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Emma Raducanu, lo US Open un anno dopo: “Un 2022 molto difficile in cui ho imparato molto”
La britannica parla con consapevolezza delle sue difficoltà. “Sto cercando di credere nel mio percorso”

Un anno fa, di questi periodi, Emma Raducanu iniziava a scrivere i primi capitoli di quella che sarebbe diventata una delle sorprese più clamorose della storia del tennis, femminile e non: vincere lo US Open (prima nell’Era Open) da qualificata, senza perdere neanche un set. Poco meno di 365 giorni dopo, la vita della britannica classe 2002 è cambiata radicalmente, tra pressioni, obblighi da sponsor e tanti oneri insieme a tanti onori, oltre a tanto tennis. Ma il livello raggiunto a Flushing Meadows l’anno scorso di rado si è rivisto, e mai quanto quello messo in mostra un paio di settimane fa a Cincinnati, quando ha battuto Serena Williams, un’esperienza unica per il solo poter giocare contro la campionessa prossima al ritiro, come racconta al sito della WTA: “Mi è arrivato un messaggio dicendo:’ Giocherai contro Serena!’. Ero appena atterrata da Toronto. Ad essere onesti, la mia reazione iniziale è stata: ‘Wow, è un regalo. Non posso crederci’. Devi amare il momento e avrai questo ricordo per il resto della tua carriera“.
Una prestazione ottima della britannica, specie alla luce del fatto che fosse l’ultima partita a Cincinnati di Serena, che le ha permesso di ottenere la vittoria in 65 minuti con un solo non forzato: “Quello su cui mi stavo concentrando di più era essere davvero presente e pensare al mio gioco, a cosa dovevo fare. Ma non sto cercando di andare troppo in alto o troppo in basso in questo momento. Sto solo cercando di rimanere su un percorso e una traiettoria, perché mi sento come se fossi stata ad entrambe le estremità“. Ma, fa bene ricordarlo, oltre all’americana, nell’Ohio Raducanu ha avuto la meglio anche su un’altra grande ex campionessa come Viktoria Azarenka, in due partite che hanno tornato a far intravedere quella giocatrice che aveva alzato la coppa al cielo dell’Arthur Ashe Stadium: “Sapevo che dovevo stare sul mio gioco, ma ho anche sostenuto me stessa. Penso che iniziare il punto sia ovviamente molto importante contro entrambe, perché Vika ha delle risposte incredibili e Serena probabilmente il miglior servizio del gioco. Dovevo solo concentrarmi su ciò che potevo controllare, e nei punti non puoi pensare a chi c’è dall’altra parte del campo. Devi solo giocare la palla“.
Il 2022 non ha riservato tante soddisfazioni alla n.11 al mondo, che ha ottenuto al massimo due quarti di finale a Stoccarda e Washington, con l’ottavo a Cincinnati una delle fasi salienti, anche per le avversarie battute riscattando l’uscita in Canada al primo turno contro Giorgi. Proprio considerando com’è andata l’annata finora, e quanto possa darle, Emma commenta cosa significhi vincere da giovani: “Per avere successo in giovane età, bisogna essere davvero grati, perché io sto facendo ciò che amo, ma ho anche raggiunto il successo molto prima di quanto avrei mai pensato. Quindi sono abbastanza orgogliosa di me stessa. Ma è stato un anno difficile. Ho sicuramente affrontato e sperimentato molte sfide. Ad essere onesti, ho imparato molto da tutto questo“.
Riflessioni anche mature, che colgono l’insieme delle cose, da parte di una delle giovani campionesse spuntate in questi anni, non l’unica ad aver avuto difficoltà nel confermarsi. Basti pensare a Sofia Kenin, oggi fuori dalle prime 400, a 21 anni campionessa dell’Australian Open nel 2020, e finalista al Roland Garros qualche mese dopo. L’americana è stata grandemente condizionata dai problemi fisici, ma anche lei ha dovuto fare i conti con pressioni a volte asfissianti, come riporta al sito WTA: “Ho sentito più pressione dall’esterno. Ho cercato di fare del mio meglio ma ovviamente alcuni nervi hanno avuto la meglio su di me. Ho messo più pressione su me stessa perché mi sentivo come se ci si aspettasse che facessi ogni volta lo stesso. Non è realistico a meno che tu non sia come Novak [Djokovic] o come Rafa [Nadal]. O come anche Serena [Williams]“.
Emma Raducanu è apparsa pronta, consapevole del peso che avrà sulle spalle a partire da lunedì prossimo. Ma, come detto anche da lei, a Toronto, le persone cercano sempre un modo di dire qualcosa, di criticare. Il campione deve essere bravo a non curarsene, ad essere superiore di testa e trovare il suo ritmo. Così si vincono i tornei non solo all’esordio, ma anche l’anno successivo, e una bella storia può diventare un romanzo.
