Crescono le chance di un Masters 1000 in Arabia Saudita. Nuovo torneo o acquisto di una licenza?

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Crescono le chance di un Masters 1000 in Arabia Saudita. Nuovo torneo o acquisto di una licenza?

Dopo le Next Gen ATP Finals, i sauditi puntano a un Masters 1000. Bercy, Madrid e Miami gli obiettivi in caso di acquisto di una licenza esistente. A rischio il futuro della United Cup

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Diriyah Tennis Cup (foto via Twitter @DiriyahCup)
 

Lo aveva anticipato il presidente delle Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi, L’Arabia Saudita è a caccia di un ruolo importante nel panorama tennistico. Passano le settimane e le voci di un ingresso “pesante” dei sauditi nel mondo del tennis crescono. La discesa in campo dei sauditi con i loro petroldollari è difficile da arginare. L’ATP, tuttavia, sembra essersi mossa in anticipo e starebbe cercando di gestire il loro ingresso di comune accordo. L’obiettivo è evitare quanto successo in altri sport, come il golf con la creazione di un tour parallelo, il LIV Golf.

L’Arabia Saudita ha già fatto la prima mossa. Infatti, è riuscita a ottenere i diritti per ospitare le Next Gen ATP Finals che lasceranno Milano. Il torneo che vedrà protagonisti i migliori under 21 del panorama si svolgerà a Jeddah questo dicembre e rimarrà in terra saudita sino al 2027. Questo però è solo il primo punto del piano saudita.

Come si è visto negli ultimi anni anche in altri sport come il già citato golf, la boxe, e il calcio, il fondo sovrano saudita PIF (che per i non avvezzi al mondo degli investimenti rappresenta l’organismo di investimento utilizzato da un paese per usare le proprie risorse sui mercati finanzari) è ansioso di attirare i migliori sportivi del mondo sul suolo saudita. Ed ecco che le mire sono sugli eventi più importanti organizzati dall’ATP; ossia un torneo ATP Masters 1000. Tipologia di torneo che essendo obbligatorio per i migliori giocatori permetterebbe ai sauditi di avere un campo partecipanti di primissima fascia.

Torneo pre-Australian Open

L’organizzazione da parte dell’Arabia Saudita di un torneo Masters 1000 avrebbe degli impatti sul calendario 2025. L’idea che sembra consolidarsi sempre più è quella che il torneo arabo abbia una collocazione particolare in calendario. Si tratterebbe, infatti, del torneo di apertura della stagione 2025. Evento che vedrebbe il suo match per il titolo disputarsi appena una settimana prima dell’inizio dell’Australian Open, primo Slam stagionale.

Un cambiamento che avrebbe un impatto su giocatori ma anche sugli altri tornei che attualmente caratterizzano l’opening della stagione.

Una radicale modifica del calendario porterebbe i vari Djokovic, Alcaraz, Medvedev, Sinner esordire a Riyadh o Diriyah piuttosto che Brisbane o Sidney. Occorre, inoltre, ricordare che tra Arabia Saudita e Melbourne vi sono otto ore di differenza in termini di fuso orario, un fattore da non sottovalutare in termini di programmazione.

La tentazione è tuttavia forte. L’affare con l’Arabia Saudita ha il valore di diverse centinaia di milioni di dollari con l’ATP che ha rifiutato ufficialmente di commentare. Lo stesso Gaudenzi, tuttavia, aveva confermato che le interlocuzioni con i rappresentati di PIF si erano rivelate positive in una ottica di una partnership generale. Lo stesso chairmain dell’ATP al Financial Times aveva sottolineato anche come i nuovi investitori “dovranno rispettare la storia del tennis, lavorando con gli attuali stakeholder piuttosto che contro”.

Bye bye United Cup

Tra le vittime designate delle variazioni del calendario sembra esserci lo swing australiano e soprattutto la United Cup. Il torneo a squadre miste che quest’anno si giocherà tra Perth e Sidney, con un nuovo format, rischia di scomparire solo due edizioni, almeno che non si cerchi una nuova data più avanti in stagione.

