Più i giorni passano, maggiore è la distanza tra Rafael Nadal e gli infortuni, tra la trasferta oceanica del 2023 e quella imminente del 2024. Il campione maiorchino ha da pochi giorni ufficializzato il suo rientro alle competizioni a partire dall’ATP 250 di Brisbane, per poi indirizzarsi come tappa obbligatoria verso il primo Slam dell’anno, l’Australian Open. A Melbourne – dove Rafa ha portato a casa il trofeo da vincitore nel 2009 e nel 2022 – il nativo di Manacor entrerà con il ranking protetto, dato che la sua ultima apparizione sul circuito risale proprio a questo torneo, dove all’inizio di quest’anno sconfisse prima Jack Draper al primo turno per poi cedere malamente a Mackenzie McDonald al secondo. E lo fece da testa di serie numero 1. Altri tempi.
È stato un anno lungo” – afferma Nadal in un video pubblicato sul suo profilo Instagram – “Dalla speranza di poter rientrare nella stagione su terra a essere costretto a doversi fermare per cercare una soluzione a quello che mi stava accadendo”. E la soluzione è arrivata a inizio giugno, quando il 22 volte campione Slam è stato sottoposto a un’operazione allo psoas. “Dall’intervento in poi si è aperto dinanzi a me un nuovo orizzonte, sempre però con un percorso difficile (quello della convalescenza, ndr). L’intenzione, però, è sempre stata quella di tornare a competere nonostante i dubbi e i momenti in cui questo sembrava impossibile. La chiave è stata mantenere lo spirito del lavoro” – continua lo spagnolo – “e ora mi sento pronto per tornare. Non so a che livello, né posso pensare cosa aspettarmi, ma questo non mi importa. Sono solamente felice di poter tornare a competere impiegando uno sforzo positivo in campo, e in questo momento credo di essere competitivo”.
Settimane, quindi, di puro allenamento hanno caratterizzato la seconda parte dell’anno di Rafa Nadal, che ora è pronto più che mai a tornare nelle arene australiane. L’obiettivo? Semplicemente sentirsi bene, continuando a lottare come ha sempre fatto, mettendo un pizzico di attenzione in più alle sensazioni in campo e al suo fisico 37enne. “So che il torneo di Brisbane sarà impegnativo, ma farò di tutto per poter essere competitivo. Non desidero altro”.
Ma non si ferma qui il monologo del maiorchino. ‘Sensazioni, paura e speranza’ continuano a risuonare qua e là tra le sincere parole di un Nadal che sembra aver metabolizzato appieno quello che gli è accaduto durante questo turbolento 2023. “In molti momenti ho pensato che fosse finita” – svela un emozionato Rafa – “Ho giocato per molti anni e vedere inizialmente che i risultati del lavoro svolto non arrivavano è stata tosta. Però ho sempre pensato che non mi sarei meritato di terminare la carriera in una conferenza stampa. Volevo altro. E ho continuato a combattere per questa illusione che ora, però, è realtà”.
Un ringraziamento anche a chi gli è sempre stato vicino, poi, “le persone giuste” come le chiama l’asso iberico. “Famiglia, amici, il mio team. Tutti mi hanno aiutato in un modo decisivo per permettermi di essere dove sono oggi”. Un aspetto importante che è stato uno stimolo per Nadal è sicuramente “la voglia di vedermi giocare ancora da parte di chi mi segue. Giorno dopo giorno anche questo ha fatto la differenza”.
Proseguendo col suo discorso, Rafa non si nasconde dall’argomento che sembra quasi essere un tabù per i giocatori e le leggende come lui. La fine della carriera. “Essendo realistici, ci sono molte possibilità che il 2024 possa essere il mio ultimo anno sul circuito. Può essere che sarò in grado di competere per metà stagione, o per tutta, o persino che non sarò anche più capace di farlo. Non posso negarlo, questa è la verità. E nella mia testa tutto questo lo so, quindi parteciperò ai tornei divertendomi e con questa consapevolezza. Non posso annunciare niente perché non so cosa accadrà e come reagirà il mio corpo, ma voglio darmi un’opportunità”. E come ultime parole Rafa chiude dicendo:“Se il mio fisico dovesse rispondere bene alle sollecitazioni, perché dovrei fermarmi? Non avrebbe senso”.
Certo è che anno dopo anno il livello del tennis si sta alzando esponenzialmente e lo sforzo fisico richiesto sembra essere sempre maggiore, tanto da dover obbligare i giocatori a stendere un calendario dei tornei da giocare equilibrato, che prenda in considerazione le fatiche schierate settimana dopo settimana. Ma Rafa questo lo sa perfettamente. Sta di fatto che, nonostante si debba vedere con gli occhi a che livello sarà tra qualche settimana, sentirlo solamente dire di essere tornato competitivo fa un certo effetto.
Non ci sono dubbi che in ogni caso il suo 2024 non sarà colmo di tornei ma cercherà, come un suo collega incontrato sul campo 59 volte, di distribuire le energie a seconda di quello che sente di poter fare. Ogni congettura sul futuro del maiorchino è puramente irrealistica fuori da questi binari. Non ci resta che aspettare. Poi, ognuno dirà la sua.