Due turni andati, cosa è successo? Bene i grandi nel maschile, già nove campionesse Slam KO

Australian Open

Due turni andati, cosa è successo? Bene i grandi nel maschile, già nove campionesse Slam KO

Negativo il bilancio complessivo dell’Italia: solo in tre su quattordici al terzo turno. Ma Berrettini, Fognini ed Errani possono giocarsela

Pubblicato

il

Rafa Nadal - Australian Open 2021 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

Un Australian Open complicato fin da ottobre, con le incertezze sulla data d’inizio. O forse da prima ancora, sin dagli esordi della pandemia mondiale. Addirittura, le prime avvisaglie preannuncianti un periodo di mala grazia si erano avvertite sul finire del 2019, con gli incendi che devastarono gran parte della fauna boschiva del continente australiano. Eppure alla fine in campo si è scesi, e potendo finalmente sostituire in queste pagine la pallina alla politica della racchetta, parliamo già al passato prossimo di due turni, i primi. Da Melbourne, diretti alle rispettive dimore, sono già ripartite in netto anticipo sull’auspicata tabella di marcia un numero non trascurabile di teste di serie, e nella rete è finito anche qualche pesce grosso.

Non nel tabellone maschile, occorre dire, poiché Stan Wawrinka, artefice nolente del tonfo più fragoroso visto il grado di campione all’Happy Slam appuntato sulla divisa, sembra distante qualche chilometro dalla miglior versione di sé; una versione che molto probabilmente non rivedremo. Più in alto nel ranking rispetto allo splendido vodese sono già saltati David Goffin e Gael Monfils: ormai da tempo immemorabile lontano da una condizione accettabile il belga, LaMonf sta attraversando una sinistra crisi di fiducia, esplicitata anche attraverso copiose lacrime in conferenza dopo la sconfitta al primo turno inflittagli dal finnico Ruusuvuori. Discreto rumore ha fatto anche l’uscita di Roberto Bautista-Agut, battuto con poche attenuanti da Radu Albot: e dire che il maratoneta di Castellon de la Plana ci aveva abituati a inverni roventi.

Gli altri graduati già fuori causa sono Benoit Paire, la cui eliminazione al solito sorprende il giusto, Ugo Humbert, vistosi annullare un match point da Nick Kyrgios, Borna Coric, Hubert Hurkacz, Daniel Evans e il nostro Lorenzo Sonego, ma degli italiani parleremo più tardi. I grandi maggiorenti della racchetta al maschile, da Djokovic a Nadal passando per Medvedev, Sascha Zverev e Dominic Thiem, in panciolle. Per loro i giorni duri in ufficio devono ancora incominciare.

Diversa, e meno clemente con l’aristocrazia, è la situazione che riguarda il tabellone femminile. Lì le teste di serie già fuori dai giochi sono dodici, e se le prime tre favorite Barty, Halep – ma che spavento per la romena nel primo turno contro Tomljanovic – e Osaka sono approdate tra le magnifiche trentadue, i nomi di riguardo già cacciati dall’Open sono tanti e tanto inaspettati. Tra pianti inconsolabili, divorata dalla pressione, ha abbandonato la campionessa in carica Sofia Kenin, battuta in un’oretta scarsa ieri notte da Kaiona Kanepi, ma l’americana di Mosca è in buona compagnia. Oltre a Konta, Martic, Rybakina, Sakkari, Riske, Wang e Zhang, hanno lasciato – o sono prossime a lasciare – la capitale dello Stato del Victoria sette regine di un Major oltre a Kenin, inclusa Venus Williams, che testa di serie non era ma che qualche titolo in bacheca dovrebbe averlo.

Arrivederci quindi a Bianca Andreescu, eliminata con tutte le attenuanti dovute a un’assenza dai campi che si protraeva dalle Finals 2019, ma anche a Petra Kvitova, Svetlana Kuznetsova, Jelena Ostapenko, alla due volte regina da queste parti Vika Azarenka e ad Angie Kerber, vincitrice qui cinque anni fa. La via per il successo – ma toh? – è aperta a molte, e le sorprese nascoste dietro al primo angolo.

Capitolo Italia, dolorosetto anziché no. Dei quattordici rappresentanti azzurri al via solo in tre sono approdati al terzo round. Ma se era lecito aspettarsi buone novelle da Matteo Berrettini e Fabio Fognini, meno speranze erano certamente riposte in Sarita Errani, brava prima a qualificarsi e poi a falciare la trentesima testa di serie Qiang Wang e Venus Williams, nientemeno. Ampiamente giustificabili le sconfitte all’esordio di Stefano Travaglia e Jannik Sinner (ma che resistenza offerta dal kid di Sesto Pusteria contro Shapovalov), provatissimi dalla sfiancante cavalcata al Great Ocean Road Open, ci saremmo forse attesi qualcosina in più da Gianluca Mager, Elisabetta Cocciaretto e Lorenzo Sonego.

I primi due erano stati gratificati da un’urna benevola che li aveva accoppiati ad Aslan Karatsev e a Mona Barthel (meno di dieci partite vinte dalla sparatutto tedesca negli ultimi due anni e mezzo di Tour maggiore saltando da un infortunio a un altro), mentre Lorenzo, testa di serie in uno Slam con grande anticipo rispetto alle sue stesse aspettative, era avanti due set a zero contro Feliciano Lopez nel secondo turno. Insieme alle doverose pacche sulle spalle, un pizzico di rammarico ci venga concesso. Tuttavia possiamo consolarci: i nostri cugini francesi che dominavano la scena in termini di quantità negli Slam hanno portato un solo giocatore al terzo turno nel singolare maschile: Adrian Mannarino, opposto questa notte ad Alexander Zverev. Non è molto ma non lamentiamoci…

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement