Il direttore del torneo di Marsiglia: "All'80% si giocherà a metà marzo"

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Il direttore del torneo di Marsiglia: “All’80% si giocherà a metà marzo”

Jean-Francois Caujolle parla delle possibili opzioni per il torneo francese, che – assicura – si giocherà ad ogni costo

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Stefanos Tsitsipas - Marsiglia 2020 (foto Cristina Criswald)
 

L’Open 13 di Marsiglia è pronto a spostarsi nel calendario. Il torneo dovrebbe giocarsi dal 15 al 22 febbraio, ma se (come sembra) verranno confermate le notizie sul rinvio dell’Australian Open all’8 febbraio, sono già pronte diverse opzioni. La prima di queste è spostare il torneo nella settimana dall’8 al 14 marzo: teoricamente però in questa finestra si dovrebbe giocare a Indian Wells, ma le ultime indiscrezioni parlano di una possibile cancellazione del torneo che lascerebbe un buco nel calendario. E il direttore del torneo Jean-François Caujolle è pronto ad approfittarne.

“Non considero i nostri tornei solo come un business, ma come eventi che solo lì per migliorare il gioco del tennis” ha detto in un’intervista a Carole Bouchard di Tennis Majors. “Per questo il torneo deve giocarsi. Dobbiamo andare avanti. È importante per il circuito e ovviamente per i giocatori. Anche se si dovesse giocare a porte chiuse, il torneo sarebbe confermato. Dobbiamo fare la nostra parte anche perdendo dei soldi. Ovviamente rispetteremo tutte le misure di sicurezza”.

Caujolle è pronto a ogni evenienza: “La situazione è fastidiosa, ma saremo pronti a tutto, perché abbiamo studiato tutte le opzioni possibili. C’è un 10% di possibilità che il torneo si giochi nella finestra del 15 febbraio, perché io credo che l’Australian Open si farà. Dunque lo stesso discorso vale per la settimana del 22 febbraio. Invece per l’8 marzo siamo a un 80%. Questa è l’opzione più concreta al momento”. Se Indian Wells verrà rinviato o cancellato, ovviamente si aprirebbero nuove strade per i tornei di febbraio, ai quali tanti giocatori avrebbero difficoltà a partecipare visto il rinvio dello Slam di Melbourne. Infatti anche la settimana dal 15 al 21 marzo sarebbe libera.

“La priorità sono i tornei del Grande Slam” ha aggiunto il direttore del torneo, “dunque sappiamo che l’Australian Open può restare in bilico fino all’ultimo. Ma sappiamo anche che il Roland Garros quest’anno ha preso una decisione molto velocemente. Però questo è normale. Sono tornei intorno ai quali ruota il nostro sport. I nostri tornei sono piccoli in confronto a loro. Però è accettabile attendere l’Australian Open, meno accettabile attendere per le decisioni di Indian Wells“.

Infine ha parlato anche di un possibile taglio del prize money e della situazione economica dell’Open 13: “Abbiamo sempre avuto una situazione stabile. Se non ci sono grossi pericoli per i grandi tornei, non ci sono neanche per tornei come Marsiglia. Vediamo che i main sponsor come Rolex, BNP Paribas ed Emirates sono ancora là. È un buon segno per la salute economica del tennis. Per quanto riguarda il montepremi, non è ancora abbastanza alto negli ATP 250. Io sono dell’idea che lo si debba alzare, non ridurre”.

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