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WTA Miami, Trevisan: “Ho tolto certezze a Ostapenko sin dall’inizio, le ho fatto giocare sempre una palla in più” [ESCLUSIVA]
Intervista esclusiva di Ubitennis alla toscana dopo il successo contro Jelena Ostapenko: “Ho cercato sempre di farla difendere”

Una grande Martina Trevisan ha conquistato per la prima volta in carriera un quarto di finale a livello WTA 1000 nel Miami Open presented by Itaù, superando con un netto 6-3 6-3 Jelena Ostapenko, ex campionessa del Roland Garros. Con questa vittoria, la tennista fiorentina si è issata virtualmente addirittura al numero 20 del ranking mondiale. La numero 1 d’Italia ha rilasciato delle parole al nostro inviato in Florida, Vanni Gibertini.
Vanni Gibertini, Ubitennis: Congratulazioni Martina. Un’ottima partita, sicuramente lei (Ostapenko, ndr) ti ha dato una mano, ma tu hai approfittato di tutte le occasioni che ti ha concesso.
Martina Trevisan: “Lei ha iniziato molto bene perché nel primo game ha fatto subito tre, quattro vincenti. Da parte mia sono stata brava a toglierle le certezze che aveva inizialmente, l’ho portata a un punto in cui ha perso un po’ di pazienza e mi ha concesso qualcosa in più, ma credo che sono stata brava a toglierle certezze in quel momento”.
Vanni Gibertini, Ubitennis: All’inizio del secondo set si sentiva forte una voce parlare, non so se anche in campo si è sentito come dagli spalti.
Martina Trevisan: “Fortunatamente non ho sentito questa voce, ma c’era un sacco di movimento, c’era uno che si alzava costantemente con la maglietta arancione”.
Vanni Gibertini, Ubitennis: Ultimamente si è parlato molto del lasciare più libertà agli spettatori, ne hanno parlato sia Jessica Pegula che Frances Tiafoe. Che cosa ne pensi tu?
Martina Trevisan: “Penso che sia uno sport in cui abbiamo bisogno di silenzio e di calma rispetto ad altri sport. Loro sono più abituati alla confusione con il basket e il football, ma a mio parere è meglio così”.
Vanni Gibertini, Ubitennis: Tornando alla partita di oggi, come si fa a gestire una giocatrice che non ti dà ritmo, spara tutto ed è capace di fare i punti in un modo e nell’altro.
Martina Trevisan: “La cosa che mi ero prefissata di fare era di contrattaccare quando avrei avuto la possibilità perché a lei non piace difendere. Sono entrata in campo con molta decisione e ho cercato di farle giocare sempre una palla in più”.
Vanni Gibertini, Ubitennis: Tu giocherai domani contro un’avversaria sicuramente forte, una tra Rybakina e Mertens. Parlaci di entrambe.
Martina Trevisan: “Con Rybakina non ci ho mai giocato, ma sappiamo come gioca. Con Mertens ci ho giocato ad Abu Dhabi un mese fa, ma siamo a Miami e sarebbe sicuramente una partita diversa, so come prepararla”.
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WTA Miami: Andreescu si conferma contro Kenin. Pliskova irricononoscibile nel derby con Vondrousova. Out Muchova
Dopo la vittoria su Sakkari, Bianca Andreescu disputa un buon match anche con l’americana Sofia Kenin. Agli ottavi anche Gracheva e Cirstea battendo Frech e Muchova

A Miami si completano gli incontri di terzo turno del tabellone femminile e la prima sorpresa di giornata viene dal derby ceco tra Karolina Pliskova e Marketa Vondrousova. L’ex numero uno del mondo aveva vinto tutti i tre precedenti con la connazionale senza mai perdere nemmeno un set, mentre oggi si è arresa in soli 53 minuti subendo un pesantissimo 6-1 6-2. La prestazione di Karolina è stata a tratti sconcertante: è riuscita a tenere il servizio solo nel suo ultimo turno di battuta del match e ha conquistato solo il 31% dei punti iniziati con la prima, incredibilmente poco incisiva. Non sono comunque da trascurare i meriti di Vondrousova che sta disputando un ottimo avvio di stagione e che ha ben figurato anche nella prima tappa del Sunshine Double. A Indian Wells, Marketa si è fermata agli ottavi contro un’altra connazionale come Muchova ma in questo torneo, agli ottavi, non avrà chance di rivincita. Karolina Muchova infatti è stata sconfitta 7-5 6-1 da Sorana Cirstea.
