Le Olimpiadi di Tokyo nel mirino di Juan Martin del Potro

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Le Olimpiadi di Tokyo nel mirino di Juan Martin del Potro

Dopo un lungo periodo di silenzio Palito torna a dare aggiornamenti sulla possibile data del rientro. “Il momento di dire basta non è ancora arrivato”

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Juan Martin del Potro - Roma 2019 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Quando, per la verità abbastanza raramente, Juan Martin del Potro decide di esternare davanti ai microfoni, la preoccupazione di apprendere di un nuovo intoppo fisico è sempre piuttosto forte. Tuttavia, per fortuna, ogni tanto arriva anche qualche buona notizia. Intervenuto a margine di un evento organizzato dalla Fundacion Konex a Buenos Aires, il campione argentino ha rivelato di essersi posto un obiettivo per il rientro, la data del quale, se tutto dovesse andare per il verso giusto, coinciderebbe con le Olimpiadi di Tokyo al via il prossimo ventitré luglio.

Quest’anno potrebbe essere il mio anno – ha dichiarato il vincitore dello US Open 2009 -. Le Olimpiadi mi stanno dando una forte motivazione per tornare, e anche se il ginocchio non smette di darmi grattacapi non mi sento ancora pronto a chiudere la mia storia in campo“. Bersagliato negli ultimi undici anni da una sfilza incredibile di infortuni e costretto a vari passaggi sotto ai bisturi del chirurgo, delPo non gioca una partita ufficiale dal giugno del 2019, epoca del grave infortunio al ginocchio destro patito al torneo del Queen’s.

Il suo rientro in campo, delle cui tempistiche negli ultimi mesi non era data certezza, ha immediatamente suscitato l’entusiasmo di tifosi, addetti ai lavori e soprattutto dei colleghi, primo fra tutti Roger Federer. Informato del lieto evento nel corso della conferenza seguita alla partita persa ieri a Doha contro Basilashvili, lo svizzero ha subito inteso felicitarsi con Palito. “Non lo sapevo, sono molto contento – ha detto Federer -. Spero di rivederlo presto nel Tour in forma, se lo merita, per colpa degli infortuni negli anni ha passato momenti molto più duri di quelli che ho dovuto superare io recentemente“.

Juan Martin, che nell’evento di Baires è stato premiato miglior giocatore argentino dello scorso decennio, ha sempre avuto un’ottima relazione con i Giochi Olimpici: a Londra, nel 2012, vinse il bronzo battendo nella finalina Novak Djokovic dopo aver ceduto proprio a Roger Federer una celeberrima maratona in semifinale; a Rio, quattro anni dopo, sconfisse Nole all’esordio e volò fino all’argento, battuto solo in finale da Andy Murray.

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