Diario da Wimbledon: Sonego, buona la prima. Con Galan serve... più testa

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Diario da Wimbledon: Sonego, buona la prima. Con Galan serve… più testa

Il torinese supera diverse insidie contro Pedro Sousa. Il racconto di coach Arbino: “Quando l’avversario ha un infortunio che non si capisce…”

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Lorenzo Sonego e coach Gipo Arbino a Wimbledon
 

Superato il primo turno, non c’è tempo di riposare per Lorenzo Sonego: dopo la vittoria in tre set di ieri su Pedro Sousa, il torinese giocherà di nuovo oggi contro Daniel Elahi Galan (secondo match sul Court 16). La pioggia ha infatti compresso il programma dei primi turni e a Lorenzo tocca giocare due partite in due giorni consecutivi. Fortuna che nella giornata di martedì il match di primo turno si è risolto in tre set, permettendo a Lorenzo di risparmiare un po’ di energie. Di questo ed altro parliamo con il coach Gipo Arbino nella puntata del Diario da Wimbledon (qui quella di mercoledì) prima del secondo turno di Lorenzo ai Championships.

Gipo, come giudichi la prestazione di Lorenzo contro Pedro Sousa?
“Ha fatto il suo. Ha servito bene, ha risposto abbastanza bene considerando che il tipo di servizio di Sousa è quello che Lorenzo patisce di più, perché passa poco sopra la rete e ha una traiettoria bassa. Pedro, poi, è un giocatore che ti costringe a rispondere sempre molto lungo perché altrimenti lui entra a tutto braccio su ogni palla. Si tratta di un giocatore talentuoso e fastidioso, son quei primi turni che un po’ mi preoccupano sempre”.

Sousa ha lamentato sin dal primo set un problema agli addominali che però non gli ha impedito di terminare la partita. Quanto è difficile non perdere la concentrazione in questi casi?
“Molto, perché intravedi un infortunio di cui non si sa bene l’entità; vedi l’altro che dopo il massaggio gioca meglio di prima e questo ti destabilizza. Infatti in qualche momento Lorenzo ha fatto scelte tattiche rivedibili dovute alla distrazione, come una smorzata sul 40-40 che non ci stava per niente. Poi però è stato bravo a recuperare il break di svantaggio nel secondo vincendo in rimonta”.

Pensi che il fatto di essere chiaramente favorito abbia un po’ pesato psicologicamente su Lorenzo?
“Direi di sì, non era una partita semplice da approcciare, per questo e per il fatto che non aveva ancora mai vinto un match a Wimbledon. Si è sbloccato, ora speriamo che andando avanti nel torneo arrivi quella fiducia che serve”.

Ora c’è Galan: Lorenzo lo ha già incontrato e battuto a Miami. Cosa gli servirà oggi?
“È un giocatore pericoloso, perché serve bene, ha un gran diritto, è molto atletico e sa spingere. Sarà una partita difficile: Lorenzo dovrà continuare a servire bene come ha fatto con Sousa e dovrà evitare cali di concentrazione, facendo scelte oculate e gestendo bene il punteggio all’interno di ogni game”.

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