Lo strabiliante successo di Camila Giorgi sulla numero 7 del mondo Aryna Sabalenka, non rappresenta soltanto un importante risultato personale per la carriera della 30enne di Macerata, – che con questa vittoria si è guadagnata per la prima volta un posto tra le migliori sedici giocatrici dello Slam francese – ma anche un traguardo prestigioso e storico per l’intero movimento tennistico italiano. Infatti, grazie alla qualificazione agli ottavi di finale della n. 30 WTA, il tennis nostrano può contare ben 48 atleti italici che sono riusciti nell’impresa di raggiungere il quarto turno sui campi di Bois de Boulogne. Giorgi è la diciannovesima donna del Bel Paese a centrare l’accesso per gli ottavi di finale. In questa 126edizione del Roland Garros, insieme a Camila a giocarsi un possibile quarto di finale nel tabellone femminile c’è Martina Trevisan. Proprio la 28enne toscana fa parte del novero di questa cerchia ristretta di tenniste italiane capaci di ottenere un tale risultato, entrataci di diritto dopo l’exploit di due anni fa. Le ultime cinque ad aver raggiunto il quarto turno nel torneo della Coppa dei Moschettieri, prima della toscana e della marchigiana, sono semplicemente l’incarnazione della storia del tennis femminile azzurro: Flavia Pennetta, Francesca Schiavone, Sara Errani e Roberta Vinci, il nucleo fondante del team che si è intascato 4 edizioni della Fed Cup.
ERRANI PER QUATTRO VOLTE IN OTTAVI, MA SCHIAVONE NE PUO’ VANTARE ADDIRITTURA SETTE – La campionessa dello straordinario Us Open 2015 ha ottenuto il pass per il quarto round in quel di Parigi per tre volte nel 2008, nel 2010 e nel 2015. Ma a guidare le nostre regine, in questa speciale classifica, è la 41enne milanese, che può vantare la qualificazione in ottavi per sette edizioni (2001, 2004, 2005, 2006, 2010, 2011, 2013); ma soprattutto ciò che più conta che due di queste nel 2010 e nel 2011 diedero il là alla cavalcata trionfale che la portò a due finali consecutive a Porte d’Auteuil, con la meravigliosa affermazione di 12 anni fa che sancì la prima gioia Slam al femminile della nostra storia. Mentre colei che può sfogliare nel proprio album dei ricordi sportivi il maggior numero di seconde settimane nel Major d’oltralpe, appena dopo la conquistatrice del titolo 2010 dello Slam sul rosso, è l’unica delle fantastiche cinque a non aver ancora appeso la racchetta al chiodo: l’ex n. 5 Sarita. La romagnola è giunta per quattro anni consecutivi alla seconda domenica del Roland Garros, dal 2012 al 2015. Ebbene, proprio nella stagione in cui centrò per la prima volta questo risultato, ovvero 10 anni orsono, si sarebbe poi spinta fino all’ultimo atto – il punto più alto della sua carriera – dove fu sconfitta da Maria Sharapova. Infine a chiudere il cerchio c’è ovviamente la 39enne tarantina, compagna di mille battaglie di Sara e di 5 Slam vinti in coppia, che riuscì solamente in una circostanza a sfondare il muro del terzo turno (2013).
IL BARONE DIEDE INIZIO A TUTTO, MERLO E IL SUO DOPPIO QUADRIENNIO D’ORO – Ma come preannunciato agli albori dell’articolo sono ben 48 i tennisti azzurri a potersi fregiare di questo riconoscimento, e se a riuscirvi sono state 19 regine del tennis italiano ciò significa che sono stati addirittura 29 gli uomini capaci di compiere un cammino di una tale portata nell’appuntamento conclusivo della stagione sul rosso. Per sviscerare tutti coloro che hanno raggiunto il suddetto traguardo, bisogna andare indietro nel tempo di un bel po, precisamente di 93 anni; quando nel 1929 il barone Uberto de Morpurgo diene inizio a questa epopea italica con due ottavi consecutivi, ripetendosi per l’appunto nel 1930. A prendere il suo testimone ci pensò Giorgio De Stefani, con una striscia impressionante di cinque qualificazioni in fila al quarto turno con l’apice raggiunto grazie alla finale del ’32. Dopodiché si dovettero aspettare 12 anni per rivedere un italiano in ottavi nello Slam notoriamente più incline ai nostri giocatori e a riportate in auge l’Italia del tennis in quel di Parigi fu l’intramontabile Mario Belardinelli. Chi se son il padre spirituale e vero artefice della Squadra immaginifica di Davis del 1976, poteva riportare ai fasti di un tempo il movimento azzurro dopo anni bui? Dopo il Belarda si sono susseguiti Giovanni Cucelli con 5 qualificazioni agli ottavi, di cui quattro consecutive tra il ’47 e il ’50 più una quinta a due anni di distanza; sempre nel 1947 Ferruccio Quintavalle e Carlo Sada; nel 1948 e nel 1952 toccò ai fratelli Marcello e Rolando Del Bello; fino ad arrivare alla tripletta di Fausto Gardini nel ’51-’52-’53 e al doppio poker di Giuseppe Merlo fatto registrare nel quadriennio 1955 – 1958 (nel biennio ’55-’56 raggiunse due semifinali consecutive), a cui se ne aggiunsero altre quattro nel triennio 1958 – 1960 con la ciliegina finale nel ’62 : un totale dunque di 8 quarti turni. Ricordiamo che Fausto e Giuseppe furono due dei quattro membri della magica squadra che giunse in finale di Davis per due edizioni di fila nel ’60-61 – le prime due dell’Italia nella manifestazione, con Capitano Eugenio Migone.
SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Lorenzo Musetti al microscopio
PANATTA PRESE IL TESTIMONE DI PIETRANGELI – Il dato però di Merlo non rappresenta un record assoluto, visto che quello non poteva non appartenere a Nicola Pietrangeli; autore di ben 10 passaggi in ottavi. Il primo l’ottenne nel 1956, poi ci fu la doppietta trionfale del biennio ’60-’61 a conclusione di quattro qualificazioni consecutive al quarto round (’58-’61), passando per altri quattro ottavi di fila tra il 1962 e il 1965, fino ad arrivare all’ultimo a 16 anni di distanza dal primo. Dunque eccoci giunti all’Era Open, dopo un lungo excursus nel tennis amatoriale. Dal 1973, anno dell’inserimento della classifica computerizzata, in poi ovviamente la fa da padrone Adriano Panatta con sei ottavi di finale raggiunti al Roland Garros: ’70, 72, ’73, ’75 (in queste ultime due edizioni si fermò in semifinale) ed infine la doppietta del 1976 e del ’77, con il mitico trionfo di 46 anni fa. A dar manforte all’ex n. 4 del mondo gli altri protagonisti dello storico successo in Coppa Davis: Corrado Barazzutti per tre volte centrò gli ottavi nel 1976, nel 1978 e nel 1980; Paolo Bertolucci ottenne un tale risultato nel ’73 – stagione in cui raggiungendo i quarti ottenne il miglior risultato della sua carriera a livello Slam – e Tonino Zugarelli due anni più tardi.
SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Jannik Sinner al microscopio
SINNER PUO’ GIA’ METTERE NEL MIRINO I PRIMI DELLA CLASSE – Ed ecco, dopo aver immancabilmente citato il presidente dell’ATP Gaudenzi e il capitano di Davis Volandri che riuscirono nell’ottenimento del quarto turno all’Open di Francia rispettivamente nel 1994 e nel 2017, che arriviamo ai nostri giorni e al periodo che è stato rinominato il Rinascimento tennistico nostrano. Dopo che per molti anni opachi a tirare la carretta ci ha pensato Fabio Fognini (2011, 2018 e 2019), Jannik Sinner Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti nel Roland Garros 2021 diedero all’Italia per la prima volta tre azzurri uomini contemporaneamente agli ottavi di una prova dello Slam. L’altoatesino con la vittoria su McDonald ha centrato il terzo ottavo di finale parigino, mentre purtroppo nonostante l’eccezionale prova con il soldatino Ruud; Lorenzo Sonego non è riuscito a replicare quanto fatto nel 2020. Non dimentichiamo, infine, di menzionare l’ottavo di Cecchinato del 2018 che raggiungendo successivamente la semifinale diede realmente il via alla seconda epoca d’oro del tennis italiano maschile.