Daniil Medvedev e Hubert Hurkacz, rispettivamente teste di serie numero uno e cinque, sono i protagonisti della finale del Terra Wortmann Open, ATP500 che si disputa sui campi di Halle, in Germania. Il russo ha vinto contro Oscar Otte in semifinale, mentre il polacco ha dovuto faticare tanto per avere la meglio di Nick Kyrgios, sconfitto soltanto al tiebreak del terzo. I precedenti sono sul 2-2, con Hurkacz che si è aggiudicato l’unico scontro sull’erba: era il primo in assoluto, l’anno scorso agli ottavi di Wimbledon, quando il polacco vinse 6-3 al quinto.
IL MATCH – Tre ace e una prima vincente rischiano di non essere sufficienti a Hurkacz in avvio, costretto subito ai vantaggi. Il polacco è anche il primo a procurarsi una palla break, mostrando un livello di tennis davvero elevato. Con una splendida stop volley di rovescio il numero 11 del mondo – che da domani tornerà in top10, scalzando Matteo Berrettini – opera subito l’allungo e, sfruttando un paio di errori di Medvedev, sale 3-0. La luce del numero uno del mondo si spegne dopo due soli game, complice anche un Hurkacz estremamente solido e determinato. La testa di serie numero cinque si procura altre due chance di break consecutive, centrando un nuovo strappo alla prima opportunità. Il polacco non sbaglia praticamente mai, disegna il campo con i suoi colpi e dopo 19 minuti si ritrova sul 5-0. L’assolo del 25enne di Wroclaw viene parzialmente interrotto soltanto da un invasore di campo, domato con difficoltà dalla security e trascinato di peso fuori dal campo durante il sesto gioco. In ogni caso, Hurkacz non perde la bussola e con due servizi vincenti chiude 6-1 un primo set a senso unico, in cui fa registrare nove vincenti e soltanto tre gratuiti (uno dei quali è un doppio fallo).
Anche il secondo set continua sulla falsa riga del primo, con la testa di serie numero cinque sempre in spinta e bravo a procurarsi tre opportunità di break consecutive. Medvedev cancella le prime due, ma alla terza occasione Hurkacz vince un punto fantastico nei pressi della rete, chiudendo con una volée di rovescio in equilibrio precario, comunque vincente. Il numero uno del mondo è inerme di fronte al polacco, a tratti davvero ingiocabile. Dopo aver perso nuovamente il servizio, il russo (già visibilmente nervoso da un po’) sbotta verso il suo angolo: il suo allenatore, Gilles Cervara, non ci pensa due volte e abbandona la tribuna. Il rendimento del numero 11 del ranking certo non aiuta, dato che nel game successivo scaglia altri due ace e vola rapidamente sul 2-0. La testa di serie numero uno prova a restare attaccato al match, ma Hurkacz al servizio lascia a malapena le briciole, concedendo un punto nei suoi primi tre turni di battuta. Il semifinalista di Wimbledon 2021 si rifà sotto anche in risposta, costruendosi con caparbietà altri due break point consecutivi per andare a servire per il torneo. Medvedev è ormai con la testa fuori dalla partita e riesce a salvarsi soltanto con un passante di rovescio lungolinea disperato, accorciando poco dopo sul 3-4. Il polacco amministra senza particolari problemi anche l’ottavo game, procurandosi un match point in quello successivo. Il numero uno del mondo lo cancella con una prima vincente, ma poco dopo deve soccombere definitivamente per 6-1 6-4 in un’ora e tre minuti. 24 vincenti, sette errori non forzati (tra cui due doppi falli) e l’86% dei punti vinti con la prima di servizio inquadrano solo parzialmente il dominio polacco di questa finale, in cui non c’è mai stata la reale impressione che Medvedev potesse rientrare in corsa.
Hurkacz prosegue così la sua striscia immacolata nelle finali (5-0 con quella di oggi), mentre per il numero uno del ranking l’ultimo atto sembra essere diventato una maledizione. Dopo il successo su Djokovic allo US Open – che ha impedito al serbo di coronare il sogno Grande Slam – Medvedev ha perso perso le ultime cinque finali consecutive: Parigi Bercy, ATP Finals, Australian Open, ‘s-Hertogenbosch e appunto Halle. Il russo proverà a sbloccarsi già dalla prossima settimana, anche se il tabellone, però, è tutt’altro che in discesa, con tanti nomi importanti candidati alla vittoria finale.