Seppur una grossa porzione di stagione non si sia disputata, in questo 2020 si è visto tanto tennis ed è sicuramente sufficiente per tirare le somme su alcuni dati chiave che caratterizzano gli incontri e spesso possono dire molto sull’attitudine di un giocatore. Uno dei dati statistici che più saltano all’occhio è quello relativo ai doppi falli: Alexander Zverev, con 211 doppi errori in battuta, è quello che ne ha commessi di più quest’anno. I più memorabili per il tedesco – o forse quelli che vorrebbe dimenticarsi alla svelta – sono i due doppi falli commessi nel tie-break del quinto set nella finale degli US Open persa contro Dominic Thiem. In quel caso entrambi erano visibilmente emozionati, ma i problemi alla battuta che Zverev si porta dietro da tempo gli sono costati cari.
Già, perché per Sascha non è una novità: lo scorso anno nella fase estiva della stagione ha viaggiato con una media di 8.5 doppi falli a partita, mentre quest’anno in semifinale agli Australian Open, sempre contro l’austriaco, due doppi falli consecutivi gli hanno fatto sfuggire di mano il secondo set e di conseguenza la partita. Questo suo problema cronico (forse più di tipo mentale che tennistico) non lo ha abbandonato neanche a Londra, e nel suo match di esordio alle ATP Finals ne ha commessi quattro nei suoi primi due turni di battuta. Una concessione che Medvedev non si è lasciato sfuggire. A livello di media però ci sono due tennisti che hanno fatto peggio di lui nel 2020: Benoit Paire che ha una media di 6.57 a partita, e Denis Shapovalov con 5.91. Zverev invece è dietro con 5.7.
Chi invece ha saputo sfruttare al meglio il proprio servizio è stato Milos Raonic che ha chiuso in testa la classifica del maggior numeri di ace messi a segno in questa stagione. Il canadese, con 529 battute vincenti, ha detronizzato John Isner, dal 2016 campione indiscusso di questa statistica. L’americano è finito secondo con 412, appena un ace in più di Andrey Rublev.