La romena Cirstea, attuale numero 74 del mondo, ha ribaltato i pronostico contro una Muchova vittima della pressione. La ceca infatti, nel primo set due volte si è portata avanti di un break, andando a servire per chiudere il parziale sul 5-4 ma ha addirittura subito un break a ‘0’ e, con quattro game consecutivi, Cirstea ha ribaltato l’inerzia chiudendo lei 7-5. Il secondo set è stata solo una formalita per Cirstea che con un 6-1 raggiunge per la seconda volta in carriera gli ottavi di finale al 1000 di Miami, a dieci anni di distanza dalla prima, quando in quell’occasione battè Angelique Kerber; adesso invece come detto trova Marketa Vondrousova.
Andreescu solida contro una buona Kenin
Un’altra partita interessante che proponeva il programma odierno era quella tra due campionesse Slam, decadute ma in fase di risalita (chi più, chi meno), come Bianca Andreescu e Sofia Kenin. L’ha spuntata quella più vicina al livello di gioco raggiunto in occasione del trionfo major, ovvero la canadese che ha chiuso con un doppio 6-4. Bianca, finalista nell’edizione del 2021 e sempre almeno agli ottavi in questo torneo, ha fatto valere la maggiore pesantezza del suo dritto vincendo praticamente tutti i braccio di ferro che si sono giocati sulla diagonale destra ed è stata anche aiutata da ottime percentuali al servizio (da segnalare soprattutto il 65% di realizzazione con la seconda). Anche la risposta, in particolare quella di rovescio, ha contribuito a scavare il solco tra lei e l’avversaria. Con questa affermazione, Andreescu consolida la sua posizione virtuale nel ranking dove rientrerà tra le prime 30 giocatrici del mondo per la prima volta da novembre 2021. Per lei al prossimo turno ci sarà Bencic o Alexandrova.
Tra le giocatrici più in crescita in questo primo scorcio di 2023 c’è indubbiamente Varvara Gracheva che, dopo aver superato le qualificazioni ed essersi spinta fino agli ottavi in California, sta replicando lo stesso percorso anche al Miami Open by Itaù. La 22enne russa ha infatti dato seguito alla netta vittoria su Jabeur dominando anche l’incontro con la polacca Frech a cui ha lasciato solo tre game (6-1 6-2) in un’ora e dieci minuti di gioco. Ora Varvara attende la vincitrice del match tra Kvitova e Vekic e nel frattempo può già festeggiare un nuovo best ranking: lei che aveva iniziato l’anno da numero 100 del mondo sarà infatti nella peggiore delle ipotesi alla 46esima casella alla fine del 1000 di Miami.
ATP
Juan Martin Del Potro, ritorno romantico al prossimo US Open? “Voglio lasciare una finestra aperta”
Sembra impossibile, ma il ritorno in campo di Del Potro potrebbe avvenire allo US Open 2023. Utopia? Non per Juan Martin: “Proverò ad allenarmi e vedrò come risponderà la gamba”

Il mito e la leggenda di Juan Martin Del Potro sono aspetti difficilmente dimenticabili per gli appassionati della racchetta, racchetta che lo stesso gigante di Tandil sembra ormai aver appeso al chiodo in modo definitivo. Già, sembra, perché il classe 1988 non ha mai voluto chiudere completamente la porta al suo amato tennis, come aveva del resto già fatto intendere nel giorno della sua ultima partita.
Più di recente, lo scorso dicembre, come ogni argentino che si rispetti Del Potro ha voluto fare una sorta di fioretto, una promessa da provare a mantenere in caso di vittoria del Mondiale da parte della sua Nazionale. A Juan Martin è giunta una richiesta su twitter, in cui gli si chiedeva di tornare in campo al prossimo US Open in caso di successo dell’albiceleste. “Farò il possibile“ aveva laconicamente risposto il sudamericano, lasciando viva nel cuore dei suoi fans una piccola speranza.
A dare seguito a queste parole è stato lo stesso Delpo, che a Fox Sports Argentina ha chiarito il suo punto di vista. “Ho fatto una promessa per il Mondiale, come tutti gli argentini. So che il tennis in sé, se sto bene, non sarà mai un problema per me: se prendo in mano una racchetta so ancora come si fa“ ha detto l’argentino.
Il problema di fondo, tuttavia, è ovviamente legato al suo fragile fisico, che lo ha costretto a porre fine anticipatamente ad una carriera già ampiamente segnata dagli infortuni. “Lavoro ogni giorno sul mio ginocchio, ma voglio lasciare aperta una finestra almeno fino al prossimo US Open. È il torneo più importante per la mia carriera, tutti sanno ciò che significa per me. Ho un po’ di tempo prima che inizi, proverò ad allenarmi e vedrò come risponderà la gamba“.
Le reali opportunità di vedere Del Potro in campo a Flushing Meadows sembrano ridotte al minimo. Se così dovesse essere, in ogni caso, il nativo di Tandil non ne farà un dramma: “Più avanti capirò se ci sarà qualche chance di giocare o meno, ma se non sarà possibile continuerò sulla mia strada attuale, bevendo tequila e godendomi la vita! (sorride, ndr)”.