Coppa Davis, Italia Serbia 1-1: un Sinner monumentale annulla 3 match point e tiene in vita le speranze dell'Italia

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Coppa Davis, Italia Serbia 1-1: un Sinner monumentale annulla 3 match point e tiene in vita le speranze dell’Italia

Djokovic aveva perso solo 3 match dopo aver avuto un matchpoint, ma mai 3. Battere il n.1 del mondo 2 volte in 2 settimane è impresa pazzesca

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Jannik Sinner – Coppa Davis 2023, Malaga (foto: Marta Magni)
 

J. Sinner b N. Djokovic 6-2 2-6 7-5

Prima o poi doveva succedere: dopo 21 vittorie consecutive in Coppa Davis, Novak Djokovic si arrende di fronte a Jannik Sinner. Un match epico nel quale Jannik dimostra di che pasta sia fatto. Questa Jannik la poteva anche perdere, ma vincerla così è roba veramente da grandissimi. Peccato che il gap generazionale sia troppo vasto, ma ci sarebbe veramente piaciuto assistere a questa rivalità per molti anni ancora.

Primo set – Un Sinner da sballo mette sotto Djokovic

Avvio solido di entrambi i numeri 1 di Italia e Serbia con i servizi. Non si scambia più di tanto, ma quando succede si viaggia a velocità di crociera molto elevata, la qual cosa non dovrebbe dispiacere a Jannik.

Primo momento interessante nel terzo gioco, quando sul 40-40 Nole sente un po’ di tensione e prova a spingere la seconda ma va incontro a un doppio fallo. Il serbo allora prova a giocare la carta della sorpresa, ma la seconda di servizio è troppo leggera, solo 155 Km/h e sulla volee Novak è tutt’altro che impeccabile. Jannik passa quindi a condurre con un break di vantaggio senza strafare.

Italia avanti nel primo set per 2-1, fondamentale adesso per Jannik consolidare e non rimettere in partita il serbo. Nel frangente Jannik non impeccabile al servizio, ma non paga dazio, grazie a tre errori non forzati di Nole. La palla di Sinner viaggiava, ma data la qualità del serbo oggi li consideriamo senz’altro non forzati. Che questo sia un grame game da portare a casa lo si capisce dal fatto che Jannik aveva messo in campo solo una prima su 6 servizi, con anche un doppio fallo dell’italiano.

Quinto game allora con Nole al servizio e Sinner che continua a spingere; il serbo sembra faticare ad organizzarsi e sbaglia parecchio, ma la palla di Sinner viaggia sempre tanto. Nuova palla break, cancellata da Nole con un servizio a uscire, ma ne arriva un’altra. Djokovic sente un po’ di tensione oggi e sbaglia un’accelerazione lungolinea che consegna una nuova palla break e Sinner che l’italiano trasforma con una gran risposta di rovescio.

Partita pressochè perfetta di Jannik fino ad ora, mentre Djokovic non è sicuramente nella sua miglior versione, come quella ad esempio vista a Torino in finale. Jannik va così sul velluto a servire per il primo set e iun 38 minuti chiude un set da sogno, infliggendo un pesante 6-2 a Djokovic. Sinner oggi veramente ingiocabile sulla prima di servizio, con il 91% di punti vinti. Jannik è stato molto bravo a resistere nel quarto game quando il servizio l’aveva abbandonato, ma Nole non è stato cinico come al solito nell’approfittarne.

Secondo set – Djokovic entra in scena, Sinner sbaglia troppo

Adesso la sfida sarà quella di mantenere alta la tensione. Sotto questo punto di vista però non dovrebbe essere un problema: Jannik infatti torna in campo concentrato e continua a spare i suoi raggi laser (copyright Cervara, l’allenatore di Medvedev).

La sensazione però è che Djokovic stia cominciando a salire di giri nel corso del secondo set, sarebbe fondamentale per l’italiano continuare nel martellamento in pressing, prima che Nole prenda le misure. Da quello che vediamo al cambio campo sul 2-1 sembra che Troicki aiuti Nole a fare un po’ di stretching al gomito, forse uno dei pochi punti deboli (o meno forti) del serbo; nessun medical timeout chiamato comunque,

Quarto game con Jannik che prova a continuare a spingere, quello che notiamo è che anche il linguaggio del corpo di Sinner sia molto deciso e “cattivo”, forse anche più del solito, caricandosi ad ogni colpo vincente, magari anche per scrollarsi di dosso ogni grammo di tensione. Il game minaccia di essere lottato: Jannik serve una seconda da sogno, ma Nole prima risponde e poi conquista il vincente con il rovescio lungolinea, colpo che oggi non è riuscito a mettere sul piatto della bilancia fino ad ora; punto successivo con scambi prolungati ed errore di Jannik per la palla break Serbia. Come detto sopra la sensazione che ci potesse essere un po’ di tensione è confermata dal fatto che Jannik commette un sanguinossissimo doppio fallo e da il break a Djokovic. Ci è voluto quasi un set e mezzo per far arrivare Nole per la prima volta a palla break, un vero peccato che Jannik gli abbia lasciato strada libera così facilmente.

L’inerzia della partita adesso sembra essere cambiata in direzione della Serbia, con Djokovic che consolida il break a zero e si porta sul 4-1. Significativo il fatto che le agenzie di scommesse a questo punto diano nettamente favorito Djokovic, come se ritenessero che il ritorno di Nole ormai sia una certezza.

