Puntuali come le scuse di Djokovic, dopo qualche ora di attesa sono arrivate anche le cifre relative alla multa che gli organizzatori dello US Open hanno inflitto al tennista serbo. Da punire non c’era solo la pallina che ha colpito la giudice di linea, ma anche la decisione del serbo di saltare la conferenza stampa post-partita: il primo gesto gli è costato 10.000 dollari per condotta antisportiva, 7.500 dollari per l’assenza in sala stampa. Per queste due violazioni il massimo della pena corrisponde a 20.000 dollari ciascuna, quindi nel caso di Djokovic non si è deciso per la cifra massima; su questa scelta può aver influito il fatto che al numero 1 del mondo è stato sottratto anche il montepremi relativo al turno raggiunto, cioè 250.000 dollari. Resta comunque aperta la questione visto che, come si legge sul regolamento, “nel caso di reato grave per comportamento scorretto” il Grand Slam Board potrebbe riunirsi per decretare una sanzione più grave.
Il comitato del Grand Slam si era riunito in tempi recenti agli US Open per il caso relativo a Fabio Fognini. Nel 2017 le parole fuori luogo che il ligure rivolse alla giudice di sedia Louise Engzell gli costarono l’esclusione dal torneo più una multa di ben 96.000 dollari, quasi dieci volte tanto quanto imputato a Djokovic. Con una cifra ancora più elevata invece venne sanzionato Nick Kyrgios lo scorso anno a Cincinnati, dopo il disgraziato secondo turno contro Karen Khachanov: 113.000 dollari per l’australiano che ieri si è espresso su quanto capitato al serbo. “Quanti anni di squalifica avrei preso io?” ha chiesto ironicamente Nick.
Lo US Open comunque sembra essere una sede privilegiata per le bravate dei tennisti e tra le donne è celebre il caso di Serena Williams la quale diede in escandescenza nella finale del 2018 contro Naomi Osaka. La sua scenata le valse 17.000 dollari di multa, cifra simile a quella del numero 1 ATP. Lo scorso anno invece a farne le spese principalmente fu il finalista Daniil Medvedev: il russo ci mise parecchio prima di trovare il feeling con il pubblico newyorkese e nei primi tre turni i suoi capricci gli costarono 19.000 dollari, ampiamente ripagati dal montepremi della finale ma soprattutto da una maturità evolutasi sul campo. Daniil non era infatti nuovo a bravate del genere: la più grave è certamente quella che risale al 2017 quando sull’erba di Wimbledon gettò delle monetine in direzione della giudice di sedia Mariana Laves, rea secondo lui di aver favorito il suo avversario Ruben Bemelmans. Quell’edizione dello Slam inglese fu condita inoltre dalla prestazione a dir poco scialba di Bernard Tomic, e la sua ammissione di scarso impegno gli valse una multa di 13.200 euro.