L'ATP annuncia un'indagine sul caso di violenza domestica che coinvolge Alexander Zverev

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L’ATP annuncia un’indagine sul caso di violenza domestica che coinvolge Alexander Zverev

Annunciato anche il completamento dell’Independent Safeguarding Report, un documento sulla prevenzione degli abusi nel tennis professionistico

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Alexander Zverev - 2021 US Open (Darren Carroll/USTA)
 

È notizia degli scorsi minuti l’annuncio di una commissione d’inchiesta da parte dell’ATP sui presunti abusi domestici perpetrati da Alexander Zverev nei confronti della ex fidanzata Olga Sharypova durante il torneo di Shanghai del 2019. Si tratta della prima presa di posizione pubblica da parte dell’associazione giocatori, fortemente criticata in questi sia per il proprio silenzio che per la mancanza di un protocollo riguardante episodi di questo tipo.

Per quanto riguarda il caso Zverev nello specifico, la storia è ormai piuttosto nota: nel novembre del 2020, la rivista Racquet ha pubblicato un’intervista di Ben Rothenberg (freelancer che lavora principalmente per il New York Times) ad Olga Sharypova, che accusava (e accusa, pur non volendo adire le vie legali) il N.4 ATP di aver abusato di lei sia psicologicamente che fisicamente, culminando in episodi di grande violenza che sarebbero avvenuti in particolare fra l’estate e l’autunno del 2019 allo US Open, alla Laver Cup di Ginevra (dove la giovane avrebbe anche tentato il suicidio) e a Shanghai. Proprio quanto successo nella megalopoli cinese è poi stato l’oggetto di un secondo articolo, stavolta pubblicato su Slate e contenente immagini che corroborerebbero le accuse.

Inizialmente silente o quasi sulle accuse, il tennista tedesco ha deciso di fare causa a Sharypova dopo la pubblicazione di questo secondo articolo. Zverev è peraltro risultato abbastanza confuso su quali procedimenti legali siano già avvenuti o meno, sostenendo che un tribunale avesse decretato la falsità delle parole della sua accusatrice, cosa non vera:

Inoltre, sebbene non molti giocatori si siano espressi direttamente in merito, durante la Laver Cup è emersa una presa di posizione piuttosto chiara da parte di Reilly Opelka e John McEnroe, che hanno più o meno affermato di non credere alla sua versione dei fatti, cosa che, giusta o sbagliata, segnala la presenza di opinioni piuttosto forti in materia e probabilmente anche del desiderio di esprimerle, come sottolineato dallo stesso Rothenberg:

In merito alla questione, il CEO dell’ATP Massimo Calvelli ha dichiarato: “Le accuse rivolte ad Alexander Zverev sono serie, a noi abbiamo il dovere di fare qualcosa a riguardo. Speriamo che la nostra indagine ci consenta di ricostruire i fatti e di determinare i provvedimenti necessari per il caso. Zverev si è detto favorevole all’indagine e ha nuovamente negato tutte le accuse. Allo stesso tempo seguiremo gli sviluppi della causa intentata da Zverev stesso in Germania, dove un tribunale gli ha concesso un’ingiunzione preliminare [non è chiaro di cosa, visto che i due articoli sono ancora presenti sui rispettivi siti di pubblicazione, ndr]”.

LA REVISIONE DELLA POLICY SUGLI ABUSI

Come detto, l’ATP è stata fortemente criticata per la sua mancata presa di posizione che per un vero e proprio vuoto legislativo in materia di abusi e violenze. Solo lo scorso 21 agosto, infatti, è arrivato un comunicato stampa in cui l’ATP ha fatto sapere di aver fatto condurre uno studio sulle proprie politiche interne di “safeguarding“, vale a dire quelle riguardanti casi di abusi su e da parte di membri dell’associazione stessa. La situazione, sia a livello etico che di pubbliche relazioni, era ormai diventata insostenibile, perché al caso Zverev si sono aggiunti quelli di Nikoloz Basilashvili (in realtà precedente in termini di pubblicazione a mezzo stampa) e, negli ultimi giorni, di Thiago Seyboth Wild, entrambi con sviluppi giuridici già più consistenti.

Nel comunicato di oggi, oltre all’annuncio riguardante il giocatore tedesco, sono quindi arrivati anche i primi risultati della suddetta revisione, condotta da una commissione guidata dall’ex Chief Inspector della Metropolitan Police britannica Chris Smart e riassunta nel cosiddetto Independent Safeguarding Report. Le raccomandazioni del gruppo d’inchiesta, il cui scopo è quello di far sì “che tutti gli adulti e i minori facenti parte del tennis professionistico siano protetti e al sicuro da ogni forma di abuso“, sono state diverse (anche se il comunicato non entra nello specifico) e riguardano la prevenzione, la denuncia e l’investigazione degli abusi, nonché i provvedimenti disciplinari necessari, la cooperazione con gli altri organi di governo del gioco (quali per esempio la WTA e l’ITF) e la sicurezza dei singoli tornei; la commissione ha anche raccomandato la nomina di ufficiali dedicati alla questione e incaricati di far sì che le linee guida vengano rispettate.

Sempre stando al comunicato, l’ATP si impegnerà a valutare le raccomandazioni ricevute per “sviluppare una strategia a lungo termine su ogni tipo di abuso, inclusa la violenza domestica“. Queste le parole di Calvelli: “Come organizzazione riconosciamo la necessità di fare di più per assicurarci che qualsivoglia individuo coinvolto nel mondo del tennis professionistico si senta sicuro e protetto. In questo senso, le raccomandazioni del Safeguarding Report ci aiuteranno ad affrontare il problema in modo consistente. Ci impegniamo a fare significativi passi avanti, e sappiamo che non sarà un processo breve“.

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