Oltre alla United Cup anche i tornei australiani sono a rischio e questo sarebbe un grosso contraccolpo al livello economico e non solo per Tennis Australia dato che quei tornei hanno un interesse rilevante sia a livello locale che nazionale. Infatti, anche i tornei della seconda settimana potrebbe ritrovarsi con delle entry list indebolite dall’assenza dei big che potrebbero optare per allenarsi per adeguarsi al nuovo fuso orario e alle condizioni australiane, dopo un lungo volo, piuttosto che giocare un torneo.

Quello che sembra certo è che Tennis Australia non sposterà la data di inizio dell’Australian Open una settimana più avanti, dato che per gli organizzatori è importante mantenere il torneo nel presente slot che coincide con le vacanze estive scolastiche. La finale maschile del torneo 2025 è attualmente prevista per il 26 gennaio, due giorni prima del ritorno a scuola degli studenti.

Nuova licenza o acquisto di una esistente? Madrid e Miami a rischio

Allora è lecito chiedersi quali sono gli scenari che potrebbe portare alla nascita del primo Masters 1000 saudita. La prima opzione, la più semplice da attuare, sarebbe quella di creare una decima licenza per l’organizzazione dei tornei Masters 1000. Per PIF sarebbe una formalità formula una offerta che permette loro di vincere il bando, anche alla luce del fatto che non molti sarebbero in grado investire una cifra così consistente. Per avere una stima occorre ricordare che Ion Tiriac ha ceduto a IMG sports i diritti del combined di Madrid per oltre 350 milioni di euro nel 2021.

L’opzione numero 2 è quella relativa all’acquisto della licenza di uno dei nove Masters 1000 esistenti. Parigi-Bercy anche alla luce delle difficoltà logistiche della Accor Arena sembra essere l’obiettivo più facile da acquisire. La FFT, tuttavia, sarebbe più propensa a spostare il torneo in un’altra location piuttosto che cedere la licenza a terzi. Anche i tornei di Madrid e Miami, organizzati da IMG, il braccio sportivo di Endeavor, sembrano essere un target. Su questo tema si è anche vociferato di incontri tra le parti per valutare le intenzioni dei sauditi.

Occorre sottolineare come esistono dei rapporti precedenti queste interlocuzioni tra Endeavor e il governo dell’Arabia Saudita. Endeavour, infatti, aveva precedentemente ricevuto un finanziamento di 400 milioni di dollari dall’Arabia Saudita. Denaro che era stato restituito agli arabi in seguito all’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, dissidente saudita.

Sebbene sei dei nove attuali Masters 1000 sono tornei che si disputano combined, quello arabo non dovrebbe vedere sia uomini che donne contemporaneamente in campo. Tuttavia, le mire dei sauditi sono dirette anche verso il circuito WTA. La WTA sarebbe più che felice di attrarre investimenti derivanti da PIF. L’opzione più probabile sembra essere quella relativa all’organizzazione delle WTA Finals. Ricerca di una nuova sede d lungo termine che diventa sempre più impellente anche alla luce della surreale esperienza di Cancun 2023.

L’inserimento di un decimo Masters 1000 potrebbe offrire ai partecipanti un considerevole prize money. Per i tennisti vi sarebbe anche la possibilità dei tennisti di approfittare del periodo natalizio per guadagnare qualche ingaggio extra da eventi in altre città del Medio Oriente. Infatti, già quest’anno Djokovic e Alcaraz giocheranno una esibizione a Riyadh il 27 dicembre. Il 28, invece, toccherà a Sabalenka e Jabeur darsi battaglia davanti al pubblico arabo. Tra le esibizioni in Medio Oriente non si può non sottolineare la Diriyah Tennis Cup, proprio in Arabia Saudita, o il Mubadala Tennis Championship di Abu Dhabi.

Non resta che vedere quali saranno le prossime mosse di sauditi, ATP e WTA. Per l’ATP questo cambiamento rientrerebbe in una riorganizzazione generale del calendario 2025. Basta pensare a quanto riportato dall’Equipe sulla la nascita di tre nuovi ATP 500 e la scomparsa di alcuni “250”.

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