Roland Garros: Sabalenka e Svitolina, la mancata stretta di mano infiamma le polemiche

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Roland Garros: Sabalenka e Svitolina, la mancata stretta di mano infiamma le polemiche

Botta e risposta a distanza. Sabalenka: “L’ho fatto di abitudine”, Svitolina: “Non so cosa si aspettasse”. La bielorussa torna davanti alla stampa dopo due “assenze giustificate”

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Aryna Sabalenka - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)
 

Nel quarto di finale tra Aryna Sabalenka ed Elina Svitolina il tennis non era la cosa più importante. La partita è andata come doveva andare, Sabalenka si è imposta in due set, ma la parte più interessante della vicenda è iniziata dopo l’ultimo punto, quando Aryna Sabalenka è andata a rete, apparentemente per aspettare la stretta di mano dell’avversaria. “È stata una mossa istintiva, ho fatto quello che faccio dopo tutte le partite” ha detto Sabalenka in conferenza stampa.

Onestamente non capisco cosa stesse aspettando. Sono sempre stata molto chiara nelle mie dichiarazioni. C’è stato qualche ‘boo’ dagli spalti, me lo aspettavo, chiunque esca sconfitto da una partita e non stringe la mano all’avversario deve aspettarsi una reazione del genere” ha commentato Svitolina.

La questione di fondo è ormai nota: l’ucraina Svitolina ovviamente supporta la sua nazione che è impegnata in un duro confronto bellico contro la Russia, che ha l’appoggio del dittatore bielorusso Alexander Lukashenko. Per questo motivo Russia e Bielorussia e i loro atleti sono banditi da molte manifestazioni sportive, ma nel tennis possono continuare a gareggiare a titolo individuale senza bandiera o sigla che rappresenti il loro Paese.

Molti tennisti ucraini da un po’ di tempo si rifiutano di stringere la mano ad atleti russi o bielorussi, ed Elina Svitolina non ha mai fatto mistero della sua posizione contro la guerra e contro i giocatori di Russia e Bielorussia. Nemmeno Sabalenka supporta la guerra, e ha ripetuto questa sua posizione anche in questa occasione: “Non supporto la guerra, non supporto il coinvolgimento della Bielorussia in un conflitto, l’ho detto tante volte e lo ripeto. Non supporto la guerra e non supporto la posizione di Lukashenko in questo momento. Sono soltanto una tennista 25enne che non vuole occuparsi di politica: se volessi occuparmi di politica non sarei qui. Voglio solo giocare a tennis”.

Ma questa sua volontà si è dimostrata più complicata del solito durante questo Roland Garros, soprattutto da quando dopo il suo incontro di secondo turno Sabalenka ha dovuto rispondere ad alcune domande piuttosto scomode di un giornalista ucraino a proposito delle numerose foto presenti online che la ritraggono insieme a Lukashenko. Dopo quell’episodio che “non l’ha fatta sentire al sicuro”, stando alle sue parole, il torneo ha assecondato il suo desiderio di non tenere conferenze stampa dopo i suoi incontri, ma di rilasciare solamente qualche dichiarazione a un giornalista scelto dalla WTA.

Il torneo ha addirittura messo in scena una patetica pantomima dopo il suo incontro di terzo turno facendo finta che la conferenza stampa fosse stata tenuta con un ristretto numero di giornalisti, quando in realtà si è trattato di un comunicato stampa in formato “domanda-risposta”.

Le regole dovrebbero essere uguali per tutti – ha detto Svitolina a proposito della faccenda – se Naomi [Osaka] è stata multata quando ha deciso di non fare le conferenze stampa post-match [al Roland Garros 2021], allora la regola dovrebbe essere uguale anche in questo caso. Anch’io devo affrontare delle situazioni complicate, come quando mi è stato chiesto della posizione di Novak [Djokovic] sul Kosovo, ma non mi nascondo. Ho le mie posizioni, non ne faccio mistero, non cerco di ingraziarmi la benevolenza dei fans tradendo i miei principi e la mia posizione per il mio Paese.”

Sabalenka ha spiegato la presenza delle foto con Lukashenko in maniera per la verità non troppo convincente: “In Bielorussia si giocano tanti incontri di Fed Cup [ora Billie Jean King Cup n.d.r.]. Lui era alla partita e abbiamo scattato delle foto insieme dopo il match. In quel momento non erano in corso gli eventi che stanno accadendo ora in Russia e in Ucraina.

Ma le domande della reporter ucraina (che ora ha lasciato il torneo) della settimana avevano fatto sentire Sabalenka “come se mi si fosse mancato di rispetto, e mi venissero messe in bocca parole che non mi volevo dire”.

Mi sono sentita davvero a disagio non venendo alle conferenze stampa – ha proseguito la bielorussa – ne ho sempre grande rispetto, sono sempre aperta e onesta nelle mie risposte. Mi è dispiaciuto non venire, ho fatto fatica a prendere sonno, avevo un sacco di brutti pensieri per la testa. Rispetto molto il lavoro che fate, il fatto che veniate a vederci e che siate interessati in me come giocatrice. Non è stata una bella sensazione”.

Non mi pento della decisione presa, ho sentito che mi è stato mancato di rispetto, e davvero non avevo bisogno di tutta questa pressione supplementare, come se un torneo dello Slam non fosse abbastanza stressante da sé. Spero che capiate la mia posizione, ho dovuto fare un passo indietro e concentrarmi sul mio tennis. La mia ultima conferenza stampa si era trasformata in un talk-show politico, e io non sono un’esperta di politica, sono solo una tennista”.

Sì, speriamo davvero che si possa ricominciare a parlare di tennis, se ne sente davvero il bisogno.

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