Roland Garros, Ruud sorride: "Potrò raccontare ai nipoti di aver giocato una finale contro Nadal a Parigi"

ATP

Roland Garros, Ruud sorride: “Potrò raccontare ai nipoti di aver giocato una finale contro Nadal a Parigi”

Il sincero racconto del norvegese in conferenza stampa: “Sono solo l’ennesima vittima di Rafa. Giocare una finale qui contro di lui è la sfida più difficile nel tennis”

Pubblicato

il

Casper Ruud (sinistra) e Rafael Nadal (destra) - Roland Garros 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Clicca qui per i commenti di Ubaldo Scanagatta alle finali del Roland Garros 2022

La semifinale alle ATP Finals di Torino a novembre, poi la prima finale Masters 1000 sul cemento di Miami ad aprile, infine la prima finale Slam sulla sua amata terra al Roland Garros. Gli ultimi sei/otto mesi hanno messo in mostra una crescita esponenziale su tutte le superfici da parte di Casper Ruud, che va via da Parigi con un saldo piazzamento tra i primi dieci giocatori del mondo (oggi è numero sei). Al Roland Garros il norvegese ha fatto tutto quel che era nelle sue possibilità: certo, in finale non è riuscito a fare partita pari contro Rafael Nadal, ma questa non è una colpa soprattutto per un esordiente a questo livello, considerata la storia del giocatore maiorchino. Il giocatore norvegese ne è consapevole e il suo bilancio personale, tratteggiato in sala stampa dopo la finale, non può che essere positivo. “Prima della partita avevo il sospetto che giocare una finale al Roland Garros contro Nadal fosse la cosa più difficile nel tennis di oggi, ora ne sono sicuro – ha spiegato Ruud -. I numeri di Nadal parlano per lui, non ha perso mai una finale qui e ci sarà un motivo. Sono solo l’ennesima vittima di questo giocatore. L’ho ammirato in tv per 16-17 anni, oggi ci ho giocato contro e per me questa è una partita che rimarrà nella lista dei match indimenticabili della mia carriera. Certo, avrei voluto che la finale fosse più combattuta, ma un giorno potrò dire ai miei nipotini di aver giocato una finale contro Nadal al Roland Garros. Si tratta di qualcosa che resterà nella mia memoria per sempre”.

A Casper viene chiesto quali sono le istantanee di questa domenica che si porterà dietro. “Il match point, con quel rovescio lungolinea che atterra giusto giusto dentro la riga. Il momento dell’ingresso in campo, con lo speaker che solo per elencare i titoli vinti da Nadal a Parigi ci impiega un minuto e mezzo. E poi il ricevere il trofeo del finalista dalle mani di Billie Jean King. Non l’avevo mai conosciuta di persona e la ammiro molto, quindi è stato un momento speciale”.

 

Ruud, di certo, conosce molto bene Rafa. Vuoi perchè è sempre stato il suo idolo, il giocatore a cui ha cercato di ispirarsi, vuoi perchè nel suo percorso di crescita è stato ospite per un periodo significativo all’interno dell’Accademia di Nadal a Manacor. “La differenza tra giocare contro di lui in allenamento e il farlo in partita? Lui prende molto seriamente l’allenamento, come faccio del resto anche io, ma in partita la questione si sposta sul piano psicologico. Lui è molto più abituato a certi palcoscenici; io ho realizzato di dover giocare una finale solo nel momento in cui sono entrato in campo, vedendo gli spalti pieni e percependo l’atmosfera. E’ stata una bella esperienza, in ogni caso. All’inizio ero molto teso, poi piano piano mi sono abituato alla circostanza”. Ruud afferma questo nonostante dal 3-1 a suo favore del suo secondo set non abbia più messo a segno un game. A Casper viene chiesto il perchè: “Direi che quando si è trovato sotto nel punteggio Rafa ha dimostrato ancora una volta di saper giocare alla grande quando ne ha bisogno. Poi, una volta sopra di due set, per lui è stato ancora più facile essere padrone della situazione colpendo vincenti da entrambi i lati. Alcuni dicono che è come se avesse due dritti perchè anche il suo rovescio è molto competitivo, ed è così. Diciamo che non sapevo da che parte giocare la palla, a un certo punto, e lui mi ha fatto correre a destra e a sinistra. Non riuscivo ad essere aggressivo, era lui quello che dominava il gioco. Se ti riduci a giocare solo sulla difensiva, sulla terra, Nadal ti mangia vivo. Lui è il prototipo del giocatore perfetto per la terra battuta, anche se ovviamente si adatta bene a tutte le superfici. Ha una palla pesante e carica di effetto come nessuno sul circuito. Non mi sono più allenato con lui da Toronto dello scorso anno, e ho percepito subito la differenza con tutti gli altri, mi ero un po’ dimenticato di quanto fosse pesante la sua palla, ho faticato a prendere le misure al suo topspin. Ma tutto sommato nei primi due set ho giocato abbastanza bene. Il 6-0? Non è che io abbia sbagliato tutto, ma è stato lui ad alzare ulteriormente il suo livello. Una volta sotto di un break, ha sentito il trofeo sempre più vicino e non mi ha lasciato più modo di fare nulla. Si è visto e si è capito perchè ha vinto 14 volte qui”.

Il racconto molto sincero di Ruud continua relativamente alla questione del piede di Nadal. Gli viene chiesto: ti è sembrato di giocare contro uno che ha problemi? “Un retropensiero, prima della partita, ce l’avevo – spiega Casper – perchè ricordavo quello che gli era successo a Roma; stava giocando tranquillamente, poi da un momento all’altro il piede ha iniziato a fargli male. Per questo mi sono ripetuto mille volte che avrei dovuto stare lì, lottare punto su punto, cercare di rimanere attaccato al punteggio in qualsiasi caso perchè tutto può succedere, come si è visto anche nel caso di Zverev. Però che dire, per tutta la partita Rafa non ha avuto problemi. Ha qui il suo dottore e il suo team, che hanno lavorato perchè potesse giocare la finale al meglio delle possibilità. E’ impressionante come sappia dimenticare di avere dei problemi”. Ruud, ad ogni modo, torna a casa soddisfatto. “Sin da quando è uscito il tabellone avevo capito che c’era una possibilità, perchè i giocatori più pericolosi (Rafa, Novak, Zverev e Alcaraz) erano tutti nella parte superiore del tabellone, mentre io ero nella metà inferiore, dove non c’era nessuno che avesse mai vinto il torneo qui. Sono stato bravo ad approfittare dell’opportunità. Come sempre nei tornei dello Slam non si può giocare in ogni momento al meglio, ma le partite al meglio dei cinque set sono delle maratone, c’è tempo e modo di aggiustare le cose (il riferimento, sicuramente, è anche al match di terzo turno vinto contro il nostro Lorenzo Sonego, ndr). Sono contento del fatto che il mio fisico ha risposto bene, non ho avuto problemi, e ho saputo gestire bene i day off, a differenza di quanto avevo fatto in Slam precedenti. Tutte cose che accrescono il mio bagaglio di esperienza”.

Il tabellone maschile del Roland Garros 2022

Continua a leggere
Commenti

ATP

Il tabellone maschile di Miami 2023: possibile un’altra semifinale Sinner-Alcaraz

Berrettini e Musetti hanno un bye: possibili secondi turni contro McDonald e Lehecka. Ci sono Fognini-Lestienne e Sonego-Thiem

Pubblicato

il

Carlos Alcaraz - Miami Open 2022 (foto Twitter @MiamiOpen)
Carlos Alcaraz - Miami Open 2022 (foto Twitter @MiamiOpen)

Neanche il tempo di tirare le somme del primo Master 1000 della stagione, Indian Wells, che il circuito e il Sunshine Double si spostano in Florida, nella relativamente nuova location dell’Hard Rock Stadium, casa, nel resto dell’anno, della squadra locale di football americano, i Miami Dolphins. Quello che andrà in scena a Miami sarà un master 1000 sulla falsariga di quello che abbiamo visto in California: due settimane di gara, novantasei giocatori di altissimo livello coinvolti. Come ad Indian Wells, tuttavia, le assenze si faranno sentire: non saranno al via né Rafa Nadal (out per infortunio, tornerà a Montecarlo), né Novak Djokovic, il cui forfait è stato ufficializzato qualche giorno fa per la ricorrente problematica della mancata vaccinazione del numero uno serbo. 

