Zverev squalificato dal torneo di Acapulco. Lungo stop in vista? Per poco non ha colpito l'arbitro italiano

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Zverev squalificato dal torneo di Acapulco. Lungo stop in vista? Per poco non ha colpito l’arbitro italiano

Zverev perde la testa in doppio: colpisce ripetutamente il seggiolone dell’arbitro italiano Alessandro Germani al termine del match e viene cacciato dal torneo

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Alexander Zverev - Olimpiadi Tokyo 2020 (via Twitter, @Tokyo2020)
 

Dopo la lunga ed estenuante battaglia vinta all’alba contro Brooksby di ieri, Alexander Zverev evidentemente ancora non era riuscito a sbollire la tensione, e si è lasciato andare a tutto il suo nervosismo nel match di doppio disputato nella tarda nottata italiana. Il tedesco al fianco dell’amico ed esperto doppista brasiliano Marcelo Melo ha perso contro la coppia britannico-finlandese Lloyd Glasspool e Harri Heliovaara per 6-4 4-6 10-6. Ma il lascito principale di questo match non è affatto il punteggio finale, bensì quello che è accaduto dopo l’ultimo punto. Un furibondo Zverev infatti, dopo le strette di mano di rito, si è avvicinato al seggiolone dell’arbitro e ha iniziato a colpirlo ripetutamente e con grande foga, rischiando più volte di colpire al piede il giudice di sedia, il malcapitato giudice italiano Alessandro Germani.

Il motivo concreto che ha fatto letteralmente perdere la testa al n. 3 del mondo è stata una chiamata non arrivata da parte del giudice di sedia nel momento topico del tie-break decisivo, sul punteggio di 8-6, proprio lungo la linea del corridoio più vicino all’arbitro. In un altro video si vede Zverev indicare con insistenza il punto dove ha colpito la pallina (a suo dire fuori) cercando di richiamare l’attenzione dell’arbitro, e quando tutti i suoi sforzi si sono rivelati vani, lo ha insultato definendolo un “fo***to idiota”. Come detto il match è terminato poco dopo con una sua sconfitta e il successivo sfogo delle racchettate; ma c’è dell’altro. Il comportamento a dir poco inaccettabile del tedesco è stato punito dagli organizzatori con la squalifica dal torneo di singolare dove al secondo turno avrebbe dovuto affrontare il connazionale Peter Gojowczyk.

Questo il messaggio rilasciato dagli organizzatori dell’ATP 500 Abierto Mexicano: “A causa del comportamento antisportivo al termine della partita di doppio di martedì sera, Alexander Zverev è stato escluso dal torneo di Acapulco”. Saranno in arrivo per Zverev anche delle pesanti multe pecuniarie e non è da escludere persino una squalifica più prolungata dal tour. Appare comunque evidente che questo suo atteggiamento inconsulto non sia strettamente legato al match, ma trovi la sua origine in un malessere, una insoddisfazione, che Alexander si porta dentro da più tempo.

Questo di Zverev è solamente l’ultimo dei casi celebri di tennisti di primissimo piane che incappano in gravi episodi di condotta anti-sportiva che termina con una squalifica. Negli ultimi anni ad avere una vera e propria collezioni di multe era Nick Kyrgios; quest’ultimo adesso sembra aver trovato la sua dimensione nel circuito ATP ma da giovane era difficile gestirlo. Il 2016 fu uno dei sui anni peggiori con la voglia di giocare dell’australiano scesa ai minimi storici, tanto che la squalifica per la parte finale della stagione fu per lui quasi una liberazione. L’ultimo acuto in termini di show extra-tennistico si registrò a Roma nel 2019 con tanto di lancio della sedia in campo. Tra i confini italici invece quello che ha fatto registrare più episodi deprecabili è Fabio Fognini, con il più recente avvenuto al torneo di Barcellona lo scorso anno.

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