WTA, protagoniste del 2021: Sabalenka, Krejcikova e Giorgi

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WTA, protagoniste del 2021: Sabalenka, Krejcikova e Giorgi

Quarto e ultimo articolo articolo di riepilogo della stagione appena conclusa attraverso le vicende di alcune delle principali protagoniste

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Barbora Krejcikova - Roland Garros 2021 (via Twitter, @rolandgarros)
 

Aryna Sabalenka
Nel 2021 solo quattro tenniste hanno disputato più di 60 match nel circuito maggiore: Jabeur 67, Kontaveit 65, Krejcikova 64 e Sabalenka 63. E dato che nel tennis contemporaneo il calendario per le giocatrici di una certa importanza è abbastanza vincolato, giocare un numero di partite così alto significa sostanzialmente due cose. La prima: non avere avuto infortuni seri. La seconda: essere spesso arrivata in fondo ai tornei, vincendo tanti match.

Con queste premesse non sorprende che tutte e quattro le giocatrici citate abbiano concluso il 2021 da Top 10: Jabeur numero 10, Kontaveit numero 7, Krejcikova numero 5 e Sabalenka numero 2. E tutte e quattro con una percentuale vittorie/sconfitte superiore al 70%. Per Sabalenka è stata del 71,4% (45 vinte, 18 perse). Complessivamente, si tratta di numeri di rilievo.

Nel caso di Aryna Sabalenka, però, rimane il dubbio che forse avrebbe potuto ottenere di più. Intendiamoci: sarebbe sbagliato e ingeneroso parlarne in termini negativi, però rimane la sensazione che abbia lasciato per strada alcune occasioni importanti. Proviamo a verificare se è vero considerando gli Slam del 2021, i tornei che oggi hanno assunto un peso preponderante nell’inquadrare il valore di una giocatrice, e che in passato avevano spesso deluso Aryna.

Australian Open. Sabalenka supera i primi tre turni senza concedere set, poi negli ottavi di finale si trova di fronte per la prima volta in carriera Serena Williams. Nel primo set Aryna parte molto convinta e, anche se non riesce a ottenere break, domina i propri turni di servizio, lasciando le briciole alla avversaria. Quando però è chiamata a servire sul 4-5, la tensione sale: perde la fluidità dei colpi e concede le prime palle break. Esitazione fatale: perde il primo set per 4-6. Sabalenka reagisce, si aggiudica il secondo set per 6-2, ma di nuovo nel terzo set gioca peggio i punti importanti. È la ripetizione del set iniziale: al momento di servire sul 4-5 perde la battuta, e di conseguenza anche il match per 6-4 2-6 6-4.

Una partita terminata con 94 punti vinti a testa, ma nella quale Williams ha dato prova di maggiore concretezza e lucidità nei passaggi decisivi. Soprattutto Aryna ha patito il dover servire per seconda nel primo e terzo set, sul 4-5. Va anche detto che per Williams questo match e quello del turno successivo vinto contro Simona Halep sono probabilmente il punto massimo di rendimento di tutto il 2021. A 39 anni, da assoluta fuoriclasse, Serena dimostra che quando non ha particolari problemi fisici è ancora in grado di mettere in difficoltà le più forti.

Secondo Slam, il Roland Garros. Sabalenka è reduce da una serie di eccezionali risultati sulla terra rossa: nel WTA 500 di Stoccarda ha perso solo in finale dalla numero 1 Ashleigh Barty (3-6 6-0 6-3) , ma con Barty si è presa la rivincita qualche giorno dopo, nel WTA 1000 di Madrid, sempre in finale, vincendo il torneo (6-0 3-6 6-4). A Parigi supera i primi due match senza perdere set, ma cade al terzo turno contro Pavlyuchenkova (6-4 2-6 6-0). Sul momento sembra un risultato molto negativo, ma lo sviluppo del torneo obbliga in parte a rivalutare le cose: Pavlyuchenkova arriverà sino in finale, a un solo set dal vincere il titolo contro Krejcikova.

Dell’impegno parigino di Sabalenka rimane però la brutta sensazione di un terzo set terminato addirittura 0-6, con numeri davvero terribili: zero ace, quattro doppi falli, 6 vincenti e ben 17 gratuiti. E visto che la sua avversaria in tutto il set ha conquistato 25 punti, significa che la maggior parte li ha ricevuti per “omaggio” di una Aryna entrata in modalità auto-distruttiva.