Presenti in ogni caso tutti gli altri top ten: a guidare il tabellone sarà Carlos Alcaraz, detentore del titolo, seguito da Stefanos Tsitsipas e Casper Ruud, finalista uscente. Poco più in basso ecco comparire Daniil Medvdedev, finalista come Alcaraz del BNP Paribas Open, indubbiamente il giocatore del momento. 

Cinque, poi, gli italiani al via: guida la pattuglia azzurra Jannik Sinner, reduce dalla grande settimana californiana. Oltre a lui presenti Matteo Berrettini (eliminato ai quarti del challenger di Phoenix), ancora alla ricerca di una degna condizione, e poi Lorenzo Musetti (anche lui in un momento di crisi), Lorenzo Sonego ed infine, come ultimo ammesso al tabellone principale, Fabio Fognini. 

 

Il tabellone – Parte Alta

Il tabellone – Parte Bassa

Ottavi teorici

(1) Alcaraz vs Paul (16)
(9) Fritz vs Rune (7)
(3) Ruud vs Zverev (13)
(10) Sinner vs Rublev (6)

(8) Hurkacz vs Norrie (11)
(15) De Minaur vs Medvedev (4)
(5) Auger-Aliassime vs Tiafoe (12)
(14) Khachanov vs Tsitsipas (2)

Primi turni degli italiani

[10] J. Sinner vs bye / 2T vs Qualificato / Djere
[19] M. Berrettini vs bye / 2T vs Galan / McDonald
[18] L. Musetti vs bye / 2T vs Coria / Lehecka
F. Fognini vs Lestienne
L. Sonego vs Thiem

Informazioni sul torneo 

Tabellone a 96 giocatori (32 teste di serie con un bye al primo turno) 

4 wild card 

Copertura televisiva 

Come per Indian Wells, Sky dedicherà due canali anche all’ATP di Miami: Sky Sport Uno e Sky Sport tennis. 

Calendario di gioco 

Mercoledì 22: primo turno 

Giovedi 23: primo turno 

Venerdì 24: secondo turno 

Sabato 25: secondo turno 

Domenica 26: terzo turno 

Lunedì 27: terzo turno 

Martedì 28: quarto turno 

Mercoledì 29: quarti di finale 

Giovedì 30: quarti di finale 

Venerdì 31: semifinali 

Sabato 1: finale di doppio 

Domenica 2: finale di singolo 

Punti/montepremi 

Vincitore: 1000 punti/ $ 1,262,220 

Finalista: 600 punti/ $662, 360 

Semifinalista: 360 punti/ $ 352, 635 

Quarti di finale: 180 punti/ $ 184, 465 

Ottavi di finale: 90 punti/ $ 96, 955 

Terzo turno: 45 punti/ $ 55, 770 

Secondo turno: 25 punti/ $ 30, 885 

Primo turno: 10 punti/ $ 18, 660 

Record del torneo 

Maggior numero di titoli in singolare: Andre Agassi, Novak Djokovic (6) 

Maggior numero di titoli in doppio: Bob/Mike Bryan (6) 

Campione più anziano: Roger Federer, 2019 (37 anni) 

Campione più giovane: Alcaraz, 2022 (18 anni) 

Ultimo campione casalingo: John Isner, 2018 

QUI IL LINK AL TABELLONE DEL MASTERS 1000 MIAMI

Continua a leggere

ATP

Presentato a Torino il Piemonte Open Intesa Sanpaolo: “Un bel regalo per appassionati italiani”

Il torneo si disputerà nella seconda settimana degli Internazionali d’Italia a Roma. Previsto un importante parco giocatori

