Classifica WTA: Vekic e Kostyuk in ascesa, Errani di nuovo in top 100

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Classifica WTA: Vekic e Kostyuk in ascesa, Errani di nuovo in top 100

Donna Vekic vince il torneo di Monterrey e si avvicina alla top 20. Avrà la possibilità di rientrarci nei prossimi mesi. Marta Kostyuk entra per la prima volta in top50 grazie al successo ad Austin. Dieci posti in più per Sara Errani

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Donna Vekic - US Open 2020 (via Twitter, @usopen)
 

Sono stregate le finali per Caroline Garcia, in questo inizio di stagione. Dopo aver perso quella di Lione contro Alycia Parks, la francese non riesce ad imporsi nemmeno all’Abierto GNP Seguros di Monterrey, dove è stata costretta a cedere il passo ad una ritrovata Donna Vekic. Mentre per la croata la finale si concretizza in un bel salto in classifica, che la riporta a ridosso delle prime venti, Garcia non trae nessun vantaggio apparente da questo risultato. Caroline era l’unica big impegnata in una competizione la scorsa settimana e, alla vigilia degli appuntamenti con i due WTA 1000 americani, è lecito chiedersi se sia stata una mossa vincente consumare energie che potrebbero essere preziose nel prossimo mese. Nelle fasi finali dell’ATX Open di Austin, invece, sono giunte le giovani Katie Volynets, Marta Kostyuk, Varvara Gracheva e la veterana Danielle Collins. L’ha spuntata l’ucraina Kostyuk, al suo primo successo in un torneo di questo livello. Con i punti conquistati in Texas, Marta fa il suo esordio in top 50 e vola anche nella RACE. Aspettando che Camila Giorgi sfrutti le occasioni che ha davanti per migliorare la sua classifica, Sara Errani vince il torneo ITF di Arcadia grazie al ritiro in finale di Arantxa Rus. Questo risultato la proietta di nuovo in top100, dove abbiamo sei rappresentanti questa settimana. Andiamo a vedere come è cambiata la classifica di oggi 6 marzo 2023.

LA CLASSIFICA WTA DI TENNIS AGGIORNATA

Classifica WTAVariazioneGiocatriceTorneiPunti
10Iga Swiatek1710585
20Aryna Sabalenka196100
30Jessica Pegula175495
40Ons Jabeur164921
50Caroline Garcia234905
60Coco Gauff184251
70Maria Sakkari233451
80Daria Kasatkina243375
90Belinda Bencic213360
100Elena Rybakina222935
110Veronika Kudermetova212620
120Liudmila Samsonova212301
130Beatriz Haddad Maia252246
140Victoria Azarenka152237
150Petra Kvitova182227
160Barbora Krejcikova172205
170Karolina Pliskova242045
180Ekaterina Alexandrova212030
190Simona Halep121955
200Madison Keys191857
210Magda Linette281770
220Paula Badosa211758
23+8Donna Vekic211664
240Qinwen Zheng191629
25+1Jelena Ostapenko201550
26-1Martina Trevisan231529
27-4Shuai Zhang321460
280Anastasia Potapova241439
290Anhelina Kalinina271422
30-3Petra Martic191422
31+7Danielle Collins181382
32-2Marie Bouzkova191359
33+8Lin Zhu281315
34-1Ajla Tomljanovic191305
35-1Amanda Anisimova151304
36-1Bianca Andreescu161303
37+5Elise Mertens241299
38-2Irina-Camelia Begu161288
39-2Jil Teichmann221274
40+12Marta Kostyuk221270
41-2Shelby Rogers191245
42-2Yulia Putintseva211235
430Bernarda Pera211200
440Aliaksandra Sasnovich231174
450Katerina Siniakova221164
460Camila Giorgi191144
470Lauren Davis251092
48+3Sloane Stephens201083
49-17Leylah Fernandez171080
50-1Elisabetta Cocciaretto261076

Questa è la classifica delle prime cinquanta. Oggi scadevano, tra gli altri, i punti dell’Open 6e Sens Métropole de Lyon e dell’Abierto GNP Seguros 2022 di Monterrey, vinti rispettivamente da Shuai Zhang e Leylah Fernandez. Possiamo notare che:

  • In top10 e in top20 non ci sono movimenti o nuovi ingressi. Fallisce a Caroline Garcia il tentativo di riprendersi la posizione n.4, occupata da Ons Jabeur. Sarebbe stato necessario vincere il torneo di Monterrey, ma come sappiamo la francese si è arresa in finale a Donna Vekic. Di conseguenza, Garcia resta al n.5 a soli 16 punti dalla tunisina. Questa settimana partirà il torneo di Indian Wells dove, come sappiamo bene, Iga Swiatek difenderà il titolo e mille punti. Anche uscendo al primo turno e presupponendo una vittoria di Aryna Sabalenka, la polacca manterrebbe il primato con un vantaggio circa 2500 punti.
  • Alle spalle delle prime 20 e fino al n.50, si rivede nei pressi della top20 Donna Vekic (+8, n.23). La ventiseienne croata non partecipò al Sunshine Double nel 2022 e fino al Roland Garros, dove ha guadagnato 110 punti l’anno scorso, non ha praticamente punti in uscita. Per lei è una grande occasione per rientrare tra le venti e migliorare il suo best ranking, che resta il n.19 raggiunto nel novembre 2019. Scalano posizioni anche Danielle Collins (+7, n.31), la cinese Lin Zhu (+8, n.33), Elise Mertens (+5, n.37) e Marta Kostyuk (+12, n.40), per la prima volta così in alto in classifica. Perde quota invece Leyla Fernandez (-17, n.49). Escono dalla top50 Kaia Kanepi (-3, n.51) e Alycia Parks (-5, n.55), che non ha trovato continuità dopo la vittoria a Lione.
  • Nelle posizioni dopo la n.50, fanno registrare i progressi maggiori Varvara Gracheva (+22, n.66), Katie Volynets (+18, n.74), Ysaline Bonaventure (+12, n.84), Sara Errani (+10, n.97), che rientra in top100 con il successo nell’ITF di Arcadia. Ritorna nelle cento anche Anna-Lena Friedsam (+9, n.99), nei quarti ad Austin. Chi sono invece le atlete che perdono più posizioni?  Sorana Cirstea (-12, n.83), Nuria Parrisaz Diaz (-10, n.88), Sara Sorribes Tormo (-11, n.96) e Camila Osorio (-30, n.100).

LA CLASSIFICA WTA DELLE TENNISTE ITALIANE

Con il ritorno di Sara Errani al n.97, salgono a sei le nostre rappresentanti nelle prime cento del mondo. Martina Trevisan (n.26), oggi perde una posizione. È stabile Camila Giorgi (n.46) mentre sono in leggera discesa Elisabetta Cocciaretto (-1, n.50), Jasmine Paolini (-3, n.63) e Lucia Bronzetti (-3, n.71). Guadagna terreno anche questa settimana Lucrezia Stefanini (+3, n.117), mentre sono in difficoltà Martina Colmegna  (-8, n.355) e Angelica Moratelli (-11, n.379), che in due settimane ha perso 34 posizioni.

 
Classifica WTAVariazioneGiocatriceTorneiPunti
26-1Martina Trevisan231529
460Camila Giorgi191144
50-1Elisabetta Cocciaretto261076
63-3Jasmine Paolini24896
71-3Lucia Bronzetti26849
97+10Sara Errani30682
117+3Lucrezia Stefanini28551
209-1Nuria Brancaccio23319
246-4Camilla Rosatello23263
2960Matilde Paoletti12206
355-8Martina Colmegna21154
379-11Angelica Moratelli14139
3980Anna Turati20127
412-2Diletta Cherubini19119
413-2Deborah Chiesa13119
414-2Martina Di Giuseppe18118
456-2Lisa Pigato1897
463+1Jessica Pieri1095
496-4Giulia Gatto-Monticone1683
525+2Angelica Raggi1774

NEXT-GEN RANKING: LE GIOVANI TENNISTE IN ASCESA

Polina Kudermetova, dopo la vittoria all’ITF di Astana che le fa fare un balzo di 21 posti in classifica generale, rientra al n.6 del Next Gen ranking, la classifica delle giocatrici nate dopo il 1° gennaio 2003. Abbandona invece la top10 Brenda Fruhvirtova.

PosizioneVariazioneGiocatriceAnnoClassifica WTA
10Coco Gauff20046
20Linda Fruhvirtova200553
30Linda Noskova200454
40Diana Shnaider200494
50Erika Andreeva2004127
6Polina Kudermetova2003146
7-1Oksana Selekhmeteva2003150
8-1Ashlyn Krueger2004154
9-1Elsa Jacquemot2003159
10-1Katrina Scott2004160

LA RACE

Guadagna due posizioni Caroline Garcia. La francese è al n.10 della RACE, ben cinque posti sotto la posizione che ricopre in classifica generale. Dietro di lei, brillano Donna Vekic (+4, n.11) e Marta Kostyuk (+12, n.13). Lascia la top20 Daria Kasatkina (-1, n.21). Camila Giorgi perde due posizioni e si assesta al n.25.