Malgrado tutto, alla vigilia degli impegni sull’erba Sabalenka è salita alla posizione numero 4 del ranking, con un progresso di 6 posti rispetto all’inizio dell’anno (quando era numero 10).

Terzo Slam, Wimbledon. Aryna è una delle favorite della vigilia, oltre che testa di serie numero 2 (dopo i forfait di Osaka e Halep). Nella prima settimana tutto sommato gestisce bene la situazione. Ha passato qualche momento di difficoltà contro la wild card locale Boulter, sostenuta da tutto il tifo del Centre Court (vedi QUI). Ma ha anche sfoderato un gran match nel quarti di finale contro Ons Jabeur (che aveva eliminato Muguruza giocando davvero bene).

Per questo Aryna si presenta in semifinale da favorita contro Karolina Pliskova. Karolina è reduce da una annata incolore, con tante eliminazioni precoci che le hanno causato l’uscita dalla Top 10 dopo molti anni. Però ai Championships finalmente ha ritrovato la forma e il piacere per il gioco: sembra affrontare le partite con più leggerezza del solito e con la voglia di tornare a mettersi alla prova; e questo ritrovato piacere per il tennis l’ha resa più forte sul piano mentale. Ne avremo la dimostrazione durante il match.

Pliskova finirà per vincere 5-7 6-4 6-4, al termine di una partita nella quale concede una sola palla break (quella sul 5-6, che le costerà il primo set), ma nella quale tutte e due le protagoniste offrono un tennis di alta qualità. Il saldo vincenti/errori non forzati è ampiamente positivo: Pliskova +15 (32/17), Sabalenka +18 (38/20).

Dei quattro Slam disputati da Sabalenka nel 2021, direi che Wimbledon è quello in cui ha meno da rimproverarsi. Probabilmente ha perfino servito meglio di Karolina, ma forse è stata la risposta il colpo nel quale avrebbe potuto fare qualcosa di più. Ma avere qualche difficoltà di fronte al servizio di Pliskova sull’erba, sta ampiamente nella logica delle cose.

Ultimo Slam del 2021: US Open. Nel frattempo Sabalenka è salita ancora in classifica ed è diventata numero 2 del mondo. Affronta l’impegno ancora una volta tra le prime favorite e riesce ad esprimersi bene per la gran parte del torneo. Arriva di nuovo in semifinale lasciando un solo set per strada, in uno US Open che vede il percorso inatteso e straordinario di due teenager: Emma Raducanu e Leylah Fernandez.

A Sabalenka in semifinale tocca Leylah Fernandez: la numero 2 del ranking contro la numero 73. Sulla carta non dovrebbe esserci match, ma Fernandez a Flushing Meadows si è specializzata nel far fuori avversarie di gran nome: ha già sconfitto Osaka, Kerber e Svitolina e queste imprese le hanno regalato una convinzione e una sicurezza eccezionali. Sarà proprio il diverso grado di tenuta mentale a fare la differenza nella partita, che Fernandez vincerà per 7-6 4-6 6-4.

Una partita dai molti rimpianti per Aryna, che perde (al tiebreak) il primo set dopo aver letteralmente dominato nella prima parte (sino al 4-1) e che nel terzo set implode su se stessa un po’ come era accaduto in Australia contro Serena Williams: al servizio sul 4-5, regala i punti decisivi con doppi falli ed errori non forzati davvero evitabili. Risultato: break subito a zero, e partita persa in pochi secondi.

In conclusione penso che l’analisi dei suoi Slam ci restituisca anche il senso di tutta la stagione di Sabalenka. Un anno nel quale ha raggiunto il best ranking (numero 2 al mondo, e non è certo cosa da poco), ha vinto due tornei importanti (WTA 500 di Abu Dhabi e WTA 1000 di Madrid) ed è quasi sempre arrivata in fondo agli impegni affrontati. Un anno, però, nel quale ancora non è riuscita a salire il gradino necessario per diventare la vera protagonista degli eventi più importanti.

Ma dopo quanto mostrato nel 2021, oggi sappiamo che quel gradino che le manca è davvero l’ultimo. E se nel 2022 l’obiettivo sarà migliorare, Aryna avrà due sole possibilità: o diventare numero 1 del mondo o vincere uno Slam. E a quel punto entrerebbe definitivamente nella grande storia del tennis. Non sarà facile, ma potrebbe essere alla sua portata.

a pagina 2: Barbora Krejcikova

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