B. Shelton b. (WC) A. Popyrin 6-3 7-6(4) 6-4
Non aveva mai viaggiato fuori dagli Stati Uniti Ben Shelton, ma di certo non sente nostalgia di casa. Il nome nuovo di un tennis a stelle e strisce che si sta dimostrando in ottima salute in questo Australian Open ha battuto in tre set Alexey Popyrin raggiungendo i compatrioti Paul, Korda e Wolf agli ottavi di finale. Sfiderà proprio quest’ultimo in un derby americano tra due giocatori che per la prima volta tenteranno di arrivare in un quarto Slam e che sono tra i cinque tennisti nella storia dell’Australian Open ad aver raggiunto gli ottavi al primo tentativo.
Shelton, al suo primo Australian Open, ha vinto contro un giocatore che era spinto dal tifo di casa e che era reduce dalla grande iniezione di fiducia rappresentata dalla vittoria su Taylor Fritz al secondo turno. La storia del ventenne di Atlanta è semplicemente pazzesca. Un anno fa era il 569 del mondo ed era ancora con i piedi ben saldi nella realtà dei college americani. Poi un’ascesa eccezionale: pensare che ha giocato il suo primo match sul circuito nell’ATP 250 della sua città di casa, Atlanta, mentre il suo primo Slam è stato lo US Open 2022. Gli appassionati italiani avevano iniziato a familiarizzare col suo nome poche settimane prima, quando battè Lorenzo Sonego al primo turno di Cincinnati. Quello attuale è stato il suo primo viaggio all’estero in assoluto al di fuori degli Stati Uniti. Il tempo di ambientarsi in un paio di tornei preparatori (sconfitta contro Duckworth al primo turno delle quali ad Adelaide 1, sconfitta al secondo turno di Auckland contro Baez) e poi un grande Australian Open: alle vittorie contro Zhizhen Zhang e Nicolas Jarry è seguita quella contro Popyrin.
Nell’atmosfera bollente della John Cain Arena, Ben ha salvato tutte e quattro le palle break concesse e ha chiuso con un saldo di 34 vincenti contro 25 errori gratuiti. Si è aiutato con l’87% di punti sulla prima di servizio e ha chiuso in circa due ore. Virtualmente, da numero 89 ATP è già passato al 65. Ma potrebbe non essere finita qui: non è esagerato dire che si presenterà da favorito alla sfida contro Wolf. “Esperienza surreale – ha detto Ben in conferenza stampa, con il sorriso stampato in faccia -. Mi sono divertito moltissimo e sono felice di aver vinto. Ho chiamato i miei genitori, sono tutti felici. Cosa mi ha detto mio padre? Gli ho un po’ scombinato i piani, il match è finito quando a casa erano le 5.40. Era felice, ma la sua testa ragiona ancora da giocatore e mi ha detto cosa ho fatto bene e cosa avrei potuto fare meglio”. Vantaggi e svantaggi dell’essere un figlio d’arte. Il padre di Ben, Bryan, ha ottenuto come miglior risultato della carriera un ottavo a Wimbledon. Ben lo ha già appaiato a soli vent’anni. Mentre il best ranking del babbo è stato il n.55 del mondo. Ci sono tutti i presupposti perché il figlio possa presto superarlo di gran lunga.