PosizioneVariazioneGiocatriceTorneiPunti
10Aryna Sabalenka32660
20Elena Rybakina51561
30Iga Swiatek41420
40Belinda Bencic61410
50Jessica Pegula41395
60Barbora Krejcikova51251
70Victoria Azarenka51041
80Coco Gauff4970
90Magda Linette5927
10+2Caroline Garcia7871
11+4Donna Vekic4850
12-2Karolina Pliskova6726
13+12Marta Kostyuk7711
14-3Jelena Ostapenko6701
15-1Lin Zhu6692
16-3Veronika Kudermetova6641
17-1Liudmila Samsonova6537
18-1Maria Sakkari5531
19-1Madison Keys4531
20-1Lauren Davis5491

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Jessica Pegula: “Se il pubblico potesse camminare durante i punti non sarebbe un problema”

Le parole dell’americana da Miami: “Sono d’accordo con Tiafoe, allentare le regole per i tifosi potrebbe portare più gente alle partite”

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Jessica Pegula - Dubai 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)

Il tennis americano in quel di Miami, quantomeno sul versante femminile, ha avuto un debutto di teste di serie che più soddisfacente non si poteva. Sia Coco Gauff che Jessica Pegula, n.2 e n.1 USA, hanno vinto senza problemi contro due canadesi. Nello specifico, la n.3 del mondo ha inflitto un netto 6-3 6-1 a Katherine Sebov, trovando giusto un po’ di resistenza nel primo parziale prima di fare il vuoto. L’analisi del match, insieme ad altri interessanti pensieri sul torneo, Pegula le ha espresse in una serena conferenza stampa.

D: Parlaci del primo set, perché è proprio lì che Sebov ti stava dando qualche problema. Cosa ti faceva soffrire?

Pegula: “Colpisce un po’ come me, palla molto bassa e molto piatta. E su questi campi la palla viaggia più velocemente. All’inizio stavo provando a seguire il suo diritto, poi ho cambiato e ho iniziato a giocare sul suo rovescio, e sembrava funzionare; strategia molto semplice. Penso anche di aver servito abbastanza bene, ho ottenuto molti punti gratuiti. Sul suo servizio, mi sentivo come se potessi brekkare ogni volta. Non stava davvero colpendo così forte, ma stava più servendo in kick per lavorare sulle traiettorie. Quindi una volta che ho letto meglio e ho iniziato ad rispondere più avanti, questo mi ha aiutato

 

D: Al prossimo turno hai Danielle Collins. La conosci da molti anni; è complicato, è una finalista dell’Australian Open.

Pegula: “È strano che ci affrontiamo al terzo turno, sembra molto presto. Penso che anche oggi abbia superato una partita difficile. È sempre pericolosa, soprattutto sul cemento, soprattutto negli Stati Uniti e in queste condizioni. Conosciamo molto bene il gioco l’una dell’altra, quindi sì, sarà una partita molto dura

D: Frances Tiafoe ritiene che per attirare più giovani a guardare il tennis dovrebbe esserci la possibilità di camminare sugli spalti durante i punti. Tu cosa ne pensi?

Pegula: “Mi piace. Anch’io sono una di quelle persone che la pensano così. Non mi preoccupo se le persone stanno in piedi o urlano o parlano (forse urlare no…). Ricordo che anche allo US Open dell’anno scorso molte giocatrici si sono lamentate di quanto fosse rumoroso. Immagino che se l’avessi notato avrei concordato, ma non lo so, quella roba non mi preoccupa molto. Posso constatare come sia un bel modo di vedere. Anche parlando con i due ragazzi del football oggi (Kaiir Elan e Dion Dawkins), non avevano idea dell’etichetta che bisogna avere su un campo da tennis. E stavano uscendo durante il punto quando si sono accorti che tutti li stavano guardando. Penso che per portare un po’ di personalità allo sport dobbiamo iniziare a valutare alcune cose diverse per toccare una generazione più giovane. E ragazzi come Tiafoe, che hanno così tanta personalità e così tanta energia, e hanno una base di fan così incredibile, ce l’hanno proprio grazie alla loro energia. Qualcosa che potrebbe davvero aiutare lo sport

D: Che dire però di quando sei nel mezzo di un punto o stai per servire, e qualcuno urla o fa un commento?

