Roland Garros, Trevisan: "Ora sono consapevole di quello che faccio e continuo così"

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Roland Garros, Trevisan: “Ora sono consapevole di quello che faccio e continuo così”

Martina Trevisan dopo la sconfitta con Gauff: “Sono calata di lucidità e fisicamente”. Ma il futuro è roseo: “Lavorerò sia nelle difficoltà che nei momenti di gioia. Quando riaffronterò difficoltà saprò come gestirle”

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Martina Trevisan - Roland Garros 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Dopo dieci vittorie consecutive, è arrivata la sconfitta contro Gauff per Martina Trevisan. La sua splendida corsa nella 126esima edizione del Roland Garros si è arrestata in semifinale (la prima in uno Slam per lei), e soprattutto tanta fiducia per delle prestazioni di grande spessore contro avversarie di primissimo piano. Nella consueta conferenza post-partita, Martina è stata come sempre disponibile e solare nel rispondere alla stampa presente a Parigi sia in inglese che in italiano. La chiave del match è stata “il calo di lucidità e fisico”, ma il percorso è quello giusto: “ora sono più consapevole di quello che ho fatto, e che sto facendo e continuo così”.

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Domande in italiano.
D. Congratulazioni per il grande torneo. Oggi raccontaci come l’hai vissuta dentro. All’inizio sembravi partita bene anche tatticamente, poi però 25 dritti sbagliati credo che tu non liabbia mai fatti. Era la tensione o un problema fisico? Raccontaci tu.
MARTINA TREVISAN: Sì, a un certo punto senz’altro sono un po’ calata io di lucidità e anche fisicamente. E di conseguenza, se il fisico viene a mancare in una partita del genere anche gli errori gratuiti aumentano. Secondo me è stato proprio un calo di energia che ci sta, perché comunque lei è una giocatrice consistente e in difesa è veramente forte. Infatti nei primi game sono riuscita a farla muovere e forse questo suo muro mi ha “aiutato” ad avere un calo maggiore. Io ho cercato di giocare tutti i punti, di lottare fino all’ultimo, però credo che la cosa più importante di oggi sia il calo fisico. Dato anche dalla sua bravura ovviamente.

D. Domanda di tipo personale: due anni fa avevi ottenuto improvvisamente quel risultato, sta volta vieni da una serie di 10 partite vinte. Che cosa ti aspetti che diventi adesso la tua vita e come la gestirai?
MARTINA TREVISAN: Mah, nel 2020 è stata una cosa arrivata all’improvviso e probabilmente non ero neanche io pronta, poi a ottobre 2020 la stagione è finita ho avuto il COVID, quindi c’è stato un lungo periodo lontano dalla competizione, dal campo, che sicuramente non mi ha aiutato. Invece quest’anno non è così. Lo scorso anno ho fatto esperienze che mi hanno aiutato a crescere e sono arrivata qui in maniera diversa. Ora sono più consapevole di quello che ho fatto, e che sto facendo e continuo così.

D. Ora sarai 26 o 27 del mondo. Cosa pensi che dovrai fare per rimanere nella top30? Dove oggi hai dimostrato di poter giocare alla pari.
MARTINA TREVISAN: C’è un percorso che è quello che ho fatto per arrivare fino a qua. Voglio continuarlo e curerò tutti i dettagli, e continuerò a lavorare, sia nelle difficoltà che nei momenti di gioia. Quando riaffronterò delle difficoltà saprò come gestirle.

D. Cosa credi di poter fare sul resto delle superfici?
MARTINA TREVISAN: Io credo che col mio tipo di gioco, il mio fisico sia molto importante, quindi continuerò a lavorare tanto fisicamente perché poi questo mi potrà autare anche nelle altre superfici. Sull’erba, sai, ci si gioca talmente poco che è difficile dire qualcosa al riguardo. Per quel che riguarda il veloce, secondo me sto migliorando come sto migliorando fisicamente e anche lì posso togliermi tante soddisfazioni, perché comunque il veloce è una superficie che mi piace.

Domande in inglese.
D. Partita tosta oggi. Parla della tua avventura qui, dove hai raggiunto le semifinali Slam.
MARTINA TREVISAN: Sì, oggi è stata una partita molto difficile e dura per me, ma Gauff ha giocato un tennis incredibile, una difesa incredibile. Ma sono cresciuta molto durante questa settimana e sono molto felice di raggiungere la mia prima semifinale Slam in assoluto. Conserverò tutte le cose positive di queste tre settimane, perché forse tutti hanno dimenticato il mio titolo a Rabat, ma sono felice.

D. Volevo chiederti cosa hai visto oggi nel gioco di Coco, perché due anni fa l’hai affrontata ovviamente in condizioni climatiche molto diverse e in un campo molto diverso. È ancora molto giovane. Cosa vedi nella sua performance e nel suo gioco?
MARTINA TREVISAN: Sì, oggi il tempo era diverso rispetto a due anni fa. Il rimbalzo della palla è stato molto alto e anche molto veloce. Coco gioca molto pesante, la palla era molto forte e il mio corpo oggi non era al massimo. Quindi penso che questa sia la chiave che ha fatto la differenza oggi, perché il mio corpo non era energicamente brillante come al solito, quindi è stato diverso.

D. Penso che presto sarai tra i primi 30. Sarà un grande cambiamento nella tua carriera. Mi piacerebbe sapere come vedi il tuo futuro, cosa devi cambiare? Ti conosciamo come specialista in terra battuta, ma il tour ora prosegue sul cemento. Come vedi i tuoi progressi, i tuoi prossimi obiettivi?
MARTINA TREVISAN: Sì, in queste due settimane, come dicevo, sono cresciuta molto. Ovviamente il mio ranking è cambiato. Ma non credo di dover cambiare qualcosa. Voglio dire, devo mantenere la concentrazione nel mio gioco, per continuare a combattere in ogni partita. Godersi il ​​momento, perché in questo momento mi piacerebbe godermi questo risultato, che è molto importante per me. Divertirsi ancora in campo e nient’altro.

D. Hai affrontato sia Coco che Iga qui al Roland Garros. Potresti confrontare come sono gli avversari e come si sente la loro palla?
MARTINA TREVISAN: Ho giocato con Iga due anni fa, quindi penso che sia diverso. Non è facile confrontarli in questo momento, perché, insomma, sono giovani, sono molto impressionanti. Sono sempre lì, puoi sentire la pressione in campo. Forse sono simili sul dritto, che è molto pesante. È difficile giocare con loro, ovviamente (sorridendo).

D. Hai affrontato le tue sfide mentali nello sport e nella vita. Molti giocatori di tennis lo hanno fatto. Pensi che questo sport stia andando nella giusta direzione ora per quanto riguarda la salute mentale, il supporto ai giocatori e l’aiuto alle persone a riprendersi e ad andare avanti?
MARTINA TREVISAN: Penso che tutti dovrebbero fare un viaggio dentro di sé. Ma non solo per lo sport ma per la vita in generale. Penso che dovrebbe essere una cosa che parte persona stessa, e che potrebbe accadere nella vita di tutti i giorni, una cosa che precede il tuo lavoro, in questo caso, la tennista.

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