Caso Djokovic, il no-vax Herbert: "Non mi sento danneggiato. Ma non invidio Novak"

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Caso Djokovic, il no-vax Herbert: “Non mi sento danneggiato. Ma non invidio Novak”

Il doppista francese assente in Australia si è detto piacevolmente sorpreso: “Ritengo che un non-vaccinato abbia il diritto di andare al lavoro”

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L’esenzione medica concessa a Novak Djokovic per partecipare agli Australian Open 2022 al via il 17 gennaio ha scatenato un fuoco di reazioni nel mondo tennistico e non solo. Tra i suoi colleghi tennisti sono due in particolare ad esser apertamente non vaccinati, e ieri su Twitter si era espresso Tennys Sandgren che aveva espresso piuttosto rozzamente il suo sostegno al serbo. L’edizione odierna de L’Equipe invece riporta un’intervista al francese Pierre-Hugues Herbert, uno dei potenziali favoriti per la vittoria in doppio ma che ha dovuto rinunciare a partire per l’Australia per la sua decisione di non vaccinarsi. “Io non sono affatto scioccato e non mi sento in alcun modo danneggiato, ha detto il N.110 di singolare a proposito dell’esenzione ricevuta da Novak.

Il discorso del francese è ragionevole: “Io non penso che lui sia il solo ad averne ricevuto una. Ma non vorrei assolutamente essere al suo posto nel momento in cui scenderà dall’aereo perché, credo, non riceverà affatto un’accoglienza degna di un numero 1 mondiale. Se la sua esenzione è stata accolta sarà per motivi validi. Avendo vissuto lo scorso anno il rigore che c’era all’Australian Open, pensavo che la risposta sarebbe stata negativa. Io sono piacevolmente sorpreso”. E ancora: “Io non ho fatto una domanda d’esenzione per andare in Australia perché non avevo nessuna motivazione valida. Non avevo gli anticorpi perché non avevo contratto il virus. Avevo fatto per l’occasione un test, risultato negativo, e un’ecografia al cuore che non ha rilevato nulla di particolare”.

Essendo anche lui non-vaccinato, Herbert trova qualcosa in cui sperare. “Io ritengo che un non-vaccinato abbia il diritto di andare a lavoro. Mi sono detto che forse potrebbe esserci un barlume di speranza su questa tematica molto separatista. Per il momento il futuro è piuttosto nero per i non-vaccinati. Lo so che così facendo mi sto dando un colpo sui piedi, ma io ho la mia libertà di rifiutare il vaccino. Quando ho preso questa decisione sapevo che avrebbe potuto compromettere le mie chances di recarmi in Australia o negli Stati Uniti. Il duro colpo adesso è qui in Francia, con il pass vaccinale. Non me l’aspettavo; ho paura del momento in cui mi verrà vietato di entrare in un campo da tennis.

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