Pegula: “Dovrebbero esserci dei parametri. Non credo che potrebbe mai essere replicato esattamente, ma penso che l’idea di pensare fuori dagli schemi sia positiva. Ho capito cosa intendi: non puoi avere persone che urlano nel mezzo di un punto, ma se le regole fossero meno restrittive per il pubblico, non sarebbe un grosso problema. Poi certo ti apri a cose che potrebbero accadere e causare problemi durante il gioco, e questo influisce davvero sui giocatori. Frances ama l’NBA e va alle partite NBA. E lì è come un continuo chiacchiericcio tra i giocatori e le persone sedute in campo, c’è molto movimento, musica. Penso che dobbiamo implementare alcune di queste cose. Ovviamente dobbiamo adattarle al nostro sport, ma penso che l’idea ci possa stare, pur perfezionandola“.

D: C’è un’altra cosa detta da un americano, Reilly Opelka, sul doppio, che ne ha sminuito l’importanza. Volevo il tuo punto di vista come una delle migliori giocatrici, che sceglie di partecipare sia al singolo che al doppio ai massimi livelli. Cosa significa il doppio per te e la tua esperienza in tour, e cosa significa per il tennis nel suo insieme?

Pegula: “Penso che Reilly sia un po’ annoiato, è stato infortunato per un po’. Mi piace Reilly, ma gli piace sempre fare questi commenti e far parlare la gente, è una cosa di lui che mi piace. Non ha paura di dire quello che vuole, e ha diritto a questa opinione, ma personalmente amo giocare in doppio. Posso constatare il suo punto di vista, ma allo stesso tempo penso che la maggior parte dei giocatori giochino il doppio senza problemi. Tutti nel sud della Florida, nei campionati, giocano il doppio femminile, è tutta la loro vita. È molto popolare, c’è qualcosa lì che forse non abbiamo raggiunto. Ma giocando con Coco, l’anno scorso o giù di lì, abbiamo avuto grandi folle alle partite. Quindi per me è divertente perché facciamo bene, abbiamo molte persone che ci supportano.

Ma è anche perché anche la nostra classifica in singolare è molto alta. Io amo giocare in doppio, mi piace rimanere sempre in modalità competizione. Mi piace farlo in un giorno libero dai match di singolare invece di esercitarmi per un’ora senza pensare. Mi piace rimanere in quella mentalità, guardando alla prossima partita, quindi per me questo è ciò che mi aiuta davvero, ed è per questo che amo giocarlo. So che ovviamente molti giocatori di doppio sono super appassionati e sono ottimi atleti; si guadagnano da vivere giocando abbastanza bene. Quindi, personalmente non sono d’accordo con i suoi commenti avventati. Mi piace giocare in doppio, ma questa è la sua opinione, e può dirla“.

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ATP

ATP Miami, Sonego: “Sto giocando a un livello molto alto. Mi piacciono queste condizioni più veloci” [ESCLUSIVO]

Le parole del torinese dopo la bella vittoria contro Thiem: “É stata una buona prova di coraggio”

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Lorenzo Sonego - ATP Miami 2023 (Twitter @Federtennis)
Lorenzo Sonego - ATP Miami 2023 (Twitter @Federtennis)

Dopo un periodo tutt’altro che esaltante, finalmente durante la notte italiana Lorenzo Sonego ha ritrovato la gioia della vittoria. Il 7-6(7) 6-2 inflitto all’ombra di Dominic Thiem è una bella boccata d’aria, dopo due sconfitte al primo turno negli ultimi tre tornei e un ranking che un po’ va raddrizzato. Non vinceva a Miami dal 2021, quando si fermò agli ottavi, e avrà ora un ostacolo duro, ma non insormontabile, in Daniel Evans. Post match il torinese, ragazzo sempre sereno e gentile, ha rilasciato in esclusiva dichiarazioni interessanti e che sanno di entusiasmo al nostro inviato Vanni Gibertini.

Vanni Gibertini: “Ci voleva, perché era un po’ di tempo che le cose non giravano bene. Questa vittoria sicuramente ci voleva, però il primo set è stato duro

Lorenzo Sonego: “Sì, il primo set durissimo. Sono stato bravo a togliermi dalle difficoltà, a servire molto bene, a giocare bene i punti importanti, decisivi, e a cercare di non perdere punti nel tie-break, dove sono stato un pochino più aggressivo io. Ha pagato, gli ho messo un po’ di pressone. Sul suo set point sono andato a prendermelo a rete e l’ho messo in difficoltà, ha dovuto poi sbagliare il passante. Quindi una buona prova di coraggio, e ovviamente di fiducia“.

