Andy Murray: “Non dovrebbe succedere, ma gli insulti del pubblico fanno parte del gioco”

Interviste

Andy Murray: “Non dovrebbe succedere, ma gli insulti del pubblico fanno parte del gioco”

L’ex numero 1 del mondo parla del nuovo caso-Osaka, di cosa si aspetta da Lendl e di chi vincerà il Roland Garros

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Andy Murray – ATP Indian Wells 2022 (foto via Twitter @BNPPARIBASOPEN)
 

La sconfitta contro Alexander Bublik ha lasciato l’amaro in bocca a Andy Murray, con diverse chance non sfruttae nel primo parziale oltre ai tre set point non trasformati nel tie-break. Ma Sir Andy non solo non si risparmia in campo, anche fuori dall’amato rettangolo l’impegno non gli fa difetto e, quando si tratta di argomenti particolarmente sensibili, è il primo a farsi avanti con le proprie opinioni.

È così che nella conferenza stampa si comincia parlando non del suo incontro da poco terminato, bensì di insulti e offese che piovono dagli spalti e in particolare di quanto accaduto a Naomi Osaka, in lacrime nel corso del match perso contro Veronika Kudermetova dopo che una spettatrice le aveva urlato una frase poco gentile. Murray è consapevole che possa accadere, anche se non crede che sia comune nel nostro sport. “Invece, se guardi un incontro di calcio quando un calciatore si appresta alla rimessa laterale o a un calcio d’angolo, il pubblico non fa che ricoprirlo di insulti. E io mi domando come ciò sia consentito. Dài, non si può. Se fai una cosa del genere a qualcuno che incroci camminando per strada o in qualunque altro posto, non è assolutamente tollerata. Io stesso, naturalmente, ho giocato in certe condizioni, come negli incontri fuori casa di Coppa Davis, e a volte vengono dette certe cose – non è esattamente il massimo. Certo, le persone vengono a guardare e tu vuoi che ci siano e che sostengano i giocatori, non che gliela rendano più difficile. D’altronde, è anche qualcosa che da sempre fa parte del gioco.

“Pensa a un incontro di pallacanestro, al giocatore che tira i liberi, praticamente sempre viene infastidito dal pubblico; da una parte è sbagliato farlo, dall’altra gli atleti si sono abituati o sono capaci di sopportarlo anche se non è piacevole. Quindi, ovviamente mi dispiace per Naomi, ne è stata parecchio turbata, ma allo stesso tempo è parte dello sport. Immagino allora che tu debba esserci preparato e riuscire a sopportarlo dal momento che accade costantemente in tutti gli sport”.

Ma veniamo al Murray tennista e agli obiettivi che si propone in vista della terza collaborazione con Ivan Lendl, che inizierà effettivamente dopo il Masters 1000 di Miami. “Prendi il match che ho appena giocato” spiega il Fab di Dunblane. “Ho avuto davvero ogni opportunità nel primo set, di sicuro nel tie-break ne abbiamo avute entrambi, ma prima ne avevo create di più io e non le ho colte, nonostante qualche volta lui abbia servito bene. I big server non sono facili da brekkare, quindi devi essere spietato quando hai l’occasione; oggi non l’ho fatto e questa è sicuramente qualcosa a cui voglio dare una svolta. Ovviamente, si tratta sia di fiducia sia del modo in cui giochi; e, poiché non sento di giocare al mio meglio in quei momenti – forse non prendendo sempre le decisioni giuste o rimanendo troppo conservativo o ancora rischiando troppo –, è qualcosa che devo cambiare. Oggi sento di aver sprecato un’occasione”.

Dopo aver ricordato al giornalista distratto che salterà lo swing su terra battuta, Andy si lancia in una facile previsione: “Direi Rafa favorito per il successo al Roland Garros. Novak sta giocando poco, mentre Rafa ha avuto uno straordinario inizio di stagione. Inoltre, forse è in una posizione che nemmeno lui si aspettava, quindi potrebbe sentirsi piuttosto rilassato e magari con meno pressione addosso rispetto alle ultime due edizioni dell’Open di Francia”.

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