ATP Finals, Rafa Nadal: "Sono qui per fare qualcosa di importante"

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ATP Finals, Rafa Nadal: “Sono qui per fare qualcosa di importante”

A Torino con la possibilità di tornare n. 1 del mondo, Rafa Nadal parla del futuro, della sconfitta più dolorosa alle Nitto ATP Finals, di infortuni: “Meglio rientrare in uno Slam”

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Rafael Nadal – ATP Parigi-Bercy 2022 (foto via Twitter @atptour)
 

Mentre le Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals sono alle battute conclusive, a Torino tutto è pronto per la partenza delle Nitto ATP Finals, quello che per molti rimane il “Masters”. Con l’inizio dei match previsto per domenica 13 (qui l’analisi dei due gruppi), è tempo di media day, la giornata dedicata alle interviste dei protagonisti. Partiamo con Rafael Nadal, il 22 volte campione Slam mai vincitore al torneo dei Maestri, che risponde alle domande tra l’allenamento con Tsitsipas e quello con Auger-Aliassime.

Rafa è a Torino con l’erede – non Alcaraz e nemmeno Munar, bensì quello propriamente detto, il figlio nato l’8 ottobre scorso –, ma soprattutto forte della possibilità di tornare numero 1 del mondo a 36 anni. Di fronte a questo traguardo, non si può non domandargli se potrebbe giocare fino a 40 anni. “Lo vedo difficile, ma non si sa mai perché a 28 anni mi sembrava impossibile giocare al livello più alto a 36. In ogni caso, ogni anno che continuo a gareggiare per me è un regalo“.

A Parigi-Bercy ha perso all’esordio da Tommy Paul, quindi si potrebbe pensare pensare che non sia arrivato a Torino con grandi aspettative. Sbagliato. “Se pensassi di non avere possibilità di fare qualcosa di importante qui, non sarei venuto spiega Rafa. “A Parigi non giocavo match da molto tempo e avevo un piccolo problema allo stomaco. Alla fine del terzo set avevo mal di stomaco, ho vomitato nelle ore successive. Una brutta giornata e poi sono riuscito ad allenarmi di nuovo normalmente”.

Pensando alle edizioni passate, “la sconfitta contro Medvedev in semifinale nel 2020 è quella che mi ha fatto più male” ricorda. Non avevo mai sofferto la tensione in questo torneo finché non sono stato abbastanza in forma in questa parte dell’anno e in queste condizioni”.

Per quanto riguarda i suoi avversari del Gruppo Verde, Casper Ruud, Felix Auger-Aliassime e Taylor Fritz, Nadal non entra nel dettaglio, ma non nasconde che qualcuno gli è più congeniale di altri, anche se “quello che importa è stare bene. Poi è evidente che ognuno ha le proprie preferenze a livello di sorteggio come in ogni altro torneo. Si preferiscono alcuni giocatori rispetto ad altri. Alcuni stili mi stanno meglio di altri e questo non vale solo per me, vale è per tutti senza eccezioni. In questo torneo giochi contro i migliori. Puoi avere delle preferenze, ma se non giochi a un livello molto alto non avrai opzioni concrete. Ovviamente non mi piace tornare da un infortunio e giocare a Cincinnati o giocare a Parigi, perché giocherai con un tennista molto bravo. È quasi preferibile tornare in un torneo dello Slam. Ti nutri di vittorie e se non hai sfortuna nel sorteggio, hai più margine“.

Infine, uno sguardo al 2023. “Durante la stagione ho avuto due infortuni agli addominali, a Wimbledon e la settimana prima dello US Open, per cui ho dovuto modificare il servizio e ciò non mi permette di competere al massimo. Mi piacerebbe avere più continuità il prossimo anno, passare più tempo giocando e allenandomi”.

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