Il direttore Ubaldo Scanagatta è intervenuto ai microfoni di Giornale Radio, provando a fare il punto sul momento complicato del tennis italiano, al momento tenuto in piedi dagli ottimi risultati di Jannik Sinner. Proprio l’altoatesino, che affronterà nella notte Stan Wawrinka, avrebbe potuto essere uno dei due protagonisti di una sfida tutta azzurra al terzo turno. L’altro interprete tuttavia, ovvero Lorenzo Musetti, è però stato fermato all’esordio da Adrian Mannarino, sconfitta poi vendicata dallo stesso Sinner ieri sera.

“Non mi aspettavo questi risultati da parte degli italiani, anche se Musetti ha perso tre partite di seguito in Sudamerica e non attraversa un gran periodo di forma” – ha esordito Scanagatta nel suo intervento. “Lorenzo non era in forma e poteva risentire di una crisi di fiducia, giocando male anche contro Mannarino. Si sperava in un derby italiano al terzo turno, ma tutte le volte che si anticipa che potrebbe esserci questo derby alla fine non si verifica mai”.

Tra i big3 del tennis azzurro anche Matteo Berrettini non affronta un momento particolarmente felice a livello professionale, come testimonia il K.O. all’esordio contro un pur ottimo Taro Daniel. “Non voglio assolutamente sposare tutte le illazioni che circolano in questi giorni sulla sua relazione con Melissa Satta” – ha affermato il direttore, che tuttavia è rimasto con diversi dubbi sul match del 26enne romano. “Matteo mi è parso un po’ più lento del solito e forse anche leggermente sovrappeso. Ha perso da Daniel, che non è neanche tra i primi 100 del mondo… Ad Acapulco si è ritirato per un piccolo infortunio, ma qualche perplessità – anche sulla sua programmazione – resta. Ha 26 anni e mezzo, non si può pensare sia un giocatore già al tramonto, ma ci sono alcuni casi come quello di Thiem in cui il giocatore non riesce a rialzarsi. Mantenersi ai livelli di top10 è complicato, ma se continua così Berrettini rischia di uscire anche dai primi 30“.

A tenere alta la bandiera tricolore ci sta pensando Jannik Sinner, ultimo superstite della spedizione italica in California (insieme a Simone Bolelli e Fabio Fognini in doppio, che domani affronteranno i campioni uscenti Isner/Sock per un posto in semifinale). “Sinner è molto più solido rispetto a Musetti, ha colpi più pesanti. Ho parlato con molti tennisti che lo hanno affrontato e mi hanno confermato che la palla di Jannik pesa tantissimo, addirittura più di quella di Djokovic” – rivela Scanagatta. “Poi Nole si muove meglio e ha tante qualità in più, ma la sua palla non pesa tanto quanto quella dell’azzurro.

Il direttore, infine, si sofferma ancora sul 20enne di Carrara, invitando tutti gli appassionati a non lanciarsi in conclusioni troppo affrettate. Il tempo sarà certamente buon consigliere, così come lo è stato per tutti, anche per i più grandi campioni. “Lorenzo è sicuramente in crisi di fiducia, poi qui gioca su una superficie che non è neanche la sua prediletta. Però ricordiamoci sempre che ha 20 anni, non si può pensare che uno non migliori con il passare del tempo. Ora ci possono essere problemi di tipo psicologico, magari anche tecnico, ma persino giocatori come Federer, Djokovic e Nadal sono migliorati con gli anni. Prima dei 25 anni Roger non giocava il rovescio nella maniera sublime in cui lo ha giocato dai 27 anni in poi. Novak e Rafa non servivano bene come hanno iniziato a fare dopo i 30 anni”.