Daniil Medvedev giocherà venerdì la seconda semifinale Slam della sua vita, ma vedendo con quale attitudine affronta match complessi come quello vinto nei quarti contro l’amico Rublev, sembra che sia ormai abituato ad arrivare in fondo in un Major. Se sarà questa la volta buona, dopo che dodici mesi fa arrivò vicinissimo al successo proprio sui campi del Queens, lo scopriremo presto. Il russo non ha ancora ceduto un set in tutto il torneo, ma Dominic Thiem sarà il test più probante che dovrà affrontare sulla strada verso il trofeo e questo Daniil lo sa bene: “Dominic è un avversario duro da affrontare, specialmente su terra” ha detto durante la conferenza stampa. “L’ho provato un anno fa a Barcellona. Su cemento è più facile, in un certo senso. Ha fatto comunque finale all’Australian Open. Dico che è più semplice per me. Cerca sempre di girarsi sul dritto e fare punto. Non c’è tanto da fare se non affrontarlo e provarci”.
Alla fine del terzo set ha dovuto anche gestire un principio di crampi: “Il match è stato molto fisico” ha spiegato, “perciò ero stanco e la spalla ha iniziato a farmi un po’ male. Il fisioterapista mi ha aiutato molto. Avevo anche un po’ di crampi. Alla fine però come avete visto ero al 100%“. Servirà esserlo anche in semifinale contro Thiem, ma per adesso il numero 3 del seeding ha concluso i suoi match abbastanza velocemente: “Sono sorpreso dalla tenuta fisica di tutti. Ci sono stati tanti match finiti al quinto. Ovviamente non so come si sono sentiti i giocatori dopo la partita, ma ho visto match di qualità, dove si è lottato fino all’ultimo. Per fortuna ho sempre chiuso in tre set, che significa molto a lungo andare. Sono contento. È per questo che sto bene fisicamente“.
L’auto-eliminazione di Novak Djokovic ha però gettato addosso a lui, Zverev, Thiem e gli altri giovani una pressione del tutto nuova in un torneo Major. C’è chi, come Sascha l’ha percepita (vedere il primo set con Coric), ma è comunque riuscito a passare, e c’è chi invece come Medvedev (e anche Thiem) non ne ha affatto risentito. Daniil ha spiegato perché: “Il punto è che Djokovic non era nel mio lato del tabellone, perciò per incontrato avrei dovuto comunque arrivare in finale. Se arrivi in finale e non c’è Djokovic le opportunità di vincere aumentano. Ma prima ci sono le semifinali, quindi pragmaticamente la penso così. Non mi interessa guardare troppo in avanti nel tabellone. Penso partita dopo partita perché solo in questo modo mi posso preparare meglio al prossimo avversario“.
“Oggi sono soddisfatto di ogni aspetto. Il match era di alta qualità” ha continuato Medvedev. “Ho iniziato, come faccio sempre, un po’ sulla difensiva. Poi ho dovuto cambiare perché oggi giocava meglio di me in difesa, controllava lui il ritmo degli scambi lenti. Il gioco d’attacco ha funzionato e a fine partita avevo più vincenti di lui, che è incredibile per me contro Rublev. Questo dimostra che sono stato in grado di adattare il mio gioco alla partita nel modo corretto”.