Australian Open, Osaka: "Voglio giocare col pubblico, anche se in finale contro Barty". Ma prima c'è Serena

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Australian Open, Osaka: “Voglio giocare col pubblico, anche se in finale contro Barty”. Ma prima c’è Serena

La giapponese vuole gli spettatori sugli spalti anche se non tiferanno tutti per lei. Dopo la rimonta con Muguruza ha “giocato in modo più libero”. Ora Williams: “Mi intimidisce solo quando guardo dall’altra parte”

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Naomi Osaka - Australian Open 2021 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

In tre dei cinque precedenti con Su-Wei Hsieh, Naomi Osaka aveva sempre dovuto giocare un terzo set perdendo in un’occasione, a Miami 2019. Stavolta però è entrata in campo determinata e ha comandato dall’inizio alla fine, raggiungendo la semifinale. Speriamo che Naomi non sia scaramantica, perché in queste ore si scrive del suo fantastico record nei tornei dello Slam: quando ha raggiunto i quarti di finale ha sempre vinto. L’ha parzialmente confermato battendo Hsieh nei quarti: “Sarei più impressionata se non perdessi mai in finale” ha commentato Osaka. “Ho giocato solo quattro volte nei quarti di finale Slam. Mi piace essere più costante e dallo US Open in poi lo sono stata”.

Infatti Naomi ha vinto tutte le ultime 19 partite giocate (in mezzo ci sono due forfait, nella finale di Cincinnati contro Azarenka e nella semifinale del Gippsland Trophy contro Mertens). È andata molto vicino alla sconfitta nel quarto turno contro Muguruza, quando ha rimontato da 3-5 15-40 nel terzo set. “La mia fiducia è aumentata dopo quel match” ha ammesso. “È un’avversaria di qualità e avevo la schiena contro il muro. In qualche modo ho avuto opportunità di uscirne. Non direi proprio fiducia in realtà, è più libertà di fare il mio gioco“.

La sua prossima avversaria sarà Serena Williams, già battuta nella sua prima finale Slam allo US Open 2018 e pochi mesi prima a Miami. L’americana è di nuovo a due match di distanza dal 24esimo successo nei tornei che più contano e sembra in grande forma. Ha battuto 6-3 6-3 Simona Halep che vanta un record di 4-1 in carriera contro Naomi: “Non mi piace giocare contro di lei” ha detto la giapponese. “È molto forte, una che ti rimanda la palla indietro tutte le volte. Contro di lei è una battaglia fisica e mentale. Certo, lo stesso vale per Serena. È Serena, una che mi intimidisce solo guardando dall’altra parte della rete”. Osaka e Williams sono anche tra i proprietari di due diversi club calcistici della National Women’s Soccer League degli Stati Unit. Sarà quindi una sfida a distanza tra il North Carolina Courage di Naomi e l’Angel City Football Club di Serena.

C’è la possibilità che Osaka e Barty si incontrino in finale (anche se l’australiana deve ancora giocare nei quarti contro Muchova). La giapponese ha già vinto su questi campi contro Ash, nel 2018 al terzo turno, in due set (2-2 i precedenti in totale). Questo il commento di Naomi sulla numero uno del mondo: “Onestamente, non ho visto molte delle sue partite perché gioca di notte e io vado a dormire. Ma direi che sembra davvero in forma, al contrario di me. Ho solo mangiato durante la quarantena (ride). Sta davvero bene. Non sarebbe una sorpresa se arrivasse in finale, per nessuno”.

Giocare col pubblico o a porte chiude potrebbe fare tanta differenza. Per quanto Naomi sia tra le giocatrici più amate, gli australiani spingerebbero Barty verso il suo secondo titolo Slam in una possibile finale. Ancora non è confermato però il rientro degli spettatori negli impianti da giovedì, giorno di semifinali, dopo i cinque giorni di lockdown nel Victoria. “Voglio che la gente venga allo stadio” dice Osaka. “Vi immaginate se lei arriva in finale e c’è lo stadio vuoto? È molto triste. Anche per me, ho giocato finali senza il pubblico ed è comunque memorabile, ma per lei potrebbe esserlo al contrario. Perciò anche io voglio la folla anche se non fanno il tifo per me. È più divertente”.

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