Pubblicato

il

Paschina (Intesa Sanpaolo) e Di Palermo (direttore del torneo) - foto Andrea Pellegrini / FITP
Paschina (Intesa Sanpaolo) e Di Palermo (direttore del torneo) - foto Andrea Pellegrini / FITP

Torino val bene un Super Challenger. Nella mattinata di oggi, lunedì 20 marzo, è stato presentato il nuovo “Piemonte Open Intesa Sanpaolo”, torneo in programma dal 14 al 20 maggio 2023 appartenente alla neonata categoria ATP Challenger 175, quella che comprende anche gli eventi di Phoenix (andato in scena nella settimana appena conclusa, con la vittoria di Nuno Borges) e Cagliari (si gioca dall’1 al 7 maggio). Si tratta di un ristrettissimo elenco di eventi “Premium” che si collocano di fatto a metà tra il circuito Challenger e quello ATP per punti, montepremi e parco partecipanti. L’idea, come noto, è stata quella di collocare questi tornei durante la seconda settimana dei Masters 1000 con tabelloni a 96 giocatori, in modo da consentire ai tennisti eliminati nei primi turni di avere una possibilità per rifarsi in tornei logisticamente collegabili. A Torino si giocherà dunque nella seconda settimana degli Internazionali d’Italia a Roma.

Il Challenger 175 della capitale piemontese non è certo paragonabile alle ATP Finals, ma ne è in qualche modo parente, non foss’altro perché si gioca nella struttura che a novembre funge da Training Center per il torneo dei maestri. Ovviamente, cambia la stagione e la collocazione nel calendario, dunque la superficie sarà la terra rossa. “La prima edizione del Challenger ATP ‘Piemonte Open Intesa Sanpaolo’ è una grande notizia per il Circolo della Stampa Sporting e per il movimento tennistico piemontese, per almeno tre motivi – dice Pietro Garibaldi, presidente del Circolo -. Innanzitutto il torneo segna il ritorno del grande tennis nel restaurato Campo Stadio del Circolo della Stampa Sporting che ospitò gli Internazionali del 1961 e degli incontri di Coppa Davis degli anni ‘70. Il secondo motivo riguarda il movimento tennistico piemontese; con il torneo di prequalificazione che si svolgerà presso il Circolo della Stampa Sporting a partire dal 23 aprile 2022, daremo a tutte le giovani leve tennistiche piemontesi e del resto d’Italia la possibilità di qualificarsi per un torneo internazionale di primo livello. Infine, il Challenger ATP ‘Piemonte Open Intesa Sanpaolo’ conferma il ruolo del Circolo della Stampa Sporting come casa del tennis piemontese in stretto legame con tutte le istituzioni che ci hanno sostenuto in questi anni: il Comune di Torino, la Regione Piemonte, la Camera di commercio di Torino, la Sovrintendenza ai Beni Architettonici, le Fondazioni ex bancarie e lo sponsor Intesa Sanpaolo”.

Proprio nella forte presenza di Intesa Sanpaolo, title sponsor dell’evento, si ravvisa un altro elemento di contatto con le ATP Finals. Così Fabrizio Paschina, Executive Director Comunicazione e Immagine Intesa Sanpaolo: “Nel percorso di sostegno al tennis intrapreso da Intesa Sanpaolo con le Nitto ATP Finals e le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals si apre oggi il nuovo capitolo del torneo Challenger 175. Gli atleti che si sfideranno al Circolo della Stampa Sporting, del quale sosteniamo il rilancio, esprimono capacità, energia, passione – le stesse della Banca nell’accompagnare ogni giorno lo sviluppo del Paese. Grazie a questo nuovo evento Torino si consolida come sede ideale per i grandi eventi sportivi e culturali”.

