ATP e vaccini in vista dell'Australian Open: tolleranza zero per chi bara

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ATP e vaccini in vista dell’Australian Open: tolleranza zero per chi bara

Durissime sanzioni per chi presenta falsi certificati secondo un documento visionato dall’Équipe

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Salvo sorprese dell’ultimo momento e sperando che l’auspicio di Sascha Zverev sull’esenzione dalle regole per Novak Djokovic fosse dettata più dall’euforia della vittoria che da uno scambio di reciproche indulgenze o da un pensiero razionale, all’Australian Open potranno partecipare solo giocatori vaccinati. L’obbligo del vaccino è una scorciatoia linguistica poiché in realtà si tratta di presentare un certificato che ne provi l’avvenuta somministrazione – un po’ come per entrare in pizzeria bisogna mostrare il proprio green pass, per quanto, in pratica, sia sufficiente un green pass. L’analogia serve per arrivare al problema dei certificati “falsi”, virgolettato perché spesso si tratta di certificati autentici che medici compiacenti rilasciano senza aver davvero somministrato il vaccino, come dimostrano alcuni arresti per questo motivo riportati nelle cronache certamente non solo italiane. Una possibilità che, per giocatori che fossero disposti a coglierla, sposterebbe il dilemma dal farselo o meno iniettare al valutare l’impatto sulla propria immagine della “dichiarata” vaccinazione (implicita nella partecipazione all’Happy Slam) agli occhi dei più feroci sostenitori no-vax.

A proposito del delicato argomento, sembra proprio che l’ATP non sia nata ieri né abbia intenzione di (fingere di) ignorare questa possibilità, almeno a giudicare da quanto scrive l’Équipe che ha avuto modo di visionare un documento inviato dall’associazione ai propri giocatori. Come già chiarito da Andrea Gaudenzi, l’ATP continua a raccomandare fortemente ai propri iscritti di vaccinarsi e per questo motivo, secondo il documento in questione, ammette che nei Paesi in cui è richiesta i tornei possano indicare la vaccinazione come requisito per poter partecipare. Da qui il riconoscimento dell’obbligatorietà del vaccino per disputare l’Australian Open.

Soprattutto, però, comunica che non ci sarà alcuna tolleranza per coloro che tenteranno di presentare una certificazione falsificata. Se scoperti, i tennisti verranno ritenuti responsabili ai sensi del Codice (capitolo XIII del Regolamento, lettera A) per comportamento contrario all’integrità del gioco. La sanzione consisterà in una multa fino a 100.000 dollari e/o in una sospensione dai tornei ATP e Challenger per un periodo fino a tre anni.

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