Sinner però recupera prontamente il focus e si rimette in scia; settimo game con al servizio Nole e Jannik intenzionato a creare qualche grattacapo, ma adesso la direttrice lungolinea di Nole comincia a carburare e a produrre punti, sia di dritto che di rovescio; il numero 1 serbo porta a casa anche questo game e si avvicina a portare la contesa al terzo set.

Il serbo adesso va di fretta e vorrebbe evitare la seccatura di servire per il set: due set point sul servizio di Sinner, annullato con il servizio e grazie a un errore in palleggio di rovescio incrociato del serbo. Jannik però non è più preciso come nel primo set e alla terza occasione concede il set con un errore sullo sventaglio di dritto. Dopo un’ora e diciannove minuti il match va in parità con Nole che rende la pariglia a Jannik per un rotondo 6-2; il serbo poi godrà del vantaggio di servire per primo nel terzo set.

Nel secondo parziale Jannik non è riuscito a incidere con la prima e ha imbarcato decisamente acqua con la seconda; serve una rapida inversione di tendenza per il set finale.

Terzo set – sull’orlo del baratro… poi il trionfo

Djokovic parte bene e si aggiudica a zero il game di apertura, con Jannik che continua a sbagliare troppo; purtroppo la versione che si è vista nel primo set del numero 1 italiano adesso è solo un ricordo.

Sinner allora prova a usare il suo primo turno di servizio per scuotersi e chiede tanto al servizio, con seconde molto aggressive che però si tramutano anche in doppi falli. Si va così sul 40-40, situazioni pericolosissima da cui Jannik riesce ad uscire con un missile di dritto lungolinea, qualcosa che non vedevamo da un po’. Game di importanza capitale nel quale Sinner si è ritrovato improvvisamente sprovvisto di seconda e cerca disperatamente di non pagare pegno. Jannik continua a sprecare occasioni per l’1-1, ma dopo aver sciupato 7 occasioni, arriva la palla break per Nole: Sinner però non trema e annulla con un servizio vincente a uscire. Lo scampato pericolo anzi carica l’italiano che finalmente ritrova il servizio e con altre due botte in battuta salva il game dopo un game da 20 punti.

I primi due set sono scivolati via abbastanza piatti, ma adesso entrambi i giocatori stanno salendo di livello contemporaneamente e la partita diventa sempre più intensa.

Nel sesto game Jannik si complica un po’ la vita e da 40-0 si fa riprendere 40-40, ma comunque Jannik è bravo a non concedere ulteriori palle break.

Gli scambi sono per lo più sotto i 5 scambi, ma quando il palleggio parte la velocità e la profondità di palla è veramente impressionante da ambo i lati. In ogni caso Djokovic si fa preferire ai punti, avendo perso solo 3 punti al servizio. Ma alla fine quello che conta è lo score dei game, e l’italiano è assolutamente in partita.

Ottavo game con Sinner sempre a inseguire, gran botte e palla break Nole, ma Jannik annulla con un gran dritto lungolinea seguito da uno schiaffo al volo.

In conferenza stampa Sinner aveva detto che la pressione è un privilegio che adesso è tutta sulle sue spalle. Jannik però è monumentale, senza tremare impatta sul 4-4, reggendo anche uno scambio durissimo, che di solito è la specialità della casa del serbo. Jannik deve resistere altri due game e portare il match al tie break,, visto che sul servizio di Nole non si gioca.

Ma è dura, decimo game nel quale Jannik nonostante tre prime di servizio va sotto 0-40, dopo l’ennesima difesa mostruosa di Nole e un attacco telefonato che stuzzica il passante di rovescio di Djokovic. Sarebbero tre match point che manderebbero la Serbia in finale. Le palle adesso peserebbero come pietre per chiunque, ma non per Jannik. La prima svanisce con un banale errore slice di rovescio del serbo. Sulla seconda un servizio slice ad uscire è vincente. Sulla terza Jannik torna a rete e si va a prendere il punto con gran coraggio. Poi sull’onda dell’entusiasmo altri due servizi vincenti fanno il miracolo.

Undecisimo game nel quale Nole forse accusa il colpo e con tre errori manda a palla break l’italiano: occasione più unica che rara, da giocarsi sulla seconda, con Nole che sfiora i 15 palleggi prima di servire. Alla fine il serbo decide di giocarsi nuovamente la carta della sorpresa sulla seconda di servizio, ma come nel primo set non ha successo. Volee interlocutoria e Sinner lo infila con un dritto in lungolinea. Adesso solo un game di distanza dal paradiso della finale. Probabilmente il singolo game di servizio più importante della carriera di Sinner fin qua.

Sinner va quindi a servire per il match sul 6-5 e il primo punto è suo grazie ad un altro errore di Nole, ma la tensione si fa sentire anche per Jannik che sbaglia un rovescio incrociato relativamente facile. Ma sul 15 pari Sinner va a rete e chiude con autorità, mentre tutto il pubblico di fede italiana teneva il fiato sospeso. Siamo vicinissimi e il match point arriva con l’ennesimo gran servizio dell’italiano. Basta il primo per chiudere, Novak sbaglia la risposta e l’Italia è al doppio decisivo. Come giovedì riparte la musica con Rino Gaetano, e adesso il cielo è davvero più azzurro, dopo che era stato a un passo dall’essere plumbeo.

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