 

Direttore del torneo sarà Giorgio Di Palermo. “Il Challenger 175 ‘Piemonte Open Intesa Sanpaolo’ rappresenta un bel regalo per gli appassionati italiani e una nuova grande occasione per tutti i tennisti impegnati in quei giorni sulla terra rossa europea. I campioni usciti di scena nei primi giorni del Foro Italico avranno, infatti, l’opportunità di confrontarsi da domenica 14 a sabato 20 maggio al Circolo della Stampa Sporting; sugli storici campi torinesi troveranno le condizioni ideali per acquisire punti importanti per la classifica mondiale ATP. Questa nuova categoria premier garantisce, infatti, un alto tasso di qualità di tutti i partecipanti e rappresenta un’ottima opportunità per i giovani azzurri in rampa di lancio sul tour”, ha detto.

Le partite del torneo di Torino saranno trasmesse live sulla tv della Federazione Italiana Tennis e Padel SuperTennis Tv e sulla piattaforma digitale SuperTenniX. I biglietti per il torneo sono acquistabili a questo link: https://www.ticketone.it/artist/piemonte-open-intesa-sanpaolo/

Continua a leggere

ATP

ATP Indian Wells, Medvedev: “Vorrei affrontare Alcaraz su superfici più veloci”

“Sono campi in terra rossa mascherati da hardcourt” spiega Daniil Medvedev. “Non ho giocato al meglio”

Pubblicato

il

Daniil Medvedev – ATP Dubai 2023 (foto di Roberto dell'Olivo)

Si ferma ad Indian Wells la striscia di successi di Daniil Medvedev. Dopo tre trofei sollevati tra Rotterdam, Doha e Dubai, è il nuovo numero 1 al mondo Carlos Alcaraz a spezzare i sogni di un incredibile poker di titoli. Il tennista russo in conferenza stampa analizza la prestazione espressa sul campo e la soddisfazione per quanto fatto in settimana, tra il disappunto per la fine della serie di vittorie alle critiche ai campi da gioco.

MODERATORE: Daniil non è il risultato che speravi di ottenere. Come puoi riassumere il match con Alcaraz e la tua settimana in Indian Wells?

MEDVEDEV: “Oggi è una giornata complicata per riassumere la settimana, perché oggi è stata dura. Non ho giocato al meglio, mentre lui probabilmente ha giocato bene, e ciò accade purtroppo a volte nel tennis. È successa la stessa cosa dopo la mia partita con Novak, io pensavo di aver giocato abbastanza bene ma Novak non aveva giocato al meglio. A volte questo è quello che succede. Perché non ho giocato al meglio? Non lo so. Forse era la sua palla, forse era il vento, oggi era piuttosto ventoso, e per lui è stato più facile gestirlo. Non ci sono dei veri motivi, a volte nel tennis non ci sono. Deluso dal risultato, ma la settimana è stata sorprendente. Sono felice e orgoglioso di aver raggiunto la finale ad Indian Wells, perché è un campo in terra rossa mascherato da hard court. Questo è un buon risultato per me, ho raccolto molti punti e vedo solo aspetti positivi per il resto della stagione, ho già fatto più punti rispetto allo scorso anno a questo punto.”

 

D. So che non hai giocato al meglio oggi e so che hai visto molte volte Carlos giocare. Guardi un sacco di tennis. Questa è la prima volta che hai giocato contro questa versione di Alcaraz. Com’è stato giocare contro di lui?

MEDVEDEV: “Sta giocando bene. Oggi ha servito molto bene. Ha giocato un ottimo serve and volley. Sapevo già che non sarebbe stato facile portare a casa la partita, specialmente trattandosi di una finale. Ho pensato alla mia partita con Novak allo US Open e ho provato a fare lo stesso, mettere pressione su di lui. Non è facile giocare contro di lui. Mi piacerebbe assolutamente giocare contro di lui su altre superficie, forse un po’ più veloci per vedere se posso fare di meglio. Non so se è stato il suo gioco che non mi ha permesso di giocare il mio miglior livello oggi o semplicemente, per qualsiasi motivo, non ho giocato al mio livello migliore. Mentalmente ero pronto per la partita. Non mi sento come se avessi preso sottogamba la sfida. Sapevo di avere un avversario duro dall’altra parte. Ha giocato bene. Hai giocato degli ottimi dropshot in dei momenti chiavi, alcuni buoni vincenti per piazzare il break. Non ho molto altro da aggiungere.”

