WTA, protagoniste del 2021: Sabalenka, Krejcikova e Giorgi - Pagina 3 di 3

Al femminile

WTA, protagoniste del 2021: Sabalenka, Krejcikova e Giorgi

Quarto e ultimo articolo articolo di riepilogo della stagione appena conclusa attraverso le vicende di alcune delle principali protagoniste

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Barbora Krejcikova - Roland Garros 2021 (via Twitter, @rolandgarros)
 

Camila Giorgi
Per chiudere questa serie di articoli, è venuto il momento di parlare di tennis italiano. A fronte di un periodo di grandi prospettive tra i maschi, all’inizio della stagione 2021 si pensava che da parte femminile potessero arrivare ben poche soddisfazioni. E invece le cose sono andate meglio del previsto.

Jasmine Paolini aveva davanti a sé buone possibilità di crescita, e le ha concretizzate, vincendo il primo titolo WTA (il 250 di Portorose) e passando dalla posizione 95 alla 53 (ranking di fine anno). Ma l’impresa speciale l’ha compiuta Camila Giorgi che finalmente è riuscita a trovare la settimana con i pianeti allineati nel modo giusto, vincendo un titolo di rilievo in Canada.

Nelle ultime stagioni Giorgi era stata spesso condizionata da infortuni. Persino nel suo anno migliore, il 2018 (quando era entrata in Top 30 e a Wimbledon si era spinta sino ai quarti di finale) aveva dovuto rinunciare ad alcuni tornei per problemi fisici. E anche nel 2021 le cose sono andate in modo simile: gli infortuni ci sono stati, hanno intralciato il suo rendimento, ma non al punto di impedirle alcune settimane giocate davvero bene, in particolare tra giugno e agosto.

L’anno era cominciato male: esordio con ritiro in Australia, contro Sofia Kenin nel torneo di preparazione allo Slam dello Yarra Valley Classic, a causa di un problema alla coscia sinistra. Poi sarebbe seguito un rendimento nei primi mesi piuttosto stabile, ma nella mediocrità.

Alla vigilia del passaggio sull’erba, infatti, i dati dicevano che Giorgi aveva sempre perso contro avversarie classificate entro le prime 90 del ranking, con una sola eccezione (la numero 23 Martic al Roland Garros): 6 sconfitte e 1 vittoria. D’altra parte Camila era riuscita quasi sempre ad avere la meglio contro avversarie di rango inferiore alla posizione 90 (6 vittorie e 2 sconfitte).

Cito in termini pedanti il ranking delle avversarie, perché nella prima parte di stagione non si era esibita la Giorgi imprevedibile che vince o perde con qualsiasi tipo di avversaria, quanto piuttosto una giocatrice che faticava a ritrovare la competitività a livelli medio-alti. Semplicemente, contro le più forti, Camila non riusciva più a vincere.

DI questa fase di stagione era rimasta impressa una sconfitta: la partita contro Sorribes Tormo a Roma, nella quale aveva finito per perdere una maratona di 3 ore e 51 minuti, malgrado nel terzo set fosse avanti 4-0. Risultato finale per Sorribes: 7-6(4) 6-7(7) 7-5, e tanti rimpianti da digerire a fatica.

Insomma, erano state pochissime le giornate soddisfacenti del 2021. Almeno sino a che il circuito non si trasferisce a Eastbourne, torneo nel quale Camila in passato aveva superato avversarie come Konta e Azarenka. Questa volta però, per avere l’accesso al tabellone principale del WTA 500 è costretta a superare due turni di qualificazione (battendo avversarie per nulla semplici sull’erba come Linette e Tomljanovic). Poi nel main draw continua il momento positivo: oltre alla vittoria contro Shelby Rogers, Giorgi sconfigge due avversarie davvero prestigiose: Karolina Pliskova (2-6 6-2 6-2), e Aryna Sabalenka (7-6(5) 0-6 6-4).

E così Camila raggiunge la semifinale: di fronte c’è Anett Kontaveit. Vista la qualità di tennis espressa da Giorgi, l’ottimismo è cresciuto moltissimo, tanto che si comincia a ragionare sulle avversarie della possibile finale (una tra Ostapenko o Rybakina). E invece contro Anett arriva la doccia fredda del ritiro nel primo set, con la partita ancora in equilibrio (5-4): di nuovo un problema alla coscia sinistra spinge Camila a fermarsi.

Se possibile i rimpianti per il torneo non giocato sino in fondo aumentano durante Wimbledon, quando in una delle semifinali dei Championships si ritrovano proprio Pliskova e Sabalenka, le due giocatrici sconfitte da Giorgi a Eastbourne. Ci si comincia a chiedere se a Camila capiterà di rivivere una occasione simile a quella sfuggita un paio di settimane prima.

Invece nel mese di agosto si capisce che Camila ha compiuto un salto di rendimento più stabile, tanto da riuscire ad arrivare nei quarti di finale delle Olimpiadi di Tokyo (fermata da Svitolina) dopo avere sconfitto altre due Top 20: la numero 15 Brady e di nuovo Karolina Pliskova (numero 5).

La prestazione positiva delle Olimpiadi probabilmente aumenta la fiducia di Giorgi, che nel WTA 1000 di Montreal trova la settimana tanto attesa, quella della continuità ai massimi livelli: sei vittorie consecutive contro Mertens, Podoroska, Kvitova, Gauff, Pegula e ancora Pliskova in finale. Un solo set perso in tutto il torneo (contro Pegula) e terza vittoria consecutiva contro una giocatrice tornata ad altissimi livelli come Pliskova.

Di questo successo canadese ho parlato nel dettaglio altrove (vedi QUI). In estrema sintesi ricorderei questo: Giorgi vince il torneo riuscendo a sconfiggere avversarie dalla caratteristiche molto diverse, rappresentate da grandi attaccanti (come Kvitova e Pliskova) ma anche da ottime giocatrici di difesa (come Mertens), passando attraverso un ventaglio di impostazioni intermedie (come quelle di Gauff e Pegula). Insomma, si potrebbe dire che il percorso canadese è anche una sorta di test per verificare la capacità di misurarsi in contesti tecnico-tattici differenti. E Giorgi lo supera brillantemente.

Dopo il successo a Montreal, Camila non è riuscita a mantenere quello stato di grazia, ma resta il fatto che ha concluso la stagione a ridosso delle 30 del ranking (oggi è numero 34) e soprattutto ha arricchito il suo palmarès con il torneo di gran lunga più importante della carriera. E visto che compirà trenta anni fra pochi giorni (il 30 dicembre), chissà che l’impresa di Montreal non costituisca il migliore stimolo per continuare con grandi motivazioni nel tour anche da trentenne. Del resto proprio il tennis italiano al femminile, con le imprese di Schiavone, Pennetta e Vinci, ha dimostrato che anche in età avanzata ci si possono togliere enormi soddisfazioni.

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