Events e ideatore degli assoluti di Todi. “Nel 2020 avremmo dovuto organizzare 6 Challenger. Ma il 10 marzo ci è piombato il mondo addosso. Abbiamo reagito alla grande e la Federazione Italiana Tennis ci è stata vicina. Quando l’ATP ha annunciato la ripresa dell’attività internazionale abbiamo dato la disponibilità per fare disputare 3 Challenger. Il primo a cui ho pensato? Parma”, ha dichiarato Marchesini.

C’è poi il nodo pubblico da sciogliere. L’ATP richiede massima sicurezza. Gli Assoluti hanno dimostrato che è possibile ottenerla anche con la presenza di un numero limitato di spettatore. “Il pubblico? Vorrei che ci fosse. A Todi abbiamo dimostrato di saperlo gestire”, ha commentato Marchesini. La notizia più importante rimane comunque che l’evento è sano e salvo. E anzi cresce addirittura. 

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement