Tennis e dati: come si raccolgono i dati sul campo (e quanti soldi servono)

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Tennis e dati: come si raccolgono i dati sul campo (e quanti soldi servono)

Terza puntata della nostra serie di articoli sui dati nel tennis. Oggi vi parliamo dei sistemi per rilevare i dati, dai più costosi (come Hawk-eye) ai meno costosi

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Vi abbiamo parlato di chi usa i dati per vincere e di quali siano, effettivamente, questi dati – da quelli più grezzi a quelli più raffinati, i dati Hawkeye. Oggi vi parliamo di come si raccolgono. La terza puntata è dedicata ai generatori di dati per campi da tennis e in generale alla comprensione della “costellazione” di strumenti dediti alla raccolta di dati tennistici.

L’analisi ora verte sui generatori di dati installati nei campi da tennis che possono essere comodamente divisi in tre categorie:

  1. Apparati dediti all’arbitraggio durante le competizioni che offrono i seguenti servizi: vigilanza delle palle che atterrano prossime alle linee, statistiche delle partite, replay video, analisi dei dati per il coinvolgimento dei fan e la trasmissione di servizi in streaming
  2. Apparati specializzati nei servizi di tutoraggio e allenamento che offrono: il monitoraggio degli atleti, le analisi video, retro analisi (feedback) sul campo e propongono dinamiche ludiche (gamification)
  3. Congegni portatili abbastanza flessibili da svolgere funzioni di arbitraggio (con chiamate da giudice di linea e rilevazione di statistiche sugli incontri) ed essere strumenti per l’allenamento per mezzo delle loro funzionalità applicative.

Un campo da tennis è considerato “intelligente (Smart Court) quando una componente tecnologica è installata in modo permanente o semipermanente sul campo ed è posizionata e protetta in modo tale da non interferire con i movimenti degli atleti o intralciarli durante il gioco una partita. Questa analisi si appoggia su un articolo pubblicato su sportstechnologyblog, di cui si riporta il link. La tecnologia hardware più comune utilizzata da questi congegni è una combinazione di videocamere con visione artificiale. Oltre a ciò, ci sono anche radar, sensori sonori, laser e sensori di pressione.

Se i dati raccolti attraverso i sensori installati nelle racchette e indossabili (i cosiddetti “wearable”; ne parleremo nel prossimo articolo) sono per così dire monodimensionali, essendo tarati sul tennista che usa l’attrezzo o indossa il sensore stesso, quelli raccolti attraverso campi intelligenti rivelano una componente bidimensionale, registrando gli scambi tra tennisti impegnati in tornei ufficiali o sessioni di allenamento. Pertanto mentre i primi potranno in futuro essere usati per prevenire infortuni e lesioni essendo tarati sulla persona, i secondi manifestano una sempre più crescente utilità nell’analisi strategica delle partite, monitorando l’efficacia dei colpi di fronte a un rivale.

Passiamo all’analisi della prima categoria di apparati, quelli dediti all’arbitraggio.

1. Arbitri intelligenti

Ci sono tre prodotti ascrivibili a questa categoria e sono FlightScope Tennis, Hawkeye Innovations e Foxtenn che sono stati approvati dalla International Tennis Federation (ITF), fregiandosi dello status di PAT (Player Analysis Technologies). Tutti i prodotti approvati dall’ITF che hanno lo status di PAT sono consultabili al seguente link. Sono quindi utilizzati in tornei internazionali come quelli del Grand Slam e dei circuiti WTA e ATP.

FlightScope Tennis

Costo stimato: 35-40mila euro per campo a settimana

Ha probabilmente la storia più lunga costituita da fusioni di tecnologie e sistemi sviluppati nel corso degli anni a partire dal 1984. Flightscope viene costituita nel 1989 in Sudafrica e nel 2008 si fonderà con la società Polacca Jagro dando vita a FlightScope Tennis. I principali prodotti offerti oggi dall’azienda sono il sistema di punteggio in tempo reale e il sistema di chiamata di linea che comprende anche il monitoraggio della palla e del giocatore.

Il sistema di punteggio in tempo reale si avvale principalmente di telecamere e radar e un ProScorer che è uno strumento tablet per il giudice di sedia. Tutti i dati raccolti vengono quindi fruiti durante un incontro, mediante visualizzazioni e distribuiti anche ai media televisivi.

Il sistema delle chiamate di linea consiste principalmente di videocamere montate su ogni campo, quattro di esse ad alta velocità per il rilevamento della palla e altre otto dedicate alla chiamata di linea. Durante la chiamata di linea, i dati vengono elaborati e forniscono un aggiornamento all’arbitro tramite l’applicazione ufficiale di revisione. I dati aggiuntivi del tracciamento della palla come i parametri di volo e le traiettorie, più i dati del tracciamento del giocatore come i modelli di movimento e le mappe di calore, forniscono interpretazioni aggiuntive e analisi disponibili per i vari stakeholder dello sport analizzato.

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Schema di funzionamento delle chiamate in linea

Hawk-Eye

Costo stimato: 60-70mila dollari per campo a settimana

Il sistema Hawk-Eye è stato creato nel 1999 nel Regno Unito ed è stato utilizzato per la prima volta nel cricket (nel 2001) in un test match tra Pakistan e Inghilterra. È stato poi utilizzato nel tennis in coppa Davis nel 2002, poi all’Australian Open nel 2003 ed è diventato un sistema ufficiale di arbitraggio del tennis nel 2005. Dal 2010 Hawk-Eye è una società controllata da Sony. Nelle competizioni viene utilizzato principalmente per le chiamate elettroniche durante le partite e il sistema fornisce anche statistiche sui singoli giocatori, su ogni colpo, sul servizio e sugli scambi.

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Organizzazione e disposizione delle videocamere.
Fonte: http://www.studiosayers.com/

Essenzialmente, il sistema di tracciamento si basa sui principi della triangolazione utilizzando immagini visive e dati di temporizzazione catturati da telecamere ad alta velocità installate intorno allo stadio, telecamere che vengono calibrate e sincronizzate prima di ogni evento. Queste sono solitamente posizionate in alto sopra i campi in modo tale da poter catturare la traiettoria delle palline con ostruzioni minime. Sebbene ci siano state alcune controversie con riferimento alla precisione della chiamata di linea, che è in grado di garantire un margine di errore fino a 3.6 mm, il sistema si ritiene generalmente affidabile e accurato tranne per alcuni casi limite.

Quanto all’accesa discussione relativa alla fruibilità dei dati generati da Hawk-Eye, da parte di appassionati, media e soggetti terzi esterni all’ATP e alle società informatiche incaricate dagli Slam, abbiamo in programma di trattare diffusamente l’argomento nel prossimo articolo. Nel frattempo, potete riferirvi a quanto riportato da Ubitennis nel 2015.

FoxTenn

Costo stimato: meno di 50.000 euro per campo a settimana

L’ultimo arrivato nel settore è FoxTenn, società fondata nel 2012 con sede a Barcellona, che ha sviluppato un sistema tecnologico per competere con lo status quo dell’accuratezza delle chiamate di linea. Il sistema è composto da 40 telecamere (ultra) ad alta velocità e 10 laser ad alta velocità posizionati intorno a un campo. Ogni telecamera ad alta velocità può acquisire immagini a 2500 fotogrammi al secondo (FPS), ovvero più di dieci volte rispetto alle altre. Un’altra differenza rispetto a Hawk-Eye è il posizionamento, dato che sono posizionate alla fine delle linee del campo a livello del suolo invece che sopra il terreno di gioco.

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Organizzazione e disposizione nel suolo delle videocamere e dei laser

Foxtenn pensa che il suo approccio ‘rasoterra’ consenta di evitare molti potenziali errori riscontrati negli altri sistemi esistenti. Innanzitutto con le telecamere montate sopra le tribune, c’è la possibilità che le palle da tennis vengano oscurate dai giocatori o da oggetti che si muovono tra le telecamere e il campo; le videocamere a terra sono così vicine all’azione che c’è una possibilità minima o nulla che la palla venga oscurata. Le videocamere montate sopra gli spalti, inoltre, possono essere più sensibili alle vibrazioni del vento e persino ai movimenti degli appassionati che camminano sugli spalti. Il tracciamento può essere influenzato anche se la palla colpisce la rete o se la traiettoria è un pallonetto molto alto. Ciò potrebbe portare a una stima meno accurata di dove è caduta la pallina. Il sistema di Foxtenn cattura i filmati reali del rimbalzo e il tracciamento non è influenzato dalle situazioni anzidette. Con la certificazione e l’approvazione da parte delle principali federazioni di tennis, potenzialmente FoxTenn potrebbe diventare la tecnologia “Line Calling” utilizza nelle più importanti competizioni di tennis.

L’articolo di Ubitennis su FoxTenn è disponibile al seguente link.

2. Assistenti per gli allenamenti e il tutoraggio tecnico-strategico

In questa categoria di applicazioni, rientrano i prodotti destinati a club di tennis, accademie e in generale a strutture dove agli allenatori può essere utile tilizzare la tecnologia di tracciamento per assistere i tennisti durante e dopo l’allenamento, al fine di monitorarne i progressi. Le tecnologie sono per lo più installate in modo permanente nelle strutture. In questa categoria troviamo i seguenti prodotti: AccuTennis, Mojjo, Playsight, Wingfield e Zenniz. Dobbiamo ricordare che anche Hawk-Eye e FoxTenn, prima menzionate, hanno sviluppato soluzioni per il tutoraggio (coaching) e l’allenamento nelle accademie di tennis. Le caratteristiche comuni a queste soluzioni sono le seguenti:

  • Usano principalmente videocamere e visione artificiale per monitorare i giocatori e la palla.
  • Hanno un’interfaccia touch screen montata in un chiosco per consentire agli utenti di accedere e avviare il gioco o la sessione di formazione.
  • I sistemi acquisiscono video di ogni riproduzione o sessione, consentendo agli utenti di rivedere un colpo anche da diverse angolazioni.
  • I sistemi sono generalmente connessi in rete, per cui tutti i video e i dati vengono caricati in piattaforme cloud.

Sono dotati di un applicazione in modo che gli utenti finali possano rivedere le statistiche di gioco o di allenamento, condividerle con il proprio allenatore e scambiarle su piattaforme social.

AccuTennis

Costo: 5 dollari per ogni giocatore che lo utilizza (modello di revenue sharing)

Questa start-up Statunitense, con sede a Newtown in Pennsylvania, nasce tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017. Le persone chiave sono Adam Sher (CEO), Dave Kliebhan (CTO) e Andy Hatstat (COO). Il sistema di AccuTennis è dotato di 22 videocamere installate attorno a ciascun campo per monitorare tutte le attività svolte, altoparlanti per fornire feedback sonori durante il gioco o l’allenamento e uno schermo a LED a doppia faccia montato sul lato che mostra il punteggio o fornisce un feedback visivo della sessione. Un tablet accompagna ogni campo AccuTennis per consentire agli allenatori e agli utenti di accedere e iniziare la loro sessione. Il sistema include strumenti utili a creare esercitazioni e programmi di allenamento personalizzati per i loro giocatori.

Gli allenatori possono monitorare i progressi dei loro giocatori, indipendentemente dal fatto che abbiano raggiunto gli obiettivi fissati per quelle sessioni e identificare dove hanno bisogno di lavorare di più. Oltre alle sessioni di formazione, il sistema esegue anche il monitoraggio del gioco, inteso come chiamata di linea, monitoraggio del punteggio, elaborazione delle statistiche e acquisizione di video. Dopo la partita, AccuTennis genera altri numeri rappresentati in grafici e mappe di calore per ulteriori analisi mentre i video sono classificati in base ai colpi e al tipo di gioco in modo che i giocatori possano rivedere segmenti specifici del loro gioco, annotare e riprodurre a velocità diverse. Al momento, sembra che la soluzione sia valida principalmente per campi indoor ed è disponibile solo negli Stati Uniti.

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Mojjo

Costi: 3000 € installazione, licenzia annuale tra 1500 e 4000 €

Mojjo è una società Francese co-fondata nel 2013 dall’ingegnere Emmanuel Witvoet, che annovera Fabrice Santoro nel doppio ruolo di investitore e testimonial. Il loro sistema basato su telecamere è disponibile in due versioni: una versione Premium con due telecamere HD (una al centro del campo e una nella parte posteriore) e un chiosco touchscreen per consentire agli utenti di interagire con il sistema. C’è anche la versione “lite con una sola videocamera HD montata nella parte posteriore. Entrambe le versioni hanno anche opzioni per esterni, che è essenzialmente una struttura con tetto che protegge il chiosco dagli elementi atmosferici.

Oltre alla maggior parte delle funzionalità di tutoraggio, formazione e monitoraggio del gioco menzionate in precedenza e più o meno simili, ci sono alcune caratteristiche uniche nel prodotto. Una di queste è la possibilità per un utente di utilizzare il proprio telefono cellulare come una videocamera aggiuntiva per acquisire filmati mentre è sincronizzato con il sistema principale. Utilizzando l’applicazione Mojjo Remote, il telefono cellulare può essere posizionato ovunque sul campo fornendo una prospettiva personalizzata sopra la vista centrale o posteriore. Un’altra caratteristica interessante è il loro live streaming di giochi su YouTube o Facebook Live. La soluzione si rivela piuttosto pratica e intuitiva. Il prossimo obiettivo della società francese è il potenziamento del modulo per media e aziende sponsorizzatrici. L’articolo di Ubitennis su Mojjo è disponibile al seguente link

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Organizzazione e disposizione delle videocamere e chiosco

PlaySight

Costi: 10-12.500 dollari + tariffa mensile per altri servizi

PlaySight è una società Israeliana creata nel 2010. In modo analogo a FlightScope, la soluzione tecnologica implementata affonda le sue radici in applicazioni militari. Il sistema basato su videocamere, visione artificiale e algoritmi di intelligenza artificiale, sebbene ora venga utilizzato in molti sport diversi, è stato inizialmente concepito per assistere i giocatori di tennis, al fine di aiutarli a migliorare il loro gioco utilizzando una tecnologia avanzata. Attualmente, lo “Smart Court Pro” (ad alte prestazioni) può avere fino a 10 videocamere, tutte sincronizzate per un’esperienza di visione multi-angolo, fruibile sia in tempo reale che nel dopo partita. Ogni campo è dotato di un chiosco che consente agli utenti di registrarsi, creare le proprie esercitazioni e iniziare a monitorare i propri allenamenti o sessioni di gioco.