 

Gibertini: “Quando le cose non vanno bene, a volte ti vengono tantissimi dubbi, ‘sto facendo la cosa giusta, devo cambiare qualcosa?‘. Chiaramente stai passando un periodo che non è facilissimo, hai avuto la tentazione di cambiare qualcosa? Di cambiare racchetta, scarpe, tutto?

Sonego: “No, in questo sport bisogna avere pazienza e investire su ogni giorno, aspettando che arrivi il momento buono. Ho tante persone che lavorano per me, sappiamo gli obiettivi, siamo tutti d’accordo su cosa dobbiamo lavorare e lavoriamo su quello. Poi i frutti arriveranno più avanti se arriveranno, però sono convinto di quello che sto facendo. Alla fine si fa tutto durante gli allenamenti, poi in partita essere istintivo è un po’ la mia caratteristica, ma cerco sempre fare quello che sto facendo negli allenamenti. Sono contento di tutte le prestazioni che ho fatto quest’anno. Secondo me ho aumentato il mio livello, anche se i risultati sono arrivati meno, ma mi sono espresso a un livello molto alto. Quindi bisogna giocare ogni settimana e investire per il futuro

Gibertini: “Adesso c’è un’altra partita, contro Evans. Ci hai giocato una volta sola, e quella è stata una bellissima partita…bisogna ripeterla

Sonego: “Ovviamente la prepareremo bene, è un giocatore molto fastidioso, con grande esperienza. É un giocatore che sa giocare i punti e vedere molto bene il gioco, e sa come mettere in difficoltà l’avversario. Di sicuro arriverò preparato. Siamo tutti in forma, quindi devo continuare a giocare il mio tennis e fare come sto facendo in queste partite di quest’ultimo periodo

Gibertini: “Mi sembra che quest’anno i campi siano un po’ più veloci del solito. Questo è almeno un po’ quello che dicono tutti. É una cosa che ti piace oppure no?

Sonego: “Sì, queste condizioni mi piacciono tanto, e oggi si è visto. Perché sono condizioni che mi portano tanti punti col servizio, mi portano ad essere più intraprendente, a fare anche dei punti col dritto. Quindi a differenza di Indian Wells, che sono condizioni molto lente, qua mi sento agevolato. Diciamo che anche Evans è un giocatore che si trova bene sulle superfici rapide, un giocatore aggressivo, quindi sarà una bella partita“.

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ATP

Vagnozzi: “A 19 anni i Fab3 non erano forti come Alcaraz, ma Sinner con lui se la gioca alla pari” [ESCLUSIVA]

Intervista esclusiva con coach Simone Vagnozzi dopo l’ottimo inizio di stagione di Jannik Sinner

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(dal nostro inviato a Miami)

L’appuntamento con Simone Vagnozzi è sul prato nell’Hard Rock Stadium intorno alle 14.30, dopo la fine dell’allenamento di Jannik Sinner sul Campo 12 con Marton Fucsovics. Alla vigilia del debutto di Sinner al Miami Open presented by Itaù contro Laslo Djere, è il momento per fare il punto sull’ottimo inizio di stagione, sulla semifinale di Indian Wells persa contro Alcaraz e su quello che verrà nelle prossime settimane.

Il team di Sinner come valuta la prestazione e il risultato ottenuto a Indian Wells?

 

Siamo certamente contenti, c’è stata continuità nell’ultimo periodo, da quando è iniziato quest’anno, con Australian Open, Rotterdam e Montpellier. Siamo arrivati in semifinale e ci si è giocati la partita per qualche punto con Alcaraz che ha poi vinto il torneo. Questo significa che il percorso che stiamo facendo è un percorso buono e che bisogna continuare a spingere senza rilassarsi perché l’obiettivo finale non è arrivare in semifinale ma provare a vincere uno di questi tornei.

Parlando della partita con Alcaraz, in un match che sembra stia diventando un classico del tennis, che cosa si poteva fare di diverso per cambiare il risultato?

Sicuramente il primo set poteva andare da una parte o dall’altra, e se Jannik avesse vinto quel primo set forse la partita sarebbe potuta andare in un modo diverso. Tornando indietro si poteva fare qualcosa di più, anche se non possiamo svelare le mosse che andremo a utilizzare la prossima volta. Il servizio è stato una parte importante del match, ma non è stata l’unica chiave di lettura del match. Non penso che il primo set sia stato perso solo per il servizio, perché se andiamo a vedere alla fine Jannik ha fatto più punti di Alcaraz, quindi non si possono fare più punti servendo male.