D. Sei stato il numero 1 al mondo e Carlos tornerà al numero 1. Come giocatori come valutate la classifica in questo momento con la situazione di Novak e il fatto che non sia stato in grado di giocare molto? È un vero numero 1 nella tua mente?

MEDVEDEV: “Sì, al 100% perché è certo che Novak è stato sfortunato a non poter giocare tutti i tornei, e sono sicuro che tutti vorrebbero vederlo giocare, perché è bello vedere Novak giocare. Gioca molto bene. Ma è quello che è. Pensa se sei vittima di un infortunio, Rafa è stato fuori per un po’ di tempo. Possiamo anche dire se Rafa non fosse stato infortunato sarebbe stato il numero 1. Non possiamo saperlo perché è stato fuori per infortunio. Lo stesso vale per Novak. Sicuramente se Novak fosse stato in grado di giocare l’anno scorso e quest’anno tutti i tornei, c’è la possibilità che le classifiche sarebbero state diverse. Ma … non ci dovrebbero essere dei “ma”. Carlos è meritatamente il numero 1. Ha conquistato più punti di tutti gli altri nelle ultime 52 settimane, ed è così che funzionano le classifiche. Sì, è stato anche il n. 1 alla fine dello scorso anno, è qualcosa che non io non sono riuscito a raggiungere e proverò di sicuro a farlo nella mia carriera.”

D. Le tue performance qui ad Indian Wells negli ultimi 12 giorni ti danno fiducia per la stagione sulla terra rossa?

MEDVEDEV: “Un po’ difficile dare una risposta, perché ho detto molto su questi campi e non voglio tornare sulle mie parole dette nei giorni precedenti e qui comunque non devi scivolare. Lo scivolamento è qualcosa che per me non è facile da fare sui campi in terra rossa. Ma ho fatto dei buoni risultati nel passato in alcuni tornei importanti. Mi sento benissimo in questo momento in questa parte della stagione, mentalmente, fisicamente, onestamente, sono soddisfatto del mio tennis. Quindi non vedo l’ora che inizi la stagione sul rosso ma prima voglio provare a fare bene a Miami, dove troveremo campi in duro ma che forse saranno molto lenti.”

D. Hai appena detto che sei ovviamente deluso al risultato finale. Questo peserà su di te anche tra un giorno o due o la supererai abbastanza rapidamente, considerando le condizioni odierne e quanto bene stesse giocando Alcaraz?

MEDVEDEV: “Penso che supererò abbastanza rapidamente questa sconfitta. Tutto dipende da quante finali hai perso di fila, quali erano i risultati precedenti. Mi sento abbastanza bene, ho vinto tre tornei, sono riuscito a fare il mio miglior risultato ad Indian Wells. Prima di oggi non ero mai andato oltre gli ottavi e già la mia seconda partita è stata una sfida finita al terzo set. Ci sono molti aspetti positivi, sicuramente sarò deluso di non aver vinto la finale, ma posso già dire che proverò a vincere il prossimo torneo e vincere qui l’anno prossimo. Non penserò troppo a questo, ma ne discuterò con il mio allenatore, di sicuro.”

D. La tua striscia vincente è finita ma è anche un senso di sollievo, con la pressione per mantenere viva la striscia che sparisce?

MEDVEDEV: “Sono davvero deluso perché in passato ne ho conquistate 20 di fila. Sarebbe bello provare a batterlo e provare a prolungarlo il più a lungo possibile. È bello avere queste strisce di vittorie. Ti senti benissimo, perché quando sei in una striscia vincente hai affrontato più deboli in classifica sia alcuni dei migliori. A meno che tu non giochi sei 250 di fila, ma è raro. Sono davvero deluso dal fatto che sia finita, ma ho guadagnato molta fiducia da questa serie. L’anno scorso, è quello che mi mancava, una striscia di vittorie di questo tipo. Sono riuscito a vincere 19 partite di fila. Ne sono orgoglioso, e ora è il momento di provare a costruire una nuova serie. Non c’è altro modo nel tennis.”

Continua a leggere
Advertisement
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement
Advertisement