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Organizzazione e disposizione delle videocamere e foto del chiosco

Sono disponibili opzioni per vari feedback audio e gli utenti/allenatori possono mettere in pausa in qualsiasi momento per rivedere il video o consultare le statistiche fino a quel momento raccolte. Dopo la partita o la formazione, gli utenti possono ancora accedere a tutti i propri dati sulla app mobile. Il prodotto annovera tra i suoi punti di forza la raccolta approfondita di dati e analisi. Altre caratteristiche interessanti della applicazione di PlaySight includono: 1) la possibilità per gli utenti di creare i propri video con i propri contenuti sintetici e condividerli con allenatori, amici o postarli sui social media; 2) il caricamento di altri video se non sono stati registrati su un campo equipaggiato con PlaySight, nonché la possibilità di sfruttare le analisi con le funzionalità dell’app; 3) l’accesso allo streaming live e agli eventi “on demand”.

L’USTA sta collaborando con PlaySight nel suo Campus Nazionale di Orlando, in Florida, al fine di dotarsi di strumenti tecnologicamente avanzati, nei suoi campi di gioco. L’articolo di Ubitennis che parla di questa collaborazione è disponibile a questo link. Playsight è disponibile in molte località negli Stati Uniti, in Europa e in alcune parti dell’Asia Pacifico.

Wingfield

Costi: da 3600 a 4500 € per anno (contratto minimo tre anni)

Wingfield è una start-up con sede ad Hannover in Germania, nata nell’ottobre del 2017, che ha sviluppato una soluzione anch’essa basata su videocamere, sebbene sia leggermente diversa da quelle di cui abbiamo parlato prima, dato che si tratta di un sistema compatto progettato per integrarsi nel campo da tennis.

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Il Wingfield Box sostituisce uno dei due pali della rete e ospita uno schermo tattile e due videocamere ad alta velocità che puntano su ciascun lato del campo. Inoltre, c’è una videocamera IP che può essere montata ovunque intorno al campo per acquisire una visione completa di ogni sessione. Ha la maggior parte delle funzionalità di tutoraggio, formazione e monitoraggio che sono state menzionate in precedenza, comprese le analisi video, il tracciamento dei colpi, misurazioni delle prestazioni e analisi dei dati, e altro. Tuttavia un paio di caratteristiche uniche del loro sistema si distinguono e includono 1) un modo semplificato per i giocatori di accedere alla sessione di allenamento utilizzando l’app con codice QR personalizzato, 2) Stroke Scores che fornisce agli utenti una metrica unica per comprendere la qualità dei diversi colpi e tenere traccia dei progressi nel tempo.

Zenniz

Costi: 8900 € o 260/mese per quattro anni

Zenniz è un’altra startup che ha sviluppato una videocamera incorporata nel paletto della rete ed è pensata per essere installata in modo permanente su un campo da tennis. La startup è stata fondata nel 2018 e ha sede a Helsinki in Finlandia. Tuttavia sembra che il prodotto sia ancora in fase di finalizzazione, dato che dal loro sito web si evince che sarà disponibile dal 2021. A prima vista, sembra simile a Wingfield in quanto consiste in una “scatola” (o chiosco) che viene installata al posto di uno dei pali della rete. Il chiosco ha uno schermo tattile nella parte superiore con due videocamere che catturano le attività su ciascun lato del campo. C’è anche una videocamera di riferimento che fornisce la visione completa del campo. Le poche differenze chiave rispetto a Wingfield sono che in primo luogo il chiosco è dotato di due schermi LED, rivolti verso ciascun lato del campo che forniscono in tempo reale l’andamento del punteggio e le statistiche chiave. In secondo luogo, il sistema è composto anche da 30 sensori sonar posizionati intorno al campo che sono in grado con le videocamere di fornire una precisione di tracciamento della palla fino a 1 cm. 

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Organizzazione e disposizione dei sensori sonar e videocamere, foto del dispositivo vicino al palo

A pagina due, le soluzioni meno costose (quelle portatili) e le nostre conclusioni

Pagine: 1 2

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