Ci sono state un po’ di occasioni, ma come nelle altre partite con Alcaraz tutto è girato su pochi punti. E bisogna considerare anche che lui viene da esperienze più importanti, ha vinto uno Slam, tre Masters 1000, quindi anche se è più giovane probabilmente è più pronto a giocare certe partite. Alcaraz al momento è più avanti, ma se arriviamo a giocare contro di lui ce la possiamo giocare.

Sinner spesso rimane a rispondere molto indietro: credi che questa posizione possa aver influito sul risultato della partita con Alcaraz, dal momento che anche nella finale contro Medvedev, che risponde ancora più indietro di Jannik, lui ha sfruttato appieno le possibilità fornite da questa posizione arretrata dell’avversario?

Non penso che Sinner stia così indietro. Per esempio sulla seconda lui sta sempre abbastanza avanti, almeno nel 95% dei casi, su questo ha lavorato abbastanza. Sulla prima dipende dagli avversari, però non credo che sia una posizione così arretrata, è un po’ più simile alla posizione di Djokovic.

Prima si è parlato di un percorso con Jannik, e anche parlando con lui a Indian Well si è capito come lui si sia reso conto che ci vorranno almeno un altro paio d’anni prima di arrivare alla sua piena maturazione fisica. Ma quale benchmark utilizzate per capire a che punto siete nel vostro percorso e qual è il punto di arrivo?

Dall’anno scorso abbiamo intrapreso con Jannik un nuovo percorso, inserendo elementi nuovi, tecnici, tattici e fisici, e questo percorso ha bisogno di tempo per essere completato. Se prendiamo Alcaraz come riferimento, lui ha due anni in meno, ma fa le stesse cose da quando aveva 15 anni, quindi al momento è più completo. Jannik ha bisogno di un po’ più di tempo, anche se non lo sa nessuno esattamente quando si arriverà al completamento dello sviluppo. Sono certo comunque che fra 2-3 anni Jannik sarà fisicamente più forte di quanto è adesso. Non bisogna fare cose campate per aria, non bisogna rischiare, bisogna attendere i tempi giusti, e sono convinto che questo percorso ci porterà risultati importanti.

Le stesse considerazioni si possono fare per il servizio: le statistiche ci dicono che sta migliorando, i punti diretti con il servizio, ace e servizi vincenti, stanno crescendo. Ovviamente ci saranno giornate in cui servirà al 50%, ma l’importante è che nel corso dell’anno, nell’arco di 60-70 partite i numeri mostrino una crescita.

Quando dici che “Alcaraz gioca sempre nello stesso modo da quando aveva 15 anni”, cosa vuol dire esattamente?

Vuol dire che se si guarda una partita di Alcaraz quando aveva 15 anni si vede che sapeva fare più o meno tutte le cose che fa anche adesso: gioca la smorzata, viene a rete, fa serve and volley, similmente a quello che succede adesso, quindi è un percorso che sta completando nel corso del tempo.

Quindi lui è arrivato prima? Oppure è nato così?

Beh, stiamo parlando di un fenomeno. A 19 anni nessuno giocava così, nemmeno quelli che noi chiamiamo mostri sacri come Djokovic, Rafa o Federer. Nessuno aveva la completezza che ha lui a 19 anni.

E quindi ora che il suo gioco è già così completo sarà difficile migliorare?

Sicuramente migliorerà, e sarà lì per tanti tanti anni. Ma noi non dobbiamo fare la corsa su di lui, dobbiamo farla su Jannik cercando di renderlo il giocatore migliore possibile. Ed è quello che stiamo provando a fare.

Sia Carlos sia Jannik hanno detto che giocare l’uno contro l’altro li renderà giocatori migliori a vicenda. Ogni partita sembra la mossa successiva di una partita a scacchi. È una percezione che condividete anche voi da dentro?

Credo di sì, ma facciamo lo stesso con tutti i giocatori, ogni volta che si gioca un match si prova a introdurre elementi che possono dare fastidio all’avversario, e di contro l’avversario fa la stessa cosa cercando di mettere in difficoltà noi. Poi ovviamente Carlos, Jannik, e anche Musetti sono un po’ i giovani più in vista per cui queste cose si notano maggiormente.

A pagina 2 la programmazione di Sinner, Miami e la terra battuta

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